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Christmas Tale – La cena per farmeli conoscere

La cena per farmeli conoscere – Una racconto natalizio della rubrica “Christmas Tale”

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Il Paradiso è esattamente sopra a dove abbiamo vissuto, anche se non so dove mi trovo. Ha tutta l’aria di essere la hall di un albergo, ma poi c’è la tavola imbandita, riconosco un vecchio abete della Stand e il servizio buono conservato per le feste.

Carlo ed Ezio sono i primi ad arrivare e si attardano all’entrata del palazzo; l’inquilina del primo piano li ha riconosciuti e non li molla più. Alla porta di casa arrivano abbracciati anche se li dividevano cento metri di campo. Paride suona tre volte e mi dice che Carburo non trova parcheggio e sale dopo. Per strada incontra Franco e Marino e salgono insieme; con lui siamo a sette il numero di chi se ne stava all’ombra della tribuna negli assolati pomeriggi del Comunale. Giacomo è solo, lo ricordo ancora sollevare la Coppa del ’74 con un sorriso beffardo di chi ha commesso una piccola furbata. Fa gli onori di casa e la conta, ne mancano tre. Harald ed Helmut chi li ha visti? Si saranno persi nella Bologna di notte e il secondo avrà traviato il primo. Anche se sono cosi diversi; il danese romantico che ama i silenzi, con un suo modo intimo, raccolto e nascosto di emozionarsi, nato dove nuotano ancora le balene e che fece innamorare le ragazze di mezza Bologna che andavano per il pieno alla Aral, solo perché ricordava il suo nome, dimenticando forse un paio di lettere. E il tedesco con il piglio del guerriero alla guida di un panzer che supera qualsiasi sbarramento, figlio della Roma del nord Europa e combattente della WWK Arena e delle notti dell’Ubersetto. Arrivano prima del Dottore; lui è l’ultimo e scompagina i piani del “numero infinito” che si era azzardato a sistemarli a tavola; cambia i posti di Paride e Carlo e li avvicina alla porta della sala perché la nostalgia torni a trovarli.

Il padrone di casa non crede ai suoi occhi e pensa sia il più bel Natale da quando è al mondo. Adesso dopo tanti anni quando entrerà nella sua stanza in Paradiso tra tutte le persone che incontrerà ce ne saranno già dieci che conosceva molto bene. È una bella serata, mi sussurra inorgoglito, e per me che sono dall’altra parte un irripetibile sogno che non capiterà mai più.

Mi sveglia la scampanellata del postino; chissà perché su dieci campanelli pigia sempre il mio. I sogni a volte svaniscono alla mattina presto, così questo lo appunto subito per non dimenticare tutti i presenti assenti
È la sera di Natale, e non era mai successo di non uscire per veder le Stelle.

Albert Stanzani

 

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