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Corriere di Bologna – Intervista a Locatelli: “La ripresa del calcio fa bene a tutti”

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Tomas Locatelli ha rilasciato un’intervista a cura di Marco Vigarani del Corriere di Bologna. L’ex rossoblù ha ricordato il suo presidente degli anni a Bologna, Gazzoni, ha parlato dell’emergenza coronavirus che ha fatto soffrire tutto il Paese ed in particolare la sua Bergamo e infine ha dato la sua opinione sulla ripartenza del calcio italiano

Locatelli ha parlato di Gazzoni, il suo è stato un ricordo molto particolare: “A fine dicembre del primo anno in rossoblù mi prese da parte per ricordarmi, con il suo stile straordinario, che mi aveva acquistato perché segnassi dei gol. Avevo un caratteraccio, ma fu talmente sincero che dovetti ammetterlo: “Pres ha ragione, devo iniziare a pedalare”. Nelle gare successive segnai con Brescia e Verona, firmando due vittorie importanti per 1-0. Parlare con lui mi aveva proprio svegliato”.

Locatelli ha dato poi il suo parere su un’iniziativa che a Bologna è nata immediatamente dopo la sua morte. Per rendere omaggio all’ex Presidente rossoblù, si è pensato di dedicare a Gazzoni una tribuna del Dall’Ara, e Locatelli si è detto favorevole alla proposta: “Certamente. La storia del calcio a Bologna finora è stata scritta da Renato Dall’Ara e da Gazzoni. Il nome del mio Presidente deve essere ricordato nel suo stadio oltre che nei nostri cuori. La sua scomparsa è stata davvero un duro colpo in un momento già difficile”.

L’emergenza Covid19 è stato un momento difficile vissuto in tutto il paese, ma soprattutto nella sua Bergamo: “Fa male perché i miei concittadini sono abituati ai sacrifici, nessuno ha mai regalato loro nulla. I miei cari per fortuna stanno tutti bene, ma sono impauriti perché chi si è salvato ha comunque subito qualche lutto. La mia perdita è stata qua a Bologna: è venuto a mancare Adriano Rinaldi, titolare di noti pub della città e un amico fraterno per me e per tante persone in città. Abbraccio forte la sua famiglia”.

Il calcio sembra stia per ripartire. Anche Locatelli è favorevole al ritorno in campo, ma con tutte le precauzioni del caso: “Viviamo una situazione davvero assurda. La salute viene prima di tutto ma non possiamo sottovalutare l’economia. Tornare a vivere, lavorare e portare a casa uno stipendio è indispensabile. Nel calcio serve cautela, ma spero che si possa ricominciare. Come negli altri ambiti, le istituzioni devono fornire risposte e chiarezza perché il calcio è un sistema economico importante che fa bene a tutti: in primis allo Stato”. Ha poi continuato: Si pensa solo agli stipendi milionari di Serie A, ma ci si dimentica delle famiglie degli addetti ai lavori, del dilettantismo e dei giovani. Non bisogna pensare a riprendere per Cristiano Ronaldo, ma per tutti quelli che vivono di calcio ogni giorno”.

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