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Chievo-Bologna: Guida alla trasferta – 21 ott

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Mercoledì 26 ottobre 2016, con fischio d’inizio alle ore 20.45, il Bologna affronta in trasferta il Chievo Verona presso lo stadio Bentegodi.

Oggi (21/10) apre la prevendita per il Settore Ospiti (Curva Sud Superiore) ed il biglietto ha un costo di 24€ (14€ ridotto donne, Over60 e Under26, 5€ ridotto Under15) e sarà acquistabile nei punti vendita del circuito Ticketone e sul sito su www.ticketone.it.

Per la trasferta è OBBLIGATORIA la Tessera del Tifoso e non saranno accettate ricevute cartacee al posto di quella plastificata. Sarà attiva anche l’opzione “Porta un amico”, dove una persona in possesso di tessera del tifoso potrà acquistare un biglietto per se e per un tifoso non fidelizzato. La vendita terminerà alle ore 19 di martedì 25 ottobre.

 

Di seguito tutte le informazioni utili per i tifosi rossoblu che volessero seguire la squadra a Verona e approfittarne per visitare la città, che dista da Bologna soltanto 140 Km.

 

COME RAGGIUNGERE LO STADIO

Lo stadio “Marcantonio Bentegodi” di Verona risale agli anni ’60, venne costruito in sostituzione del vecchio stadio comunale di piazza Cittadella. La pianta dello stadio è ellittica con spalti coperti a 360 gradi per una capienza di 42.160 spettatori distribuiti su parterre (di cui l’unica parte aperta è la zona est, riservata ai disabili e ai loro accompagnatori) e in tre anelli sovrapposti (poltronissime, tribuna e tribuna superiore) più una tribuna stampa (182 posti).

Si trova in Piazzale Olimpia, a pochi chilometri dal centro città ed è facilmente raggiungibile:

in treno– La stazione di Verona Porta Nuova dista dallo stadio circa 1,5 km, percorribili a piedi in circa 15 minuti oppure in autobus 90, 95.

in auto-  Dall’Autostrada A22 Brennero uscire a Verona Nord e seguire le indicazioni per lo stadio, raggiungibile in circa 6 minuti.

Attiguo allo stadio è situato un palazzetto dello sport (uscita Parcheggio squadra ospiti) il cui piazzale funge da parcheggio per i tifosi ospiti.

 

COSA VEDERE

Piazza Bra– L’itinerario ideale potrebbe partire dalla centralissima piazza Brà, su cui si affacciano edifici di epoche ed architetture diverse: l’Arena (uno dei maggiori anfiteatri romani superstiti), Palazzo Barbieri (sede del municipio), il Palazzo della Gran Guardia, il Museo Lapidario Maffeiano , la Fontana delle Alpi, le mura viscontee, la statua di Vittorio Emanuele II e la Torre Pentagona.

Percorrendo alcuni vicoletti, si giunge in via Mazzini, la “via dello shopping” e successivamente in piazza delle Erbe, la vera meraviglia architettonica della città.

Piazza delle Erbe Sorge nel luogo dove in epoca romana svolgeva la maggior parte delle attività sociali, economiche e politiche cittadine. Quello che in passato era il foro romano e che, nel corso dei secoli, diventato il cuore del centro storico di Verona.

Sul lato nord si trovano la medievale Torre dei Lamberti, alta 84 metri, la cui cima è raggiungibile affrontando i gradini o in ascensore, il Palazzo del Comune e la Casa dei Giudici e le Case Mazzanti­, di origine medievale e ornate da affreschi del Cinquecento).

Sul lato ovest c’é il Palazzo Maffei, in elegante stile barocco.

Sul lato sud c’è la Domus Mercatorum, fatta edificare nel 1301 dagli Scaligeri e legata alla corporazione delle Arti e dei Mestieri.

Al centro della piazza è possibile ammirare la Fontana “Madonna Verona”, che pare risalire al380 a. C.

Casa di Giulietta- A poca distanza da piazza delle Erbe c’è la Casa di Giulietta, con il famoso balcone che avrebbe ispirato William Shakespeare.

