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Corriere di Bologna – Diesel Bologna (con riserva): nel secondo tempo ha una marcia in più
Il Bologna di Thiago Motta ha racconto quattro punti su sei disponibili nelle due partite disputate dopo l’ultima sosta. Ma come sono arrivati questi punti? Da una costante certa: un secondo tempo diverso. Diverso nel modo di giocare, diverso nell’interpretazione della partita, diverso negli interpreti. Nelle gare contro il Torino e contro il Lecce si è visto un Bologna a due volti: un primo tempo decisamente “spento”, se si pensa all’intensità e al gioco che produce la formazione Rossoblù, e un secondo all’arrembaggio sin dai primi minuti o poco più, grazie ai cambi e ad accorgimenti tattici decisivi.
La rosa lunga si fa sentire
Nel match contro il Torino il mister italo-brasiliano sceglie di far sedere Remo Freuler, visto lo sforzo profuso dallo svizzero con la propria nazionale: largo a Giovanni Fabbian al fianco di Michel Aebischer. Non male, se si pensa che in panchina, oltre a Freuler, sedeva anche Nikola Moro, con El Azzouzi ancora ai box. Proprio l’ingresso di Freuler al fianco di Fabbian nella ripresa cambia il volto della squadra, la quale da lì a minuti si porta in vantaggio proprio con Fabbian. Avere ricambi di valore aiuta anche nella retroguardia: sempre nella partita di lunedì scorso, Motta riporta Calafiori sulla sinistra e sceglie per il secondo tempo la coppia di centrali Beukema – Lucumì, e cioè la coppia titolare di inizio campionato. Tralasciando il reparto avanzato, ora in difficoltà, non tutte le squadre possono vantare questa profondità di rosa.
La qualità di Motta: rimediare in corsa
Anche contro il Lecce abbiamo visto un “super-cambio” con quattro interpreti entrare in campo nello stesso momento: sempre Freuler, Lykogiannis, Moro e Zirkzee. Una bella batteria di cambi. Ma, proprio come a Torino, non sono solo gli interpreti a cambiare, ma anche il gioco. La bravura del Motta allenatore è soprattutto questa: Thiago si accorge quando qualcosa non va nel suo Bologna e rimedia all’istante. Con il Torino addirittura era successo nel primo tempo, ancor prima con la Lazio e con la Fiorentina: quando la squadra fatica a produrre gioco, lui trova la soluzione. Questo è un valore aggiunto, quello che porta l’allenatore ad essere determinante nelle dinamiche della partita. Motta interviene e quando lo fa non lascia nulla al caso, proprio come a Torino e Lecce ma in generale per tutta la stagione fino ad ora: nei secondi tempi il Bologna ha segnato 9 gol e subiti 4, conquistando 5 punti solo nei secondi tempi.
Fonte – Alessandro Mossini, Corriere di Bologna
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