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Bruno Genesio, dalla gavetta alla Champions League con Lione e Lille: una storia di successo

L’identikit del tecnico del Lille, “nato” nella culla del Lione di Jean-Michel Aulas

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Bruno Genesio, allenatore Lille
(© LOSC Lille)

Lo scorso 5 giugno, pochi giorni dopo la fine della stagione che ha visto il Lille finire al 4° posto in maniera rocambolesca, la formazione francese ha ufficializzato il suo nuovo allenatore. Il Lille, ormai certo che Paulo Fonseca non avrebbe rinnovato per un’altra stagione, ha scelto il francese Bruno Genesio.

58 anni, nato a Lione, Genesio è un perfetto esempio di come la gavetta può portarti infine ad arrivare ai massimi livelli. Il suo profilo, per situazioni in cui viene chiamato, carriera ed età in cui è emerso, assomiglia a quello di Luciano Spalletti. E come l’attuale CT della Nazionale Italiana, pur avendo allenato in squadre di ottimo livello in patria e aver ottenuto risultati importanti, non ha ancora centrato il “bersaglio grosso”. Certo, rispetto al tecnico toscano Genesio non ci è mai andato troppo vicino, ma ha ottenuto piazzamenti di rilievo, “aggiustando” situazioni difficili.

Prima di Lille: Genesio, una vita al Lione

Nel corso della sua carriera calcistica, prima da giocatore e poi da allenatore, Lione la sua città natale ha significato tanto. Bruno Genesio è cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell’Olympique Lione e lì ha fatto i suoi esordi, partecipando anche al cambio epocale della storia della squadra della città. Tra il 1985 e il 1993, anni nei quali l’allora giovane centrocampista si affacciava alla prima squadra, l’OL è prima passato sotto il controllo dell’imprenditore Jean-Michel Aulas (che lo venduto due anni fa, dopo tanti anni di successi), e poi è tornato in Ligue1. Di fatto un cambio epocale nella storia del club, perché da quel momento non ha più conosciuto retrocessioni e all’inizio degli anni duemila è diventato il club di riferimento in Francia.

Genesio calciatore e poi allenatore del Lione

Bruno ha partecipato come giocatore a quell’epoca. Poi a metà degli anni 90, si è ritirato e ha intrapreso la carriera di allenatore. Le prime esperienze le ha fatte vicino a casa, in realtà dilettantistiche e amatoriali. Poi nel 2007, finalmente è riuscito a tornare al Lione. E anche all’interno dell’OL ha intrapreso un lungo percorso, una gavetta interna che lo ha visto prima nello staff tecnico della seconda squadra come assistente. Dopodiché, tra il 2009 e il 2011 lui stesso ha allenato l’OL2, mentre dal 2011 è stato il vice prima di Remi Garde e poi di Hubert Fournier. E proprio nella seconda stagione di quest’ultimo alla guida dell’OL, Genesio è stato promosso da Aulas alla guida della squadra, rimediando ad un avvio di stagione molto negativo e arrivando secondo in campionato.

Per quattro stagioni ha allenato l’OL ottenendo sempre risultati di rilievo. Dopo il 2° posto, infatti sono arrivate anche 4°, un 3° e un altro 2° posto.

Genesio, l’aggiustatutto

Finita l’avventura a casa, Genesio ha accettato una ricca offerta dal Beijing Guoan nel 2019. Qui ha ottenuto buoni risultati anche in Cina, nonostante le difficoltà legate alla pandemia che ha dilagato proprio nei suoi anni di permanenza in Asia.

Nel 2021, dopo l’addio alla squadra di Pechino, ha accettato di subentrare per le ultime 11 giornate al Rennes. E qui ha costruito un progetto importante, ripartendo dal 6° posto della prima stagione, ha ottenuto due quarti posti, fino all’esonero nel novembre 2023. E la chiamata giugno di quest’anno del Lille, che al momento sta conducendo molto bene tra Ligue1 e Champions League.

Nel corso della sua carriera, come si può vedere, per ben tre volte è stato chiamato a subentrare in situazioni difficile. E da quei subentri ha costruito squadre importanti. Il Beijing Guoan nel 2019 aveva avuto un inizio di stagione sotto le aspettative con Roger Schmidt, finendo poi per giungere 2°. Stesso risultato che aveva ottenuto a casa al Lione. E, seppur in misura minore, ma anche con meno tempo per incidere, anche al Rennes nella sua prima stagione, subentrando nel momento in cui la squadra non vinceva da 7 gare ed era crollata dal 4° all’8° posto. Insomma, un tecnico che garantisce un certo tipo risultato a prescindere dalle difficoltà.

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