Champions League
Liverpool-Bologna, un’emozione unica
Liverpool-Bologna, un’emozione unica. Cosa resta dell’esperienza di Liverpool-Bologna, un evento che va oltre il risultato sportivo
Quello che resta di Liverpool-Bologna, è senza dubbio un’emozione unica per chi, come chi scrive, era ad Anfield. “Com’è stato?”, mi hanno già chiesto in parecchi, e la risposta più corretta sarebbe che forse non ho ancora ben razionalizzato di aver fatto parte di un evento storico.
Pensando a cosa avrei potuto scrivere, mi era venuto in mente un titolo del tipo “Scusate il ritardo”, perchè il Bologna si è trovato a giocare per la prima volta nella sua storia in un campo così iconico e famoso come Anfield, solo a poche ore dal suo 115° compleanno. Ma anche perchè pensavo non fosse ancora del tutto pronto per una gara del genere. E invece no. Dopo averla vissuta l’emozione è la chiave. Come sempre, per un tifoso. E vederla da casa, non è uguale.
Tralasciamo le difficoltà che ognuno di noi ha dovuto sostenere per arrivare a Liverpool, tra gestione della logistica e costo del viaggio, e concentriamoci sul giorno della gara. Fin dal mattino c’è aria di attesa. Già dal giorno prima si incrociano gruppi di bolognesi, ma dalla mattina del due ottobre qualcosa cambia. C’è un’aria mista tra attesa ed euforia. Si visita il centro, il porto, e si incrociano tanti rossoblù. Gli inglesi sono gentili e accomodanti, ci vedono come pittoreschi. Molti non sanno neanche dove sia Bologna, tanto per dire. Tanti bolognesi, come detto, e si incontra davvero tutti, da giornalisti a politici, da cantanti a giocatori.
Tutta la zona di Anfield è un pezzo della storia del calcio
Ma il focus del giorno è Anfield, uno degli stai più iconici d’Europa, uno dei più grandi teatri, o forse templi, del calcio. Impossibile non sentirne il richiamo. Lo cerchiamo già dalla mattina, dalla cima della torre della Cattedrale. Eccolo, è la. Arriviamo. E infatti, più di tre ore prima dell’incontro, siamo già in zona.
Siamo in zona perchè l’area attorno ad Anfield road, trasuda storia del calcio e cultura calcistica. Qui ci sono numerosi murales che rappresentano giocatori che hanno fatto la storia del Liverpool, ma anche del calcio. Regala una bella sensazione pensare che ora anche il Bologna è parte di questa storia. Come merita di essere.
Inutile poi citare l’ingresso alla Kop, con le sue foto e la carica emotiva che si porta dietro, le statue di grandi del calcio presenti in loco e il memoriale dei calciatori del Liverpool, con fiori sempre rinnovati e sciarpe portate dai tifosi. Cose che, pensandoci bene, dovremmo provare a ripetere anche a Bologna. In fondo anche noi avremmo una storia di tutto rispetto da tramandare.
Anfield Stadium, l’emozione sale entrando nello stadio
Alla fine si entra. E si è in un altro pianeta, se già dall’esterno non fosse stato chiaro. Mi collego per la diretta live con 1000 Cuori Rossoblù e, parlando, non posso fare a meno di commuovermi. Gli occhi si inumidiscono. Si cerca una professionalità che però, a volte, non può che cedere il passo all’emozione della persona. Per chi come me ha iniziato ad andare allo stadio in Serie C, per quelli che da bambini si sentivano chiedere “Va bene il Bologna, ma in Serie A per chi tifi?”, per uno che è tra i fondatori di questo sito pensare di essere fisicamente ad Anfield, per un Liverpool-Bologna di Champions League, l’emozione è davvero tanta. Chi lo avrebbe detto, anche solo dieci anni fa?
Mi scrivono via chat che è stato bello vedermi così emozionato. La risposta è stata: «Siamo ad Anfield, come fai a non essere emozionato. Io le mie prime trasferte le ho fatte in Serie C». Inutile girarci attorno: per un tifoso è il sogno di una vita.
Ma siamo qui per la partita. E così parte il famoso “You’ll never walk alone” (video che suggeriamo di vedere fino alla fine), che ricopre qualunque cosa e ti fa davvero sentire un’ospite.
Poi però, ci facciamo sentire anche noi, tanto che sarà più di uno i tifosi che all’uscita ci faranno i complimenti per il tifo.
Liverpool-Bologna 2-0
Poi inizia davvero la partita. Il Liverpool pare camminarci sopra per qualche minuto, poi il Bologna reagisce. É vivo e si prende il proprio spazio.
Il Bologna c’è e se la gioca a visto aperto. E personalmente, vedere un Bologna così determinato, e così all’altezza della situazione, riempie il cuore. Ripaga a pieno del viaggio e della spesa. Dallinga segna, nella bolgia del settore ospiti, non bado subito ai movimenti di arbitro e collaboratori. Per qualche secondo nella mia testa il Bologna è in vantaggio ad Anfield. E non capisco più nulla. Non so se un gol mi abbia mai dato una scossa simile.
Ma è un sogno che dura poco. Purtroppo. Gol annullato. E poi Mc Allister segna il vantaggio per gli inglesi. Poco male, ce la stiamo giocando, il gol può arrivare. E infatti il Bologna costruisce e crea. Ma spreca. E noi cantiamo, cantiamo fino a perdere la voce. Perchè come diceva Frankenstein Jr “Si può fare”.
O meglio, si potrebbe. Perchè sprechiamo tanto, troppo. E loro no, loro non sbagliano quasi niente. E poi hanno dei fenomeni, come un certo Mohamed Salah Hamed Mahrous Ghaly, che segna un gol meraviglioso per il 2-0 del Liverpool. É stato giusto e bello provarci, peccato.
La gara si conclude e si saluta un Bologna che si è meritato sul campo l’onore delle armi. Che ha giocato a lunghi tratti all’altezza del Liverpool, se non proprio alla pari. Che ha stupito Arne Slot e reso orgogliosi tutti noi, con una prestazione che dimostra che sì, l’Europa è e deve essere la casa del Bologna.
Piccolo messaggio alla società: servono però investimenti per migliorare la rosa. Nessuno si aspetta di averla migliore del Liverpool, ma i limiti, nonostante una partita eccellente, ci sono e si sono visti.
Liverpool-Bologna, resta un’emozione unica
All’uscita, steward e tifosi locali, si complimentano. Non si aspettavano una squadra che giocasse così a viso aperto contro di loro, in casa loro. E ci augurano, apparentemente con sincerità, buona fortuna per il futuro, perchè ce lo siamo meritati sul campo. E sugli spalti. Perchè arrivano commenti anche sul fatto che in alcuni momenti, Anfiled è vibrato al ritmo dei cori del Bologna. Perchè “You’ll never walk alone” vale anche per il Rossoblù.
Resta il dispiacere della sconfitta, e di non aver segnato il primo gol in questa Champions League proprio qui, ad Anfield, in uno degli stadi più iconici d’Europa. Ce lo saremmo meritato tutti, un gol da festeggiare ad Anfield.
Uno stadio ricco di una storia scritta ora anche dal Bologna. E l’emozione di chi c’era, rimarrà il ricordo più bello in assoluto. Ragazzi, ricordiamocelo, abbiamo assistito e scritto una pagina della storia del Bologna.
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