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Come gioca il Monza di Raffaele Palladino? Due moduli, stessa filosofia

Il più giovane dei “figli di Gasperini” sta facendo bene in Brianza, lavorando anche su percorsi tattici diversi da quelli del suo maestro ai tempi del Genoa e della Juventus Primavera.

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Raffaele Palladino in allenamento con i suoi giocatori
Raffaele Palladino in allenamento con i suoi giocatori (© AC Monza)

Tra i “figli di Gasperini”, Raffaele Palladino è ovviamente il più giovane, essendo arrivato sulla panchina del Monza in Serie A il 13 settembre 2022. Un cambio di allenatore, da Stroppa a Palladino, contemporaneo a quello che ha portato il Bologna da Sinisa Mihajlovic a Thiago Motta (anticipato l’interregno vincente di Paolo Magnani). Il tecnico di Mugnano di Napoli può essere annoverato tra “i figli” tecnici di Gian Piero Gasperini per via del suo stile di gioco molto affine a quello dell’attuale allenatore dell’Atalanta che, Palladino, lo ha avuto nella Juventus Primavera e nel Genoa come giocatore.

Il Monza di Palladino: una filosofia ibrida

Arrivato sulla panchina del Monza meno di due anni fa, Palladino ha scritto pagine di storia importanti per i biancorossi. Nella prima stagione ha collezionato 51 punti, frutto di 50 punti in 32 partite sotto la sua guida. Un rendimento eccezionale, soprattutto in una piazza, che non aveva mai conosciuto la difficoltà della Serie A. Numeri e prestazioni che sono l’effetto di un lavoro tecnico e tattico basato sui classici moduli di gioco “gasperiniani”: 3-4-2-1 e 3-4-1-2. E dell’atteggiamento in campo, sempre molto aggressivo e basato sulla capacità della squadra di pressare l’avversario uomo su uomo a tutto campo.

In questa stagione, per via dell’organico a disposizione, Palladino si è reso protagonista di un sorprendente cambio di schieramento tattico. Dal 3-4-2-1, preferito ad inizio stagione, il Monza ha cominciato a disporsi col 4-2-3-1. I principi del gioco però non sono cambiati. Infatti, il brianzoli giocano sempre con grande aggressività uomo su uomo, in fase di possesso impostano a tre dietro, occupano molto bene gli spazi tra le linee di difesa e centrocampo avversari e sfruttano bene le fasce

Le fasce e i gol della trequarti

Questo cambio di modulo ha portato il Monza a vincere tre delle ultime sei gare. Un bottino interessante per una squadra che non ha più nulla da chiedere al campionato da tempo. Certo rimane il sogno europeo, ma è comunque lontano.
Andando ad analizzare alcuni elementi tipici della disposizione tattica e dei movimenti del Monza di Palladino col 4-2-3-1 si nota una formazione molto fluida. In difesa, Palladino sceglie spesso almeno un terzino bloccato: con la squalifica di Caldirola, stasera la scelta potrebbe ricadere su Andrea Carboni schierato a sinistra. Ecco, dunque, che sulla destra dovrebbe agire un terzino naturale come Samuele Birindelli, dotato di maggiori qualità offensive

Si tratta di delicati equilibri tattici. Infatti, con Birindelli sulla fascia destra, l’esterno offensivo ha la libertà di lasciare fascia e accentrarsi per cercare il gol. Movimenti che sta imparando ad interpretare Andrea Colpani che, dopo aver vissuto mesi di difficoltà, ora sta ritrovando brillantezza e sta interpretando la posizione di “falso” esterno offensivo. Centralmente, Palladino alterna Daniel Maldini e Valentin Carboni due trequartisti puri con caratteristiche diverse: l’argentino è più attaccante, mentre il figlio di Paolo è più centrocampista.
A sinistra, il posto dovrebbe essere di Dany Mota Carlvalho. La sua presenza questa sera però è in dubbio. E allora occhio ad Alessio Zerbin, che in Brianza spera ancora di poter sbocciare definitivamente.

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