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Castro davanti, ma poco e niente dietro (Stadio)

Il Bologna fatica a fare gol e deve fare affidamento completo su Castro: nel caso in cui l’argentino non segni, però, non ci sono idee

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Santiago Castro
Santiago Castro (©Bologna Fc 1909)

Reti inviolate (0-0) nella partita di ieri col Parma. Sembra che stia diventando una regola, o quasi: se non segna Castro, non segna nessuno per il Bfc. Pare che l’impressione di inizio campionato si stia trasformando in un problema per il Bologna: urge correre ai ripari. Anche l’argentino sembra essersene reso conto, cosa evidenziata (anche se non apertamente) ai microfoni dopo la sfida coi ducali.

Solo Castro e poco altro

La fiducia nell’allenatore, come ripetuto più volte dai giocatori, non deve mai mancare. E a dirlo è stato anche Castro. Serve lavorare, lavorare, lavorare. L’importante, però, è che si arrivi, dopo tutto questo lavoro, da qualche parte. Partita dopo partita, si abbassa la soglia di credibilità di questo mantra sentito e risentito nei vari post-gara. L’ha detto anche Erlic, uno dei più arzilli, ieri pomeriggio, in zona gol: «Manca sempre qualcosa davanti, costruiamo tanto senza riuscire a concretizzare».

Sicuramente il Parma non ha aiutato a trovare soluzioni, rintanato nella propria metà campo cercando di tenere la porta inviolata. «Chiusi lì dentro abbiamo cercato di ferirli ma non sono bastati i cross».

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Sorge quindi un amletico problema: come fare gol, tenendo conto della grande quantità di azioni che il Bologna riesce comunque a produrre? Le 7 reti messe a segno in 7 gare di campionato sono poche a confronto delle rivali in zona Europa, che hanno un numero di segnature quasi doppio. Castro davanti tiene in piedi la baracca, ma dietro di lui, purtroppo, c’è quasi il vuoto.

Holm ne ha parlato nel post gara: il Bologna ha giocato una buona partita, ma le è mancata la qualità necessaria per buttare il pallone dentro. Certo, la partita dello svedese è stata ampiamente sopra la sufficienza, tenendo conto che si trattava del suo esordio da titolare. Il difensore è stato chiaro in merito: non bisogna far diventare la caccia al gol un’ossessione. Tuttavia, non ci si può nemmeno permettere di mostrare disinteresse verso il problema.

L’attacco dipende in tutto e per tutto da Santiago Castro, dai suoi piedi, dai suoi tiri da fuori e dalle sue sgaloppate. Dopo la prestazione di ieri, la bella figura nella magica notte di Anfield sembra un ricordo non lontano, ma quasi. Una bellissima esperienza, come ricordato da Holm nell’intervista post partita, che secondo lo svedese «non ha lasciato segni di stanchezza su una squadra che sta bene ed è sulla strada giusta». Bene così, ma il problema resta: e il gol? E la prima vittoria al Dall’Ara?

Fonte: Stefano Brunetti – Corriere dello Sport, Più Stadio

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