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Corriere di Bologna – Restlyling Dall’Ara: dietro i rendering, la gestione infelice

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Nel suo articolo in uscita sul Corriere di Bologna, Daniele Labanti ragiona sul fatto che l’attuale priorità del Bologna dovrebbe essere quella di salvare la squadra dalla retrocessione e di ridare credibilità ad una dirigenza le cui scelte hanno portato all’attuale situazione.

Labanti nel suo articolo sottolinea quelle che vede come note stonate, o passaggi che non quadrano benissimo nel racconto del bellissimo progetto del nuovo stadio: Bologna è diventata la città dei rendering, ma queste opere su carta, devono poi diventare reali, ed essere quindi costruite davvero, e qui nascono le note stonate. La solidità economica del progetto con alle spalle Saputo, non è in discussione, lascia però pensare il fatto che si sia presentata l’idea del restlyling senza dare risposte convincenti su tempistiche, sui nomi dei partner (che Fenucci dice non essere ancora certi), senza avere idee chiare di dove si giocherà durante i lavori, eccetera. Rimane quindi il dubbio, che in un momento di enorme sofferenza si sia voluto dare in pasto alla città qualcosa di bello di cui poter parlare. Tutto molto ancora indeciso, tranne la presenza e la volontà del Comune, e la speranza di Saputo di essere dentro il nuovo impianto completamente funzionante da qui a 5 anni.

Ed ecco l’altra questione che non torna, ed è forse la più importante in questo momento: Saputo ha detto di essere pronto ad accettare critiche sui risultati in campo ma non sulle persone scelte. Il problema, sottolinea Labanti, è che le persone scelte vengono criticate proprio perché hanno portato, con la loro gestione, i suddetti risultati in campo. Finchè Saputo in prima persona, non prenderà in considerazione l’ipotesi di aver sbagliato qualcosa nella delega dei poteri di gestione del club, i risultati saranno sempre a rischio, e di conseguenza, le critiche saranno sempre presenti. Il Chairman avrebbe dovuto agire in questa direzione l’estate scorsa. Ed ha avuto nuovamente l’opportunità in questo mercato, che dopo i primi due colpi sta portando fiaschi più che giocatori. Si rimanda invece tutto a Giugno, con la squadra terz’ultima a serio rischio retrocessione, nonostante gli investimenti da oltre 130 milioni. Per raddrizzare la barca, serve anche e soprattutto qualcuno che sappia fare calcio.

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