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Corriere di Bologna – I rebus di Inzaghi, tra competizione e meritocrazia
“Con me gioca chi sta meglio, la settimana di allenamenti è fondamentale”, ripete spesso mister Pippo Inzaghi, per delineare il suo modo di lavorare, senza alcuna preferenza e favoreggiando la meritocrazia. Mancava da tempo questo spirito di competizione nello spogliatoio, potrebbe rivelarsi una forza benevola, e Inzaghi spera che serva a trascinare il Bologna sempre più in alto. Con Donadoni la squadra che scendeva in campo la domenica era una formazione preconfezionata, mentre Pippo ha resettato ogni forma di gerarchia.
Ora tutti si possono meritare il posto, a cominciare da centrocampo: per la cabina di regina la sfida Nagy-Pulgar è diventata l’emblema del momento del Bologna. Per il momento il tecnico è orientato a far giocare l’ungherese, ma in vista della ripresa il cileno ha tutte le possibilità di riguadagnarsi una maglia da titolare. Se da qui alla prossima domenica dimostrerà di stare bene, Gdfred Donsah potrebbe anche guadagnarsi una maglia dal primo minuto. Qualcuno ci rimetterà senz’altro, nel ruolo di mezz’ala sono in molti: Poli, Orsolini, Svanberg e Dzemaili. Da una parte i veterani non hanno più il posto assicurato, mentre dall’altra Krejcì e Djiks si stanno giocano la continuità. Pure nel reparto più avanti il gioco delle coppie è feroce: se Santander sembrava aver già indossato le vesti da leader, la prestazione di Cagliari ha rimescolato le carte. Ora anche Mattia Destro potrebbe avere un’altra chance, dopo le prestazioni discontinue di Falcinelli. Ma c’è sempre il giovane Okwonkwo che scalpita.
Inzaghi vuole vedere la convinzione degli occhi dei suoi ragazzi, vedremo chi avrà la meglio nella formazione che si presenterà a battersi contro il Torino.
(foto: news.superscommesse)
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