Bologna FC
Castro: «Il Bologna la scelta migliore. La festa in Piazza Maggiore è indimenticabile»
L’attaccante argentino ha tracciato un bilancio del suo primo anno in rossoblu: «Tanti i ricordi più emozionanti, questo primo anno è indimenticabile».

A Bologna è già diventato un idolo, dentro e fuori dal campo. Santiago Castro, pedigree attaccante, si è ambientato subito nella sua nuova realtà, conquistando i tifosi rossoblù a suon di gol, ma anche con grinta e umiltà. Arrivato dal Vélez nel febbraio 2024, in poco tempo ha dimostrato di essere molto più di una promessa, diventando un elemento fondamentale nella corsa europea della squadra di Vincenzo Italiano. Ora, a un anno di distanza dal suo approdo in Serie A, l’attaccante traccia un bilancio della sua esperienza bolognese, tra emozioni, ambizioni e momenti indimenticabili.
Dal barrio alla Serie A: un anno che sembra una vita
La vita di Santiago Castro è cambiata radicalmente nel giro di pochi mesi. Dall’Argentina all’Italia, dalla Primera División alla Champions League, da giovane talento a protagonista del Bologna. Il suo trasferimento in rossoblù è stata frutto di una scelta ponderata: «Avevo diverse opzioni, tra cui Fiorentina, Genoa e una squadra di Premier League. Ma due cose hanno fatto la differenza: la possibilità di giocare in Champions e il modo in cui il Bologna mi ha accolto. Di Vaio, Sartori e Fenucci mi hanno chiamato spesso, non per parlare di contratti, ma per sapere come stavo. Questo ha fatto la differenza».
E in effetti Castro sembra essersi integrato alla perfezione nella realtà bolognese. Non solo in campo, ma anche fuori: «Abito a Casalecchio, vicino a una scuola primaria. Quando torno dall’allenamento, i bambini mi aspettano fuori casa, è bellissimo. Nei giorni liberi vado in balcone e vedo che mi guardano dalle finestre. Le maestre devono chiudere le tende per farli concentrare!».

Santiago Castro (© Bologna FC 1909)
Santi Castro, tra momenti da ricordare e sogni da inseguire
In dodici mesi, Castro ha già vissuto esperienze che molti calciatori inseguono per una carriera intera. Difficile scegliere i momenti più emozionanti, ma tre immagini gli sono rimaste impresse: «Sicuramente la festa per la Champions in Piazza Maggiore e il mio debutto con lo Shakhtar. Poi il gol all’Atalanta in Coppa Italia, che ci ha riportato in semifinale dopo 26 anni. E ovviamente la storica vittoria contro il Borussia Dortmund».
Il Bologna ha assaporato il palcoscenico della Champions League, ma l’eliminazione ai gironi ha lasciato tanta fame. «L’atmosfera della Champions mi manca tantissimo. Abbiamo dimostrato di poter competere a livello internazionale, peccato per l’eliminazione. Ora dobbiamo concentrarci su campionato e Coppa Italia».
Fonte: Gianmarco Marchini – Il Resto del Carlino
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