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Corriere di Bologna – Il Bologna prepara il ritorno dei giocatori

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Nella giornata di ieri, la Figc ha consegnato a Vincenzo Spadafora e a Roberto Speranza il protocollo medico che ogni società di calcio dovrà seguire per la ripresa degli allenamenti – che però ancora non si sa se e quando avverrà. In questo protocollo ci sono tutte le indicazioni e le misure da adottare per la ripresa degli allenamenti e della vita quotidiana, per un’eventuale ripresa del campionato di Serie A.

Nella giornata di domani si attende la risposta da parte del Ministero della Salute e del Ministero dello Sport, vedremo se ci saranno richieste aggiuntive.

Il Bologna, intanto, si sta già muovendo per provvedere a tutte le richieste necessarie elencate nel protocollo medico. Quello che è certo è che non sarà una spesa da poco, considerando anche il momento economicamente difficile non solo dell’Italia, ma di tutto il mondo, a causa del Covid-19. In totale, il Bologna andrebbe a spendere sui 250.000 euro circa. La spesa maggiore è concerne all’hotel, in quanto tutti i giocatori e lo staff tecnico dovrebbero alloggiare in un albergo chiuso al pubblico, dal momento che il centro tecnico Niccolò Galli non dispone di camere da letto. Ognuno alloggerebbe in camere singole. La spesa dell’hotel si aggirerebbe intorno ai 70.000 euro, per la durata di circa tre mesi: uno per gli allenamenti e due per finire il campionato.

Il protocollo prevede l’obbligatoria santificazione e pulizia giornaliere di palestre, macchinari e spogliatoi, per una costo di circa 5.000 euro. Oltre a ciò, si dovranno sanificare periodicamente le postazioni di lavoro delle aree comuni, come ad esempio la mensa e le tastiere delle macchinette che distribuiscono cibo e bevande.

Ma il tema su cui si sta lavorando di più in questo momento è quello dei test e dei dpi – dispositivi di protezione individuale-, entrambi necessari per tutto lo staff. Il Bologna affiderà i test a un laboratorio esterno. Per questo si stima un costo di 50 euro a persona, per un totale di circa 50-60 persone. Il prezzo potrebbe però aumentare, dal momento che ancora non si sa di preciso quante volte andranno rifatti i test (sia tamponi, sia test sierologici) per ciascun giocatore per i tre mesi in cui si spera di concludere il campionato. 
Inoltre, serviranno moltissimi dispositivi di protezione anche per magazzinieri, medici e massaggiatori.
La cosa positiva è che, al momento, al Bologna sembra che sarà concesso giocare al Dall’Ara – così da evitare spese per i viaggi. 
In generale, comunque, sembra che nemmeno in Lombardia ci saranno restrizioni sugli stadi. Questo, ovviamente, se non ci saranno nuove riprese dei contagi.
Il viceministro per la salute Sileri, a radio Kiss Kiss, si è espresso così sull’eventuale ripresa della Serie A:”Se si gioca a porte chiuse non ci sono rischi. In qualsiasi posto si giochi, non cambia nulla.” 

(Fonte: Il Corriere di Bologna, Alessandro Mossini)

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