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Corriere di Bologna – La formula vincente

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Nonostante la sconfitta per 3-2, i rossoblù avevano già messo in difficoltà il Napoli e, infatti, non sono tardati i successi contro il Cagliari (Coppa Italia) e il Lecce, con tanto di clean sheet in entrambe le partite. Il duro lavoro paga e, finalmente, sono tornati i sorrisi al Dall’Ara, dove Thiago Motta ha vinto le ultime due partite, rimaneggiando una formazione che era stata provata nelle diverse uscite.

Tutto è iniziato con un 4-2-3-1 contro Empoli e Juventus, poi una variazione sul tema utilizzando Dominguez davanti ai due mediani contro i blucherchiati fino ad arrivare al Napoli; dalla partita contro i Partenopei, complice l’assenza di Schouten, il tecnico italobrasiliano ha deciso di optare definitivamente per un centrocampo a tre con l’uso di Ferguson (mezz’ala) e un mediano basso (Nikola Moro contro il Cagliari e Gary Medel nella gara di campionato).

La “rivoluzione Motta” in parte riprende le idee di Sinisa dal momento che, contro i giallorossi, Medel si è abbassato tra i due difensori centrali chiamando palla: il tipico movimento a pendolo che caratterizzava lo schema di gioco felsineo anche prima del cambio di allenatore. Questa soluzione, valida solo per quando il Bologna ha possesso palla, permette ai terzini Cambiaso e Posch di alzarsi per vedersi dare il cambio dagli esterni offensivi Aebischer e Barrow, arrivando a formare un 3-4-2-1.

La musica cambia quando, invece, è il Bologna a dover difendere: formazione a testuggine con una sorta di 4-1-4-1 con il Cileno che funge da schermo alla difesa e gli esterni (a cui si aggiungono anche quelli offensivi) che corrono in aiuto dei terzini.

Da qualche tempo Motta insiste sul concetto di “blocco collettivo”, nel senso di muoversi tutti insieme, sia nella fase di difesa che in quella di attacco, avendo la volontà di difendere la porta. Finalmente torna la serenità in casa rossoblù a seguito delle ultime due vittorie, date da un calcio giocato finalmente fluido.

Per gli appassionati di fantacalcio, l’assetto è quindi questo: si parte da un 4-4-2 (con l’uso di Aebischer come esterno spurio) che si adatta di volta in volta alle caratteristiche dell’avversario. Questo equilibrio che Motta ha trovato serve per rimettere insieme il Bologna con più elementi di corsa (Aebischer e Ferguson) e maggiore sostanza in un momento in cui non ci si possono permettere tre attaccanti.

Da adesso testa a Monza, altro scontro da cui potrebbero arrivare dei punti fondamentali, dove però non sarà presente Bonifazi (stiramento del legamento del ginocchio destro); ma, tanto, il Bologna ha dimostrato di avere un’ottima capacità di adattamento.

Fonte: Alessandro Mossini – Corriere di Bologna

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