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Come gioca l’Inter di Simone Inzaghi? Una vera corazzata

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Il Bologna di Thiago Motta va in trasferta sul campo più difficile quello della capolista della Serie A. Nonostante San Siro sia l’unico posto nel quale i nerazzurri hanno lasciato dei punti, perdendo col Sassuolo, i rossoblù devono guardarsi bene dal fare una gara con poco nerbo e attenzione, visto che nelle ultime due stagioni le cose solo andate piuttosto male a San Siro con due 6-1 subiti. Entrambe le volte il Bologna ha mostrato la peggior versione di sé stessa, sia con Sinisa Mihajlovic alla guida che con Thiago Motta lo scorso anno, a chiusura di un ciclo di gare in cui la formazione aveva mostrato i primi segni della cura-Motta.

Modulo e atteggiamento

Per l’Inter si tratta delle quinta stagione in cui la squadra lavora sullo stesso modulo, il 3-5-2. La società nerazzurra in questo senso in estate ha lavorato per migliorare la qualità complessiva della rosa nerazzurra. Obiettivo sulla carta centrato. La formazione nerazzurra quindi gioca a memoria e con interpretati di assoluta qualità in ogni zona del campo. Una situazione tecnica ideale nella quale mister Inzaghi ha potuto lavorare sui singoli, trasformandoli in giocatori abili in entrambe le fasi. L’Inter oggi è infatti una squadra talmente completa e intelligente da poter interpretare gare molto diverse tra loro. Ordinata e dirompente quando deve fare la gara, ha nel contropiede una delle sue principali armi offensive.

Inter, pochi punti deboli

La formazione nerazzurra ha pochi punti deboli. Il trio difensivo ha diverse combinazioni, ma in generale la squadra di Inzaghi è in grado di interpretare i modi di difendere a seconda della gara da fare. La linea difensiva dei nerazzurri sa giocare sia la difesa posizionale con il baricentro molto basso, che in aggressione lasciando poco respiro alla manovra avversario e in anticipo sugli attaccanti avversari. La squadra di Inzaghi ha dato dimostrazione di questa abilità nel derby, dove a campo aperto ha fatto a fette un Milan troppo spavaldo; e nell’ultima gara contro il Benfica. Contro i portoghesi, l’Inter ha annichilito la squadra portoghese, soprattutto all’inizio del secondo tempo quando con un baricentro altissimo ha fermato sul nascere le azioni dei lusitani  e ha prodotto tantissime occasioni. Tra i punti di forza più importanti dell’Inter, sicuramente le catene esterne sono un elemento fondamentale del gioco dei nerazzurri.

Dumfries e Dimarco ma anche Cuadrado e Carlos Augusto hanno grandi abilità offensive: corsa, cross e inserimenti, ma anche uno contro uno. Inzaghi ha a disposizione terzini che hanno grande propensione offensiva e molto attenti anche in fase difensiva, grazie anche alla fiducia nei compagni del trio alle loro spalle. Inoltre, il gioco sulle fasce allarga la difesa. Le maglie larghe a quel punto creano gli spazi per gli inserimenti delle mezzali, Barella ma soprattutto Mkhitaryan che in questo momento è fondamentale per la finalizzazione della mole di gioco prodotta.

In avanti, con l’assenza di Arnautovic, out almeno un mese, Inzaghi ha poche alternative, ma la coppia Lautaro-Thuram sembra funzionare alla perfezione. Thuram si è rivelato molto complementare all’argentino grazie alla sua propensione a svariare sul fronte d’attacco. Anche il francese, poi, è un giocatore potente e veloce e quindi potenzialmente mortifero in campo aperto.
Difficile trovare un vero difetto a quest’Inter. I nerazzurri soffrono solo l’alta intensità del pressing avversario a tutto campo.

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