Corriere di Bologna – Cinquini: “Sarebbe importante far sentire il profumo dei campioni ai tifosi del Bologna”

Se a Bologna chiedi “Chi erano i ragazzi del ’99?”, probabilmente riceverai la risposta che si trattava di giocatori rossoblù idoli della tifoseria, e il DS “padre”– dal 1998 al 2002 – fu Oreste Cinquini.
“Ricordo che quell’anno cedemmo Torrisi all’Atletico Madrid, così Signori diventò il fulcro di quella squadra: un’operazione resa possibile dal presidente Gazzoni, in grado di accettare una scommessa come Beppegol, che aveva avuto sia problemi fisici e aveva fatto anche cose particolari, come camminare sui carboni ardenti. Alla fine è stato decisivo perché, senza uno che fa gol, non si va da nessuna parte”.
E’ stata un’annata magica, alla quale serviva solamente la ciliegina sulla torta: ”Merito del club, di Mazzone e dello staff, siccome riuscirono a creare una simbiosi perfetta con la città. Ci fosse stato il VAR, avremmo giocato noi la finale col Parma, dato che non c’era stato il contatto tra Antonioli e Maurice”.
Una squadra esperta e di qualità, che potrà mai avere un seguito? “Per me fu facile, grazie all’eredità che mi aveva lasciato Oriali e alla disponibilità di Gazzoni.  Bologna è una città straordinaria, a livello sociale e culturale. Non dico che meriti una squadra che vinca, ma almeno che tenti di arrivare in Europa League”.
Grazie a quell’annata, se ne andarono in tanti: “Antonioli, Mangone e Rinaldi alla Roma; Andersson alla Lazio; Paramatti alla Juve. Per tanti era arrivata l’occasione della vita. Tuttavia, prendemmo ragazzi come Brighi e Maresca”.
Venendo all’oggi, qual è il mix vincente per una squadra? “Quello che dà maggiori garanzie. Il pubblico rossoblù capisce di calcio, vogliono vivere sensazioni sulla propria pelle. Sarebbe importante far sentire loro il profumo dei campioni, magari anche riciclandoli. Dove sta sbagliando l’attuale Bologna? Sono stato in Russia per sette anni, quindi non saprei, ma spero che Saputo sappia dare soddisfazioni alla città”.    

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