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L’Erasmus del Bologna parte da Liverpool: in bocca al lupo, ragazzi

Il Bologna, stasera, affronterà la sua prima trasferta europea, e partirà da Liverpool. Sarà come un Erasmus: speranza, divertimento e insegnamenti

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Lukasz Skorupski (© Bologna FC 1909)
Lukasz Skorupski (© Bologna FC 1909)

Non è una gita. Oddio, forse si, ma per i 3000 appassionati – e fortunati – che hanno deciso di seguire la propria squadra in quello che è, oggettivamente, un evento storico. Per la squadra, per il gruppo, è invece più un Erasmus. Un’esperienza all’estero da cui si può solo imparare, tornando a casa, magari, con più di una soddisfazione. Si trae, quindi, anche un insegnamento da tutto questo, sempre però con l’emozione di viverlo. Liverpool-Bologna è il primo viaggio fuori dall’Italia per i Rossoblù.

Liverpool-Bologna: la partita, un po’ per tutti

Ripetuto e stra-ripetuto: quanti, tra i tifosi Rossoblù, si erano segnati questa data? Forse, ci verrebbe da dire, alla pari (o forse di più?) della data d’esordio, quella della partita al Dall’Ara contro lo Shakhtar Donetsk. Lì, in quel pomeriggio tardo sotto un acqua battente, erano 30000 i cuori pulsanti di gioia: l’emozione di vedere la propria squadra dal vivo, in Champions League, con quella musichetta. Stasera sanno meno, 3000, con richieste però che avrebbero potuto riempirne due o tre, di settori. Fortunato chi ci sarà: se lo godrà a pieno, come è giusto che sia, questo Liverpool-Bologna.

Se è “la” partita per i tifosi – perché ovviamente giocare contro una corazzata del calcio europeo, per di più a casa loro, non è cosa da tutti i giorni – lo è anche per la squadra. Lo ha detto ieri Vincenzo Italiano in conferenza stampa: è la prima volta anche per lui in quel di Anfield. Lo è quasi per tutti, in questo Bologna. Nessuno, quindi, vuole sfigurare in questa “prima”. L’esame è di quelli tosti, tostissimi: la palla, però, è sempre rotonda; il risultato, al fischio d’inizio, è sempre 0-0. Quindi, perché non provarci? Nessuno è mai partito battuto, e questo i ragazzi vestiti per l’occasione di nero, stasera, lo sanno meglio di tutti quanti noi.

L'ingresso sul prato di Anfield (© Bologna FC 1909)

L’ingresso sul prato di Anfield (© Bologna FC 1909)

Qualsiasi cosa accadrà, sarà un bagaglio di esperienza

C’è chi si accontenterebbe di fare bella figura. C’è chi, invece, alza il tiro e chiede magari di uscire con un punticino. All’impresa, però, ci pensano tutti: senza dirlo troppo forte, anzi; tenendoselo dentro, per sé. Tutte opzioni contemplate, anche la peggiore. Ma, qualunque sarà il risultato al triplice fischio dell’arbitro, sarà comunque un ricordo. O, per meglio dire, un’esperienza. Lo sarà per i giocatori: scendere in campo ad Anfield, in Champions League, contro il Liverpool, ti lascia sempre un insegnamento. Lo sarà per chi ha vissuto questa giornata, o queste giornate, in Inghilterra, attendendo il momento della partita, non stando più nella pelle.

Pensare negativamente, in questi momenti, non serve a niente. “Ma cosa vogliamo fare se giochiamo così contro il Liverpool?”, frase letta e riletta, in questo inizio campionato. È bello godersi questi momenti, anche dall’esterno. Anche per chi, come noi, ha il compito di raccontarli nella miglior maniera possibile. È storia: il Bologna, dopo sessant’anni, torna nella coppa più grande di tutti, per i club, e sfiderà i più grandi. Tutti si sentiranno grandi, questa notte: i giocatori, i tifosi. Un viaggio che tutti aspettavano, dal quale si porta a casa tutto il possibile: in bocca al lupo ragazzi, godetevelo anche voi.

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