Piazza dei Signori- Da piazza delle Erbe è possibile accedere, passando attraverso l’Arco della Costa, alla piazza dei Signori, da cui si possono ammirare la Loggia del Consiglio, il Palazzo degli Scaligeri e raggiungere le Arche Scaligere.

Arche Scaligere- Sono il complesso dei sepolcri in stile gotico che ospita le tembe dei membri più importanti della famiglia della Scala, tra cui Cangrande.

Casa di Romeo-  A pochi passi dalle arche Scaligere si trova la Casa di Romeo, un raffinato edificio medievale che racchiude su tre lati un enorme cortile interno.La Casa di Romeo, ove secondo la tradizione, risiedeva la famiglia dei Montecchi, è caratterizzata da un’alternanza di finestre in stile romanico, gotico e rinascimentale. Il tutto sormontato da una splendida merlatura originale.

 

Imboccato il vicolo Due Stelle, si giunge in via Sottoriva, fino al vicino Ponte Pietra, da cui è possibile raggiungere il Teatro Romano , un teatro all’aperto costruito nel I secolo a.C, sede ancor oggi dell’Estate teatrale veronese.

Attraversando nuovamente Ponte Pietra e camminando lungo la via omonima, dopo aver attraversato piazza Broilo e via Sabbionaia, si raggiunge il Duomo di Verona, del XII secolo, con sculture romaniche e un capolavoro del Tiziano. Passeggiando lungo via Duomo e imboccando via S. Anastasia, si ritorna a piazza delle Erbe. Proseguendo sempre dritti, lungo Corso Portoni Borsari, si arriva all’antica Porta Borsari, di epoca romana. Da lì, proseguendo per corso Cavour, si possono ammirare l’Arco dei Gavi, di epoca romana, e Castelvecchio, il più importante monumento militare della signoria Scaligera, attualmente adibito ad ospitare il Museo Civico.

Da qui si può ritornare in piazza Brà e concludere questa bellissima passeggiata nel centro storico di Verona.

 

COSA MANGIARE

Tra i piatti unici spiccano: il bollito con la peara (carne di manzo accompagnata da una salsa a base di pane grattugiato, formaggio, midollo, brodo e pepe nero), la pastissada de caval, preparata seguendo un’antichissima ricetta, del 489 (carne di cavallo tagliuzzata, messa a macerare nel vino rosso della Valpolicella, aromatizzata con spezie e accompagnata da verdure),  la polenta, unita a fagioli ben cotti (polenta infasola) oppure a cacciagione (polenta e osei) o al luccio.

Tra i primi piatti si consigliano gli gnocchi di patate (uno squisito impasto fatto con patate, farina bianca ed uova, da gustare con sugo di pomodoro o con zucchero e cannella), la pasta e fasoi (un piatto del popolo, robusto e massiccio), il risotto “al tastasal” (risotto con un impasto di carne di maiale) o “coi bisi” (riso bollito con i piselli), o “all’Amarone” (con il vino rosso della Valpolicella) e i Tortellini di Valeggio (o nodi d’amore, realizzati con una pasta tirata sottile come la seta, tagliata e annodata come un fazzoletto ed arricchita con un delicato ripieno a base di varie carni), i bigoli con le sarde.

Tra i secondi piatti: i pesci di lago (luccio, trote, lavarelli) al cartoccio, alla griglia o al burro e salvia, le sarde i saor ossia in agrodolce e l’anatra “col pian”, preparata con un ripieno di pane e aromi vari.

Tra i dolci, la Torta dell’Alleanza (una pasta lievitata che racchiude al suo interno pasta di mandorla e pezzettini di canditi naturali, il tutto sormontato da una glassa bianca) e la Torta russa (una sfoglia che avvolge un denso impasto di mandorle).

 

COSA BERE

Tra i vini bianchi si consigliano il  Soave (prodotto da uve autoctone, principalmente Garganega), il Custoza (leggero, fresco e profumato) ed il Lugana (strutturato, sapido e corposo). E come aperitivo o per accompagnare piatti di pesce uno spumante classico: il Durello.

Tra i vini rossi il Bardolino (leggero, da accompagnare a salumi, formaggi, carni bianche o con la pizza) e “Sua Maestà” l’Amarone (rinomato vino “da meditazione”, uno dei più prestigiosi vini italiani).

Fonte immagine: Wikipedia

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