Bologna FC
Coppa Italia: finalmente è il momento del Bologna
Arrivano gli ottavi di finale di Coppa Italia, e finalmente anche il Bologna entrerà in scena nella coppa di lega 2024/25
Il Bologna giocherà stasera la sua prima gara di Coppa Italia contro il Monza. Ma avete davvero interiorizzato che i rossoblù non hanno disputato le prime fasi della Coppa Italia 2024/25? E che sensazione avete provato?
Sia come sia, ora è tempo di iniziare il percorso in Coppa Italia e, così come ha ammesso Fenucci in una delle conferenze stampa di inizio stagione, anche per chi scrive la coppa di lega sarebbe un obiettivo più che lecito per il Bologna. E infondo, lo stesso attaccante olandese Dallinga ha dichiarato recentemente che sogna la vittoria della Coppa Italia. Ma come ha ricordato lo stesso amministratore delegato rossoblù, peccato che poi usciamo sempre subito.
E quindi, la gara contro il Monza è una di quelle da vincere. Senza se e senza ma.
In effetti, nello splendore della passata stagione, il Bologna era arrivato ai quarti di finale, non era quindi uscito proprio “subito”. Per altro, il quarto di finale, era un obiettivo che non veniva centrato dalla stagione 2012/13. Oltre dieci anni.
Ma per chi segue una formazione che, tra un ottavo e l’altro, è riuscita spesso a uscire al primo dei turni disponibili, spesso anche contro formazioni di categoria inferiore, in effetti la Coppa Italia passava quasi come una fonte di “distrazione”. Soprattutto quando l’obiettivo salvezza, non era così banale da raggiungere.
Ma il Bologna di oggi è altra cosa, sebbene gli impegni si siano moltiplicati grazie alla Champions League. Però chissà che le parole di Fenucci non vogliano dire qualcosa?
Il Bologna e il crescendo in Coppa Italia negli ultimi due anni
Intanto, per il Bologna gli ultimi anni sono andati in crescendo: ottavi con la Lazio e quarti con la Fiorentina, sono un modo più “nobile” di uscire rispetto alle stagioni precedenti, perdendo in casa con Ternana e Spezia. Non che le due formazioni non avessero meritato di vincere, né che sia vergognoso perdere una partita, però sicuramente uscire ai rigori con la Fiorentina in un quarto di finale, ha un sapore differente rispetto a un 2-4 ai supplementari contro uno Spezia neopromosso. Ribadiamo: sempre con tutto il rispetto per lo Spezia che meritò di vincere la gara.
Per altro, è forse passato un po’ troppo in sordina il fatto che il Bologna, quest’anno, inizi il proprio percorso in Coppa Italia solo a dicembre. Direttamente dagli ottavi di finale. Vincendo anche solo la prima partita, ci si troverebbe già ai quarti e, di base, a pareggiare il punto massimo in questa competizione dell’era Saputo.
Ormai dovremmo aver percepito quale sia stata l’eccezionalità della scorsa stagione.
Ma facciamo un passo indietro. Non a caso poco fa abbiamo citato lo Spezia, e non la Ternana, dato che la formazione ligure era guidata proprio da Vincenzo Italiano, che ora siede sulla panchina felsinea.
Vincenzo Italiano e la Coppa Italia
Qualunque cosa dicano i detrattori del tecnico nato in Germania quando lo accusano di non essere un vincente, Italiano non ha un brutto feeling con la Coppa Italia.
Nel 2018/19, arriva al secondo turno con il Trapani (militante in Serie C). L’anno successivo con lo Spezia militante in Serie B arriva al terzo turno e nella stagione successiva (2020/21), arriva ai quarti di finale eliminando anche il Bologna lungo il proprio tragitto.
Passato poi alla Fiorentina, arriva due volte in semifinale (una delle due eliminando il Bologna ai quarti) intervallandole con l’approdo alla finalissima del 2022/23.
In totale, Vincenzo Italiano, ha disputato da allenatore 23 incontri di Coppa Italia, ottenendo 15 vittorie, un pareggio e 7 sconfitte (dati Transfermarkt.com). Il nostro tecnico ha il 65% di vittorie in gare di Coppa Italia.
Certo, non basta questo dato a rendere il Bologna la favorita per passare il turno o per lottare per la vittoria finale, ma sicuramente l’esperienza e la voglia di essere protagonista in questa competizione del nostro allenatore, e l’indicazione data in estate da Fenucci, sono due indizi del fatto che nulla sarà lasciato intentato. Poi, come sempre, sarà il campo a parlare.
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