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Come gioca il Lecce di Marco Giampaolo?

Da Gotti a Giampaolo, la formazione giallorossa ha mantenuto alcuni principi ma incrementato la propria pericolosità offensiva provando a compensare una fragilità difensiva causata perlopiù dalle carenze individuali che dalla difficoltà nell’organizzazione di reparto

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Marco Giampaolo osserva i giocatori del Lecce scaldarsi
Marco Giampaolo osserva i giocatori del Lecce scaldarsi (© US Lecce)

Era il 2 novembre 2024, quando Riccardo Orsolini al minuto 85 decideva Bologna-Lecce e segnava l’addio di Luca Gotti in favore di Marco Giampaolo. Da allora i rossoblù hanno cambiato passo, mentre la formazione salentina ha senz’altro alzato il suo ritmo. Ma forse, ancora, non abbastanza per la salvezza.

I giallorossi al momento veleggiano nelle retrovie, fuori dalla zona retrocessione, ma con una graduatoria cortissima non possono avere cali prolungati di concentrazione. La squadra di Giampaolo arriva alla sfida con il Bologna da una bella vittoria in casa del Parma utile a dimenticare le pesanti sconfitte con Inter e soprattutto Cagliari.

Il modulo e l’atteggiamento del Lecce di Marco Giampaolo

In questa stagione, il Lecce, nonostante i tanti cambiamenti in rosa rispetto alla passata annata era ripartito dal 4-4-2 impostato nel finale della scorsa stagione da Luca Gotti. Un modulo che, però, per le caratteristiche dei giocatori a disposizione sembrava ridurre la capacità della squadra giallorossa di attaccare gli spazi in ripartenza.

Con l’arrivo di Giampaolo, che ha individuato nella rosa del Lecce la mancanza di una seconda punta che potesse giocare in appoggio a Krstovic, ha preferito saggiamente puntare sui tanti esterni e impostare un 4-3-3. Si tratta di un modulo camaleontico, che il Lecce di Giampaolo interpreta in tre modi diversi.
La squadra giallorossa gioca il 4-3-3, in realtà, solo in alcuni momenti della gara. Per il resto: quando aggredisce alta in possesso si schiera con un 4-2-3-1 con una delle mezzali che si alza per pressare. In non possesso le scalate e gli scivolamenti rendono il Lecce molto fluido e quindi lo si può vedere si col 4-3-3, che col 4-4-2, che anche col 4-5-1. Molto dipende dalle caratteristiche dell’avversario.

L’apporto fondamentale delle fasce

In fase di possesso, il Lecce di Giampaolo è una squadra molto verticale che adotta piccoli e semplici accorgimenti tattici per sbilanciarsi troppo. I giallorossi sono una squadra perlopiù attendista. Un’impostazione che Giampaolo, come noto, non ama per le sue squadre ma ha dovuto adattarsi per la scarsa propensione della rosa a gestire il possesso del pallone e il ritmo della gara. I salentini recuperano il pallone perlopiù a tanti metri di distanza dalla porta avversaria e puntano ad arrivare il più velocemente possibile nell’altra metà campo. Nella maggior parte dei casi, l’azione si sviluppa sulle fasce con il solo Krstovic che viene incontro per smistare il pallone.

Quando l’azione si sviluppa su una delle due fasce, il Lecce cerca di creare superiorità numerica con la sovrapposizione di un terzino (mentre il terzino opposto resta bloccato) e il supporto di un centrocampista. L’obiettivo è quasi sempre riuscire ad arrivare sul fondo con le sovrapposizioni per mettere il pallone al centro e cercare il centravanti, l’esterno offensivo che taglia dall’altra fascia più un centrocampista. Di solito quest’ultimo è un giocatore di maggior propensione offensiva, mentre gli altri due centrocampisti agiscono in fase di possesso offensivo come due mediani di copertura.

Il Lecce di Giampaolo: una squadra fragile

Se il Bologna riuscirà a non concedere spazio alle spalle della difesa o la superiorità numerica sulle fasce in transizione negativa, potrà facilmente avere la meglio sui giallorossi. Il Lecce di Giampaolo non ha una fase di non possesso impeccabile. Motivo per cui, soffocando il suo miglior sbocco dell’azione offensiva, va in difficoltà e concede col passare di minuti sempre più spazi. Un esempio recente è la gara col Cagliari, quando dopo un’ora di difesa, nonostante il vantaggio firmato da Pierotti, il Lecce si è poi sciolto come neve al sole di fronte alla pressione rossoblù.

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