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CorrBo – Bologna FC, fallito l’esame di maturità

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Bocciato alla maturità. Così potrebbe essere racchiusa l’altalenante stagione del Bologna di Sinisa Mihajlovic. Ad inizio campionato si parlava della voglia di diminuire il gap con le altre realtà in corsa per l’Europa. D’altronde il modello Sassuolo ha portato i suoi frutti grazie al lavoro di Roberto De Zerbi e dei numerosi talenti in squadra, arrivati a contendersi negli ultimi anni un posto per le competizioni internazionali. Quest’anno solamente per una minima differenza reti – 2 gol – rispetto alla Roma i neroverdi non si sono qualificati per la nuova Conference League.  

Sogni infranti e dodicesimo posto in classifica come nell’anno precedente per i rossoblù. La differenza sono in 6 punti in meno conquistati sul campo. L’obiettivo minimo era la salvezza che ad oggi per valore ed ambizione della società di certo non può essere più considerata un traguardo. Si voleva fare di più ad ammissione dello stesso Joey Saputo che da oltreoceano ad inizio stagione, insieme ad alcuni dirigenti felsinei, puntava a superare la soglia dei 50 punti.

È mancato il salto di qualità tanto atteso da tifosi e società. L’unico che a settembre sembrava già esser consapevole delle scarse potenzialità della rosa era Sinisa Mihajlovic che in conferenza spegneva sogni di gloria e ancorava alla realtà tutto l’ambiente rossoblù: << Ma quale Europa, pensiamo a salvarci>>.
I problemi strutturali segnalati dal tecnico che per oltre un anno a gran voce ha richiesto rinforzi – nella fattispecie una punta e un difensore centrale – sono apparsi evidenti durante l’arco della stagione.
In più si aggiungano i numerosi infortuni che hanno di fatto falcidiato il Bologna, specialmente tra i mesi di novembre e febbraio. Ma anche in quel caso, si può tirare un sospiro di sollievo considerando che gli inamovibili di Mihajlovic come Soriano o Danilo, al netto di alcune disattenzioni in partita, siano stati risparmiati dai guai fisici durante il campionato. Indipendentemente dalla situazione in infermeria, la rosa è però apparsa fragile, dotata sì di buoni prospetti ma senza giocatori compiuti in grado di alzare l’asticella e conferire al resto del gruppo la giusta mentalità.

Troppi i punti persi per strada anche in partite dove i rossoblù avevano l’obbligo di tornare a casa col bottino pieno. Dati alla mano, ve ne è uno abbastanza impietoso: il Bologna ha battuto solamente sette avversarie nell’arco del campionato, tutte mediocri ad eccezione della Lazio nella vittoria casalinga per 2-0, come precisa Daniele Labanti nell’articolo di stamane. Peccato che l’exploit visto contro i biancocelesti non si sia ripetuto con gli altri club che regnano nel nostro campionato. Spesso contro le big, stendendo un velo pietoso sull’ultima giornata e sulla pesante sconfitta contro la Juventus di Pirlo, le prestazioni di carattere non sono mancate nonostante l’evidente differenza di qualità. Ma gli errori individuali o le disattenzioni della retroguardia hanno mandato in frantumi ogni possibilità di accaparrarsi dei punti sui campi più insidiosi. Se da un lato il reparto offensivo è stato spesso criticato per la poca concretezza e la scarsa capacità di realizzazione – prova ne è che il miglior marcatore della stagione sia un centrocampista come Roberto Soriano – la difesa non è certamente esente da critiche: 65 gol subiti, la 6° più perforata in una stagione avara di soddisfazioni.
 
Con il futuro di Sinisa Mihajlovic in stand-by, accostato negli ultimi giorni alla Lazio di Lotito, prima che questo trovasse l’accordo per prolungare con Inzaghi, la dirigenza vaglia alcuni nomi per ripartire onde evitare spiacevoli sorprese quando la stagione sarà ormai alle porte.
Fatto sta che, memori dei sei mesi di Pippo Inzaghi sulla panchina rossoblù, probabilmente il serbo è la migliore delle opzioni dando un’occhiata ai nomi rimasti fuori al momento. E allora in attesa di rinforzi dal mercato e dei riscatti di alcuni pezzi pregiati della rosa, primo su tutti Barrow, con un Mihajlovic più vicino alla permanenza, il trio Sabatini – Bigon – Di Vaio sta studiando per costruire un Bologna che sia nettamente più forte di questo quantomeno per raggiungere la tanto agognata soglia dei 50 punti. Investimenti, mercato e scouting le tre vie percorribili purché una di queste porti alla costruzione di una rosa completa e che non abbia limiti strutturali evidenti.

Fonte: Corriere di Bologna, articolo di Daniele Labanti

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