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Corriere di Bologna – Beppe Signori, la fine di un incubo
È una battaglia vinta quella di Beppe Signori, che ieri uscendo dal Tribunale di Modena si è lasciato andare ad un lungo abbraccio con il suo avvocato Patrizia Brandi, la donna con cui suo malgrado ha dovuto affrontare 10 anni di lotte giudiziarie. Oggi Signori può finalmente uscire dal tunnel e, chissà, provare a ritrovare un posto nel mondo del calcio.
LE ASSOLUZIONI – Due assoluzioni, per i due rami dell’inchiesta calcioscommesse, quello di Piacenza, per la partita tra il Piacenza e il Padova dell’ottobre 2010, e quello di Modena, per le partite Modena-Sassuolo e Modena-Siena. Due processi infamanti, dai quali Signori ne è uscito vincitore, ma anche vinto perché 10 anni senza calcio, 10 senza il suo mondo pesano: “Sono stati 10 anni lunghi che non mi restituirà più nessuno, ma sono un combattente nato”.
Ora è tempo di celebrare, la fine di un incubo, mentre il ramo dell’indagine di Cremona si era già spento con la prescrizione, Signori aveva spinto per ottenere l’assoluzione negli altri due filoni dell’indagine sorta nel 2011 e per cui era stato radiato dalla FIGC nel processo sportivo lampo, come spesso capita, dell’estate 2012.
RADIAZIONE – Quella radiazione ancora pesa sulla testa di Beppe, che non si arrende; le assoluzioni gli hanno dato forza sufficiente per provare a cancellare l’onta delle accuse di combine.
L’avvocato di Signori ieri è stato chiaro sull’obiettivo che lui e il suo assistito avevano cercato di conseguire in tutti questi anni: “Non avevo mai rinunciato alla prescrizione in 40 anni di carriera. Questa assoluzione ora deve chiudere la bocca a tutti, soprattutto a quelli che a suo tempo lo hanno lapidato. Questo è un finale che non lascia spazio a repliche”. Parole dure, ma chiare, che hanno fatto da corredo all’annuncio dello stesso Signori, deciso a rientrare dalla porta principale nel mondo del calcio. Il primo passo è dunque il ricorso contro quella durissima radiazione. Poi si vedrà: “Ancora presto per rendere noti i nuovi progetti”. Quel che è certo è che Signori rivuole il suo mondo, vuole nuovamente il calcio.
fonte: Valentina Lanzilli, Corriere di Bologna
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