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Champions League

Abbiamo il coraggio di arrabbiarci… Davvero?

Dal sogno Champions all’indignazione dei tifosi per l’inizio di stagione. Non ci si sta godendo il momento storico?

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Tifosi ad Anfield per Liverpool - Bologna in Champions League
Tifosi ad Anfield per Liverpool - Bologna in Champions League (©Bologna FC 1909)

E’ il 12 maggio 2024 e i tifosi del Bologna vivono un sogno, il più grande sogno sportivamente immaginabile. Il momento è storico e superiore a qualsiasi lucida aspettativa. La Champions League raccoglie 50 mila rossoblù in Piazza Maggiore, un intero popolo in festa, in lacrime, incredula. Ci si proietta in giro per l’Europa senza rendersi davvero conto di cosa sia successo ma è il picco di massima gioia degli ultimi 60 anni di Bologna rossoblù.

Cinque mesi dopo, l’indignazione, la delusione e addirittura le chiacchiere da bar su allenatore da cambiare e dirigenti da pensionare. Il tutto, appena tre giorni dopo aver vissuto la magica notte di Anfield.

Davvero?

A quanto pare, davvero. Il recente passato e le sprazzi di presente europeo vengono oscurati dal malcontento per un campionato che non riesce ad ingranare ed un mercato privo di “botti”.

Non si vince ma non si perde neanche

Analizzando la stagione del Bologna fino ad oggi, qualche successo effettivamente manca. Almeno un paio di partite tra quelle contro Parma, Empoli, Udinese e Como andavano vinte. Discorso simile si può fare per l’esordio in Champions con lo Shakhtar Donetsk (forse una delle gare europee più abbordabili).

Rovesciando la medaglia, va anche sottolineato che gli uomini di Italiano di sfide ne hanno perse solo due, contro Napoli e Liverpool. Azzurri e Reds oggi comandano i rispettivi campionati.

Così come si può dire che il Bologna non vince quasi mai, è altrettanto giusto dire: non perde quasi mai.

Si guarda sempre il bicchiere mezzo vuoto

Da qui l’indignazione dei tifosi (di una frangia almeno) che tendono a vedere il bicchiere mezzo vuoto.

Storcono il naso per uno 0-0 con il Parma e non riescono a godersi la magia di Liverpool-Bologna, gara che un anno fa chiunque avrebbe firmato con il sangue pur di garantirsela. E nel momento in cui, finalmente, la vivono (allo stadio o in tv), senza più sognarla, gettano al vento le emozioni inseguite per una vita esprimendo il proprio malcontento contro allenatore, squadra e società.

Occasione persa

Sarà il retaggio degli ultimi 20 anni di storia sportiva rossoblù con la sua paura costante di rimanere delusi, raggiungendo poco o niente ma la situazione finisce con l’essere un’occasione persa di emozionarsi per una città intera, club e tifosi, che se si misura con le squadre più forti del mondo.

Chi è stato ad Anfield e per le vie di Liverpool, cantando tra i suoi pub e toccando con mano il clima con cui si vive il calcio in Inghilterra, sa che emozioni del genere bisogna viverle a pieno, perché Bologna-Parma c’è ogni sei mesi, Liverpool-Bologna una volta ogni 60 anni.

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