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Champions League

Lezioni di Italiano – L’Europa non aspetta

Il Bologna calcio è ormai giunto a metà del suo cammino europeo, con zero gol fatti, 5 subiti, tre sconfitte e un pareggio. Non basta un mercato (per quanto di livello) per acquisire l’esperienza europea di anni di frequentazione di coppe europee. E se questo è un inizio, in maniera ottimistica, ci sono ancora margini di miglioramento.

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Vincenzo Italiano durante Bologna-Monaco (Foto di Damiano Fiorentini)
Vincenzo Italiano durante Bologna-Monaco (Foto di Damiano Fiorentini)

Il calcio è un gioco semplice: vince chi fa un gol in più dell’avversario e questo il Bologna di Italiano lo sa.  Ma la semplicità, in questo gioco, finisce qui: perchè l’avversario non è sempre il Lecce o il Cagliari (con rispetto parlando), ma può essere anche il Liverpool o il Dortmund (vice campione d’Europa 2024/25). E allora il coefficiente di difficoltà cambia e aumenta

In Europa è un’altra musica per il calcio italiano

Il cambio di allenatore e le partenze di due talentuosi giocatori su tre ha impresso alla stagione rossoblù 2024/25 un importante cambiamento e, allo stesso tempo, un rallentamento. Esattamente come racconta  il Presidente del Lille, nostro prossimo avversario in Champions League, Olivier Letang ,parlando della Juve e dei suoi “cambiamenti”.

«La società ha avuto le sue difficoltà negli ultimi anni e ha bisogno di tempo per tornare alle sue origini. Non ci sono mai miracoli. Credo nel lavoro a lungo termine. Non si possono cambiare le cose con uno schiocco di dita“. Tempo, tempo che serve anche al Bologna, per il suo “salto” europeo, dopo il cambio della guida tecnica e le partenze di due perni del gioco rossoblù della scorsa stagione. Ma se in Italia il tempo può anche essere concesso, in Europa, per affermarsi, occorre molta qualità in più. E il tempo si brucia in soli otto turni (quattro dei quali già giocati).

La classifica delle avversarie del Bologna

La qualità di cui sopra è tanta, basta vedere, per esempio, le prime otto della classifica del maxi girone di Champions League:

  1. Liverpool
  2. Sporting
  3. Monaco
  4. Brest
  5. Inter
  6. Barcellona
  7. Dortmund
  8. Aston Villa

Bene, di queste otto, cinque (Liverpool, Sporting, Monaco, Dortmund e Aston Villa)sono state e saranno le avversarie del Bologna “europeo”, dato che sottolinea il fatto di come sia stato un sorteggio “molto complicato” per i rossoblù. Perchè quasi tutte delle 5 squadre suddette (insieme a Benfica, Lille e Shakhtar) sono abituate a percorrere sentieri continentali, sono avvezze a giocare coppe europee da diversi anni. Noi no, da decenni.

Il calcio del Bologna ha bisogna di un forte terminale offensivo

Chiudendo il nostro discorso sulla qualità, il reparto difensivo è già all’altezza delle sfide europee: solo cinque gol subiti, esattamente come il PSG o il Benfica, squadra quest’ultima che andremo ad incontrare a dicembre. Il centrocampo è un ragionamento in fieri: mancano due elementi importanti (Aebischer e El Azzouzi) e il più importante (Ferguson) è appena rientrato. Le valutazioni, quindi, sull’efficacia della mediana vanno rimandate almeno a  Natale.

El Azzouzi e Corazza, giocatori del Bologna Calcio (Fonte immagine: Damiano Fiorentini / 1000 Cuori Rossoblù)

El Azzouzi e Corazza (Fonte immagine: Damiano Fiorentini / 1000 Cuori Rossoblù)

E’ drammatica, invece la rendicontazione del reparto offensivo: siamo l’unica squadra di CHL a non avere mai segnato, in quattro partite, su trentasei contendenti. E questo è uno dei peccati originali del mercato di questa squadra: la scarsa efficacia in attacco crea delle difficoltà anche nel campionato italiano e va risolta quanto prima, se possibile già a gennaio. Mandare a giocare (o vendere) qualche elemento che non vede il campo e acquistare un paio di giocatori (in attacco e, forse, a centrocampo) per sistemare un impianto che può essere già interessante.

Ci vuole tempo, dice il Presidente del Lille, per arrivare a certi livelli: ma, almeno in Europa, questo tempo non esiste più per il Bologna.

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