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Da un ingresso travagliato al Bologna a modello di duttilità in campo: Riccardo Calafiori

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Riccardo Calafiori

 

 

Riccardo Calafiori entra nei rossoblù il 29 agosto 2023, dopo delle trattative decisamente complesse e diventa fin da subito uno dei fiori all’occhiello di questo campionato.
È fondamentale la parola duttilità: Calafiori riesce a giocare bene nel suo ruolo, ma soprattutto anche quando viene messo alla prova e gli si chiede di cambiare posizione in campo. Questa capacità non è passata inosservata né a Motta né a Spalletti, che ritengono la duttilità ormai una caratteristica fondamentale per dei giocatori meritevoli a 360 gradi.

 L’INTRICATA STORIA DI COME CALAFIORI È DIVENTATO UN ROSSOBLU’

 Per conoscere la storia di Calafiori, prima che entrasse nei rossoblù, ma soprattutto per capire quanto il Milan forse stia “rosicando”, come direbbero a Roma, per il colpaccio del Bologna, bisogna fare un passo indietro, fino all’estate scorsa.
A cavallo tra luglio e agosto, il Milan stava trattando con il Basilea e con l’agente del calciatore. Obiettivo: farlo diventare il vice Theo Hernandez.
Contemporaneamente, Giovanni Sartori era in complicate trattative con il Milan in merito a due giocatori: Alexis Saelemaekers e Fodè Ballo-Tourè. Con quest’ultimo però non si raggiunse un accordo e solo successivamente si trovò un compromesso con il Leicester, che intanto non accettava di cedere in prestito al Bologna Victor Kristiansen.
Ma la trama continua: durante la scorsa stagione, Calafiori non era affatto passato inosservato ed era infatti già seguito nella sua stagione con il Basilea dall’occhio attento e interessato di Sartori e Di Vaio. Infatti, quando la trattativa tra il club svizzero e il Milan non ebbe successo, il Bologna decise di investire sul calciatore romano: nonostante avesse già in rosa due difensori centrali mancini, puntava sulla sua duttilità nel poter giocare sia centrale che sulla fascia. Ed è bene quello che finisce bene: il 29 agosto Calafiori fa parte ufficialmente del Bologna.
 

MOTTA E SPALLETTI CHIEDONO ED ESALATANO LA DUTTILITA’

 
Questo l’antefatto della storia, anche un po’ divertente, almeno per il Bologna.
Ma perché Calafiori è così prezioso? Sappiamo che Motta punta molto sulla versatilità e sicuramente ha notato subito nel giocatore la sua capacità di muoversi negli spazi, coprire più posizioni in campo, insomma una sorta di calciatore a tutto tondo, “universale”: non solo un esterno che fa attacco e difesa nella sua fascia, ma abile anche come centrale di difesa (a sinistra c’è Kristiansen). Il mister dei rossoblù ha visto anche altre cose in Calafiori:
forza di volontà e lucidità anche sotto pressione.
A Motta interessa forse più di ogni altra cosa la duttilità. Ma non solo a Thiago: forse anche il ct della nazionale Spalletti ha notato il calciatore rossoblù nell’ultima partita under 21 a Ferrara, dove ha giocato come mezzala. A fine Ecuador-Italia Spalletti dichiara: «Di questo gruppo potrebbe far parte qualcuno che ha giocato nell’Under 21», ma soprattutto dice: «La duttilità è la nuova frontiera del calcio, un calciatore che sa fare più cose e sa giocare in più ruoli diventa avvantaggiato per quanto riguarda le convocazioni per l’Europeo».
In questo ci sembra di vedere proprio Calafiori, che sempre più diventa un calciatore ambito per il mercato.
Calafiori è costato quattro milioni e il Basilea ha una percentuale sulla plusvalenza, ma sicuramente per i vertici rossoblù questo non è un problema. È un problema invece fare pronostici per il futuro: come andrà in Europa? Thiago resterà con il Bologna? E se andasse via, si porterebbe Calafiori con sé?
Al momento, sono troppe le variabili in campo, ma il Bologna è pronto a trattare.
 
 
 
Fonte: Corriere dello Sport – Stadio,  Claudio Beneforti

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