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Champions League

Storia di Dati – Liverpool-Bologna: cosa dicono le statistiche?

Il Bologna cade 2-0 contro il Liverpool, ma le statistiche raccontano una partita più combattuta di quanto indichi il risultato finale.

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Lukasz Skorupski (© Bologna FC 1909)
Lukasz Skorupski (© Bologna FC 1909)

Il Bologna esce sconfitto per 2-0 da Anfield contro un Liverpool sontuoso, ma la prestazione della squadra di Vincenzo Italiano merita un’analisi approfondita. Questo perché i rossoblù, pur non racimolando punti, hanno tenuto testa ai padroni di casa per lunghi tratti del match, mostrando una buona organizzazione in un contesto così prestigioso e impegnativo.

Grande prestazione del Bologna dopo l’1-0 del Liverpool

L’inizio della gara ha subito visto il Liverpool portarsi in vantaggio grazie ad un gol di Alexis Mac Allister all’11’. Il centrocampista argentino ha sfruttato una rapida azione dei Reds per battere il portiere bolognese. Nonostante il colpo iniziale, il Bologna ha saputo mantenere ordine e personalità, riuscendo a bilanciare un possesso palla del 49% e a non lasciarsi sopraffare dall’aggressività e dalla velocità avversaria.

La squadra emiliana ha infatti concluso il match con 12 tiri totali, più dei 9 del Liverpool, anche se soltanto 2 di questi hanno centrato lo specchio della porta, contro i 4 dei Reds.

Il Bologna è stato anche sfortunato in alcune occasioni. Nel corso del secondo tempo, i rossoblù hanno colpito due volte i legni, negandosi così la possibilità di pareggiare. In particolare, la squadra di Italiano ha creato un’ottima occasione che, però, non si è concretizzata a causa della freddezza mancata sotto porta, lasciando il conto delle grandi occasioni non sfruttate a quota uno.

I dati sontuosi della difesa rossoblù

A dispetto del risultato, il Bologna ha dimostrato una notevole capacità di contrastare il pressing dei Reds. In fase difensiva, i rossoblù sono stati aggressivi, vincendo più contrasti – 19 rispetto ai 10 del Liverpool – e mostrando solidità nei duelli aerei (11 vinti su 21). Anche se la pressione degli avversari è stata costante, con 26 tocchi dei Reds all’interno dell’area di rigore bolognese, i difensori felsinei si sono difesi con ordine, recuperando 50 palloni nel corso della gara.

Più precisione può portare a maggiore pericolosità

L’altra chiave tattica del Bologna è stata la gestione della palla e la ricerca di ampiezza, che si è rivelata fondamentale per cercare di superare la solida difesa del Liverpool. Tuttavia, la percentuale di cross utili è stata deludente, con solo 1 cross efficace su 14 tentativi (7%), un dato che ha contribuito a limitare le occasioni da rete per i rossoblù. La squadra ha comunque mostrato una buona fluidità di gioco e una discreta capacità di entrare nella trequarti avversaria con 33 ingressi totali, ma non è riuscita a trasformare questa pressione in pericoli concreti.

Il secondo gol del Liverpool, arrivato al 75’ per merito di Mohamed Salah, ha chiuso definitivamente la partita, mettendo al sicuro il risultato. Da quel momento in poi, il Bologna ha cercato di accorciare le distanze, ma senza mai riuscire a concretizzare gli sforzi.

Nonostante la sconfitta, i rossoblù di Italiano possono uscire a testa alta da questa trasferta. La prestazione contro un Liverpool cinico ed esperto ha dimostrato che il Bologna è in grado di competere a livello europeo, pur con qualche margine di miglioramento nella finalizzazione e nella gestione delle occasioni. Anfield si conferma un campo difficile, ma i rossoblù possono trarre insegnamenti preziosi da questa esperienza e ripartire proprio dalla fiducia acquisita in questo match di Champions League.

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