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Corriere di Bologna – Eraldo Pecci a ruota libera, voti e impressioni dopo il girone di andata

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Partiamo con l’estate azzurra e la cavalcata della nazionale. “Abbiamo vissuto un Europeo fantastico” – afferma Pecci “e poi c’è stato il record della lunga imbattibilità. È stato un viaggio bellissimo, abbiamo vinto in trasferta contro gli inglesi, più giocavamo più eravamo belli e godibili e in un momento così è stato un grande regalo. Il voto è nove e mezzo”. Viene da chiedersi perché non dieci, forse per la qualificazione mondiale? “Posso dare anche dieci perché negli spareggi sono ottimista. Noi facciamo fatica a vincere ma anche a perdere”.

Dopo gli azzurri è giusto soffermarsi sulla Serie A che il 22 di dicembre ha chiuso il girone di andata arrivando al giro di boa. “È una stagione molto divertente, senza una superfavorita, il mio voto è 7. Spero che l’Inter non vada in fuga e che la lotta si prolunghi fino alla fine, ma ora come ora è la più strutturata”. L’ex regista mette poi dietro l’Inter, i cugini rossoneri, i partenopei e a chiudere la zona Champions la Dea. “Il Milan ha fatto sacrifici, si è privato di giocatori non sottostando a certi ricatti, ora ha perso qualche colpo ma è competitivo. Onore al Napoli, quadrato e bravo a rimanere lì, vediamo ora come esce da questa Coppa D’Africa. L’Atalanta dà l’impressione di essere meno brillante e più battibile, ma è anche più concreta.” Quindi la Juventus fuori dalle prime quattro e l’ex opinionista della Rai non ha dubbi sul motivo: “È senza centrocampo. La vedo dura per loro. Chiudo dicendo che l’anno scorso vederla che si abbracciava al Dall’Ara per il quarto posto mi ha fatto ribrezzo.” Un discorso diverso va fatto per le romane dove gli allenatori sono i veri protagonisti della piazza, ma più in generale per l’intero campionato i mister la fanno da padrone, con i ritorni di Allegri, Spalletti, Sarri e Mourinho

Pecci continua con un’analisi molto lucida e anche pungente sulla sua ex squadra. “Anche il Bologna ha fatto delle ottime prestazioni, anche lei alti e bassi, ma noto che non c’è critica, baciate tutti il c… all’allenatore. Il voto è comunque sette. Mi sembra una buona squadra: aggredita va in difficoltà, mentre se aggredisce lei ha qualità più di altre. Per intenderci, se lasci giocare il Torino non è così brillante”. Della squadra rossoblù lo hanno convinto i giovani perché hanno un minutaggio elevato e sono cresciuti. Dominguez e Hickey lo hanno piacevolmente colpito, ma anche Svanberg e Skov Olsen. Una menzione a parte per il bomber Arnautovic. “Fa il suo, ti premette di giocare, fa la sponda, non è un acquisto sbagliato”. Finendo poi per elogiare anche Medel, Skorupski e De Silvestri. Onore alla società che ha saputo fare un ottimo lavoro. “È una società serie e sana, merita rispetto, bisogna togliersi il cappello, non puoi chiederle di lottare, con chi ha dei bilanci “sbilanciati””. 

Le ultime battute dell’ex centrocampista sono rivolte alla moda della costruzione dal basso, che secondo Pecci non è sbagliata perché chi sa farla è giusto che la faccia, anche perché i difensori oggi giocano diversamente rispetto ai suoi tempi, ma “tutto dipende dai protagonisti: se fai 40mila passaggi e non hai uno che salti l’uomo…” 

I suoi tre uomini del girone di andata sono: Vlahovic considerato molto forte, Anguissa una sorpresa e Calhanoglu che all’Inter sta facendo la differenza. In più due allenatori quali Inzaghi e Italiano

Per chiudere una considerazione sul Var. “Gli Strumenti possono essere utili, ma il Var mente: una qualsiasi azione rivista in tv è più violenta che a velocità normale. Molti arbitri non capiscono la dinamica e fanno sbagliare chi è in campo. Dobbiamo usarlo bene, ma rivorrei la “luce” nel fuorigioco”. Una soluzione che si vocifera è l’ex giocatore a sostegno della tecnologia e della sala Var: “L’ex giocatore può aiutare, ma da noi c’è troppo campanilismo. Diciamo che avrei investito altrettante energie per far accettare gli errori, una questione culturale”.

(Fonte: Corriere di Bologna – Fernando Pellerano)

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