Corriere di Bologna – Mihajlovic cerca la svolta per il suo Bologna

La giornata di ieri è iniziata al Sant’Orsola per Sinisa Mihajlovic, che in mattinata prima dell’allenamento previsto per mezzogiorno, si è recato al Policlinico per i controlli di routine a seguito del trapianto di midollo, avvenuto lo scorso 29 ottobre. Controlli che il tecnico terrà anche giovedì e che sono la normale prassi dopo un intervento così delicato.

Nel frattempo, via social, è arrivato anche il ringraziamento speciale del Presidente della Samp, Massimo Ferrero, ai medici del Policlinico per come stanno aiutando Sinisa Mihajlovic, perché dice il presidente blucerchiato: “Chi aiuta un mio amico, è mio amico”.

Sinisa però è intento a trovare una soluzione che riporti i suoi uomini a trovarsi a loro agio sul campo, come nel girone di ritorno della scorsa stagione. Alcuni accorgimenti tattici sono stati provati sul campo dopo il discorso in palestra, durato una buona mezzora. Tomiyasu provato centrale di sinistra, Bani terzino destro, le posizioni di Svanberg e Sansone leggermente modificate a cercare la soluzione per l’assenza di Soriano e Krejci alzato sulla linea dei centrocampisti, tanto da far sembrare che Miha stesse provando un’idea embrionale di 3-4-2-1. L’obbiettivo è quello di tornare a giocare e convincere.

Una svolta necessaria per “rendere possibile l’impossibile”, una citazione direttamente dalle motivazioni con le quali proprio ieri, mentre il tecnico rossoblu teneva l’allenamento direttamente a contatto con la squadra, dopo mesi di digiuno forzato, la Federazione Serba ha premiato Sinisa con il premio di tecnico serbo dell’anno sottolineandone anche il carattere, l’indole, “il DNA vincitore”.

Così tra un riconoscimento e l’altro, mentre la squadra sul campo si esercitava per trovare una nuova quadratura, Miha in panchina ribadiva ai vertici del club la propria visione sul mercato: subito l’arrivo di Dominguez dal Velez e una nuova soluzione offensiva da ricercare tra il sogno Ibra e la possibilità di far rientrare in Italia, Moise Kean, sempre più ai margini nell’Everton.

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