Champions League
Lykogiannis: da riserva a titolare in Champions League
Da riserva a protagonista in Champions League con il Bologna: come Lykogiannis ha ribaltato le aspettative e conquistato il suo posto.
Alla fine della passata stagione, Charalampos Lykogiannis era dato per partente. In molti lo vedevano con la valigia in mano, destinato a lasciare il club rossoblù per cercare spazio altrove. Le sue prestazioni in Serie A non erano mai state eccezionali, e l’ipotesi di una sua partenza verso squadre minori o addirittura verso un campionato estero meno competitivo sembrava la più plausibile. Tuttavia, ciò che si prospettava come un addio si è trasformato in una sorprendente ascesa: Lykogiannis, non solo è rimasto al Bologna, ma si è anche fatto strada nei posti da titolare e così ha fatto il suo debutto in Champions League.
Lykogiannis e l’esordio in Champions League da protagonista
La prima giornata della nuova Champions League 2024/25 ha visto il Bologna affrontare lo Shakhtar Donetsk, una sfida impegnativa che ha messo alla prova la solidità della squadra di Vincenzo Italiano. In questa occasione, Lykogiannis è stato schierato come terzino sinistro, giocando 78 minuti di grande intensità in un match terminato con un solido 0-0. Nonostante non sia stato il protagonista assoluto della partita, la sua prestazione è stata più che soddisfacente, dimostrando sicurezza e attenzione difensiva. Italiano, evidentemente soddisfatto, gli ha affidato un ruolo centrale nel progetto tattico della squadra, facendolo emergere come uno degli elementi più inaspettati della rosa.
Il progresso di Lykogiannis non è stato immediato, ma frutto di un lavoro paziente e costante. Spesso ai margini della squadra, ha saputo sfruttare le occasioni che gli sono state concesse, accumulando minuti e dimostrando una versatilità tattica fondamentale per il Bologna. La sua capacità di adattarsi a diversi sistemi di gioco e di offrire stabilità sulla fascia sinistra lo ha portato a guadagnarsi la fiducia del tecnico e dei compagni.
I numeri in Serie A: solidità e continuità
Le stagioni di Lykogiannis in Serie A raccontano una storia di affidabilità e presenza costante. Nei primi sei turni del campionato 2024/25, il greco è sceso in campo in quattro occasioni, tutte da titolare, accumulando 327 minuti giocati. Sebbene non abbia ancora segnato, ha già messo a segno un assist, a conferma del suo contributo offensivo oltre che difensivo. Ciò che colpisce maggiormente è la sua capacità di rimanere a disposizione della squadra: nessuna ammonizione, nessun infortunio o squalifica a rallentarne il percorso. La continuità nelle prestazioni ha fatto di lui una sicurezza su cui Italiano sa di poter contare.
Lykogiannis non ha ancora raggiunto un ruolo di spicco, ma la sua dedizione lo ha comunque trasformato in un elemento essenziale. Spesso sottovalutato per il suo stile di gioco, il greco si è dimostrato invece capace di coprire la fascia con disciplina, supportando tanto la fase difensiva quanto quella offensiva.
La sfida contro il Liverpool: una nuova prova di maturità
Domani sera, il Bologna si troverà ad affrontare uno dei banchi di prova più difficili della stagione: il Liverpool ad Anfield. La sfida contro la squadra di Arne Slot sarà un grande test per la formazione rossoblù. E, dopo il buon debutto contro lo Shakhtar, quale sarà il ruolo di Lykogianni? Sarà sicuramente interessante vedere se e come il greco riuscirà a gestire queste sfide, non solo in fase difensiva, ma anche nella costruzione di gioco, dove sarà fondamentale la capacità di interpretare i momenti giusti per spingersi in avanti.
Lykogiannis, un futuro da pedina fondamentale?
La parabola di Lykogiannis è un esempio di come il calcio sia capace di ribaltare ogni previsione. Da possibile partente, oggi è titolare in Champions League e una delle sorprese più piacevoli di questo inizio di stagione rossoblù. Se continuerà su questa strada, non solo si assicurerà un posto fisso tra i titolari, ma potrebbe anche diventare un elemento imprescindibile per il futuro della squadra. Il suo percorso è la dimostrazione che, con spirito di sacrificio, anche i giocatori meno appariscenti possono ritagliarsi spazi importanti in contesti prestigiosi.
Ora, l’attenzione è tutta rivolta ad Anfield.
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