Bologna FC
Centodieci anni fa il Bologna FC inaugurava lo stadio dello Sterlino
A 110 anni dall’inaugurazione dello Stadio Sterlino, arriva un murales commemorativo per lo storico campo del Bologna F.C.
Centodieci anni fa, il 30 novembre 1913, veniva inaugurato in pompa magna il campo dello Sterlino. Il tifoso e poeta Giuseppe Lipparini tenne un discorso memorabile incentrato sull’amore per lo sport, sul rispetto dell’avversario, sull’agonismo che dimostravano ogni volta i calciatori dell’epoca e sulla fratellanza che deve creare lo sport. Discorso che dovrebbe essere più attuale che mai, e che purtroppo troppo spesso viene disatteso.
Inaugurazione del Campo dello Sterlino Bologna
Il Bologna inaugurava il proprio terzo campo sportivo, dopo Prati di Caprara e della Cesoia e finalmente si trattava di un campo estremamente all’avanguardia. Gli accessi erano agevoli e non come per il precedente campo rossoblù, dove bisognava scendere una scala a pioli, e vi erano staccionate per evitare invasioni di campo. Una comoda tribuna con copertura in ferro e lamiera per la tifoseria più abbiente e gli spogliatoi connessi al campo.
Dopo la Grande Guerra la tribuna venne rifatta in cemento armato, ampliandone la capacità, ed il tetto divenne una terrazza pensile dotata di tendaggi per tenere al riparo gli spettatori più illustri che vi prendevano posto. Nel 1921 venne poi aggiunta una gradinata opposta alla tribuna e l’ingresso venne monumentalizzato con due colonne bianche in sostegno della scritta “Bologna F.B.C.”. In quella ristrutturazione il campo venne intitolato ad Angelo Badini, bandiera rossoblù morto precocemente, anche se molti continuarono a chiamare il campo col vecchio nome…un po’ come facciamo ancora oggi.
Ma torniamo all’inaugurazione. Il Bologna sta diventando una squadra sempre più ambiziosa e vuole dimostrarlo anche con l’infrastruttura, e così acquista il terreno situato in zona via Toscana/Murri ai piedi della villa dei principi Hercolani nella posizione in cui attualmente sorge il centro sportivo “Giulio Onesti”, conosciuto ancora da tutti come Sterlino, e per inaugurarlo non chiama solo Lipparini, ma decide di vararlo in stile nautico, con la moglie dell’allora presidente rossoblù, la signora Sbarberi, che venne incaricata di rompere una bottiglia di champagne contro il palo di una delle due porte. Inaugurazione particolarmente felice, visto che in quattordici anni il Bologna perse tra le mura amiche dello Sterlino/Badini, solamente cinque gare.
Il campo dello Sterlino e il terreno in discesa
La curiosità del campo, e che le leggende narrano abbia aiutato i rossoblù nella loro striscia di vittorie, è il fatto che il terreno di gioco fosse in pendenza, con un dislivello tra le due porte di oltre un metro. Il Bologna cercava di ottenere sempre il campo, “in salita” all’inizio della gara, per poi poter giocare “in discesa” quando le forze iniziavano a calare. Potrebbe sembrare assurdo, ma bisogna considerare che prima del 1965/66 non si facevano sostituzioni e che fino al 1968/69 si poterono sostituire solo giocatori palesemente infortunati. Senza contare che il calcio e il livello atletico di allora, non è paragonabile a quello attuale.
Bisogna però anche dire che questo vantaggio durò solamente qualche anno, perché il Bologna prima della stagione 1924/25 venne obbligato dalla FIGC ad appianare il terreno di gioco, dopo che nell’ottobre del 1923 la SPAL aveva fatto ricorso per l’irregolarità del campo. Per amore dei nostri colori, vale la pena ricordare quindi che, se è vero che il Bologna potrebbe aver vinto qualche partita grazie alla pendenza del campo, bisogna anche ammettere che il primo Scudetto della nostra storia arrivò proprio nella stagione 1924/25, ovvero dall’anno in cui la pendenza del terreno di gioco venne regolarizzata.
Ci piace pensare anche al fatto che Lipparini inaugurò lo Sterlino parlando di sportività, e che il Bologna riuscì a vincere il primo trofeo dopo aver sistemato questa irregolarità e che a proposito di fratellanza, sia proprio stata la SPAL, diventata poi la rivale a livello di tifoseria che noi tutti conosciamo, il motore di questo cambiamento. Tornando ancora a quel 30 novembre 1913, dopo l’inaugurazione il Bologna giocò contro il Brescia la sua prima gara ufficiale allo Sterlino, pareggiando 1-1.
Addio Sterlino, si passa a quello che diventerà il Renato Dall’Ara
Nel 1927 il Bologna si spostò definitivamente in quello che è anche oggi la sua casa, ma tornò a giocare sul glorioso terreno per qualche tempo dopo il 1945; la Seconda Guerra Mondiale aveva reso necessario trasformare gli archi e il portico attorno allo stadio in abitazioni di fortuna per gli sfollati.
Fino al 1969 l’impianto restò comunque in funzione, per squadre minori e giovanili anche rossoblù, e soprattutto negli anni Trenta per disputarvi le partite di rugby della formazione felsinea. Demolito definitivamente proprio nel 1969, nel 1972 rinacque come Centro Sportivo Sterlino, una struttura polifunzionale ancora in attività, e come già detto intitolata a “Giulio Onesti” anche se, ancora una volta, per tutti i bolognesi rimane lo Sterlino.
C’è da dire che l’addio al campo in cui venne vinto il primo Scudetto non può, oggi, lasciarci troppo amaro in bocca. I ricordi che legano il tifoso rossoblù allo stadio Renato Dall’Ara, a partire dal nome, sono talmente tanti che nel bene e nel male eclissano il resto. Scudetti e Coppe, ma anche retrocessioni e poi ancora promozioni. Lacrime di gioia e di tristezza che sono la linfa vitale di ogni sportivo e tifoso.
Il Murales per i 110 anni dello Sterlino
Il Dall’Ara rimane il Dall’Ara, quindi, ma anche lo Sterlino o, meglio, l’Angelo Badini, è un pezzo fondamentale della nostra storia, una storia che prendeva le mosse proprio oggi, centodieci anni fa e che l’Associazione Percorso della Memoria Rossoblù intende valorizzare ancora di più per tenere viva, per l’appunto, la memoria di questo importante passato. Così come avvenuto nel febbraio 2021 per il Campo della Cesoia, l’associazione, grazie a una raccolta fondi, ha fatto realizzare un murales celebrativo del Campo dello Sterlino, opera del writer bolognese Rusty, che proprio oggi è stato inaugurato. Un bel modo per mantenere viva la memoria di questo importante pezzo di storia del nostro Bologna e di conseguenza anche della nostra città.
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