Champions League
Anfield non si ammira, si vive
Il racconto di una serata in uno degli stadi più famosi e magici del mondo…
Il ricordo del Bologna ad Anfield contro il Liverpool è ancora vivissimo. Una serata destinata ad entrare nella storia del club rossoblù. Ma anche nel cuore dei tifosi rossoblù e tutti coloro che, ad Anfield, ci sono stati mercoledì sera per la prima volta.
Una serata ad Anfield ti segna, è un ricordo che porterai per sempre con te. Anfield è lo stadio della metà calcisticamente nobile di Liverpool. L’atmosfera è straordinaria. La tranquillità e la passione con cui si entra a guardare la partita è tipica del calcio inglese. Quando entri fai l’ultimo gradino e accedi nelle tribune (dal mio punto di vista nella “Main Stand“) la bellezza dell’impianto e il pensiero delle imprese che sono state compiute su quel perfetto prato verde ti lasciano a bocca aperta.
Quando arrivi ad Anfield Road…
Ma facciamo un passo indietro. Chi scrive ha avuto la gioia di vedere Anfield per la prima volta e ha cominciato a viverla ben prima di entrare. Arrivando a piedi, dal lato ovest dello stadio, hai la fortuna di ammirare piccole tappe “di culto”. Sui muri delle case, ecco i murales dedicati agli idoli della storia recente dei Reds, Firmino e Salah.
Poi giri l’angolo in Rockfield Road e il fiato si spezza. L’emozione sale e il mitico gigante inglese del Mersey si staglia sullo sfondo delle tipiche case a schiera inglesi. E ti avvicini con timore, emozione, senti anche anche qualche lacrima di felicità rigare il tuo viso. E, come una paresi, il viso viene solcato da un sorriso che fatichi a frenare.
Intorno allo stadio
L’area intorno allo stadio ha le sembianze di un parco. Non a caso, alle spalle dello stadio, dietro la “Kenny Dalglish Stand“, c’è Anfield Park, da cui tanti tifosi arrivano passeggiando in mezzo al verde. Facendo il giro dello stadio ti rendi conto di quanto Anfield sia sinonimo di “calcio”. Tifosi con le sciarpe, la targa in ricordo dell’Heysel, l’Hillsborough Memorial, la statua di Bill Shankly e tante altre cose, molte delle quali ti sfuggono perché sei troppo emozionato all’idea di entrare in quello che è un tempio del calcio moderno.
Il momento della gara
Poi entri e puoi solo goderti la gara. Non prima di aver versato altre lacrime nel momento in cui lo Stadio, Anfield, intona “You’ll Never Walk Alone” nella versione dei “Gerry and The Peacemakers”. E non puoi trattenere l’emozione di fronte all’apogeo della passione per il calcio. Sul campo, i giocatori sono tanto vicini da pensare di poterli toccare. Il Bologna ha giocato bene, ma un fenomeno come Salah te lo “vorresti portare a casa”. Come in passato anche Dalglish, Gerrard, Rush, e tanti altri… This is Anfield. Questa è stata la prima volta in cui l’ho vissuto. E non lo potrò mai dimenticare.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook