Champions League
Come gioca il Benfica di Bruno Lage?
Focus sulle caratteristiche tattiche della formazione portoghese allenata dall’ex tecnico del Wolverhampton
Serata di Gala in uno degli stadi più affascinanti d’Europa. Contro il Benfica, nella 6^ giornata della League Phase di Champions League, il Bologna si gioca le residue chances di qualificazione. Contro una squadra molto forte e in un momento molto positivo.
All’Estadio Da Luz di Lisbona, il Bologna di Vincenzo Italiano sfida il Benfica di Bruno Lage. Una squadra che, sotto la guida del tecnico portoghese dopo l’esonero di Schmidt, ha cambiato passo. Negli ultimi due mesi ha collezionate solo vittorie, tranne le due partite con Feyenoord e Bayern in Champions League. Un cambio di passo che sta permettendo alle Aquile di accorciare in classifica sullo Sporting. (anch’esso avversario del Bologna prossimamente), che sta attraversando un periodo di piccola crisi dopo l’addio inatteso di Ruben Amorim.
Modulo e atteggiamento
Il Benfica è una squadra molto talentuosa e tecnica, con giocatori di grande esperienza, integrati un sistema pensato per la crescita, la coltivazione e la valorizzazione dei giovani usciti dal settore giovanile. I portoghesi giocano un classico 4-3-3. Un modulo che la squadra di Lisbona utilizza già da qualche anno e coincide perfettamente con le caratteristiche dei giocatori in rosa. E su questo modulo, il Benfica ogni anno costruisce il proprio mercato.
Il Benfica è una squadra molto offensiva, ama aggredire l’avversario, ma non attacca mai all’arma bianca. È una formazione intelligente che sa interpretare diversi tipi di partita. Infatti, in campionato essendo una delle squadre più importanti sotto il punto di vista del valore tecnico, domina il gioco e tocca quasi il 60% del possesso palla medio. Mentre in Champions, il possesso crolla al 48%.
Benfica, verticalizzazioni ed esterni
La caratteristica del Benfica è quella di essere una squadra molto verticale che cerca immediatamente il tridente offensivo. Le Aquile attaccano spesso e volentieri la profondità e lo fanno con gli esterni e con la punta. In particolare sulla destra con Angel Di Maria sono molto imprevedibili. L’ex Juventus è in grado di sia di giocare largo e colpire i contropiede, ma anche e soprattutto di lavorare tra le linee ed inventare per i compagni di reparto o per gli inserimenti dei centrocampisti.
Grande attenzione, dovrà essere riposta sul settore destro della difesa del Bologna dove gioca Kerem Akturkoglou. L’ex ala del Galatasaray è sostanzialmente una seconda punta prestata al ruolo di esterno. Rapido e bravo nell’uno contro uno, l’ex numero 7 del Gala ha grande feeling col gol ed è molto bravo a chiudere le azioni attaccando il secondo palo o grazie all’ottima conclusione in porta di cui è dotato.
Si tratta di una squadra che è molto abile a sfruttare e leggere gli spazi da attaccare. E, pur avendo un’anima offensiva, sta costruendo in questi mesi una solidità difensiva che fino a qualche settimana con Schmidt non riusciva a trovare.
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