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Dall’Ara, il tempio della resistenza del Bologna (Stadio)

Altro risultato positivo tra le mura amiche per il Bologna, che ha fatto valere il “fattore Dall’Ara” in attesa di quello che verrà

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Il Bologna festeggia dopo la vittoria contro la Lazio (© Damiano Fiorentini)
(© Damiano Fiorentini)

Si conclude la 31esima giornata con un big match che ha rispettato le attese. La volata finale per il Bologna non inizia nel migliore dei modi, ma nemmeno nei peggiori. Da questo pareggio Italiano non porta a casa solo un punto, ma anche l’atteggiamento dimostrato dai suoi giocatori, decisi a regalare un’ altra Champions League ai propri tifosi. L’Atalanta farebbe bene a guardarsi indietro da qui fino alla fine del campionato. La squadra di Gasperini sta crollando mentre i felsinei sono determinati a non accontentarsi più solo del quarto posto.

Tifoseria di fuoco per questo Bologna

Un Conte continuamente agitato in tribuna aveva capito subito che questa sarebbe stata una delle serate più complicate della stagione. Il suo Napoli stava infatti per pagare dazio nei confronti di un Bologna che, tralasciando la prima mezz’ora, ha condotto la partita. Se non altro, una parte del merito è dell’atmosfera creata dai tifosi casalinghi. Ormai si è capito che ogni squadra che entra, trova una sfida ardua e implacabile da affrontare. Con ieri sera il Bologna ha trovato la rete in 12 incontri casalinghi di fila in una stagione di Serie A per la prima volta da marzo 1975. In più, a pari merito con la Fiorentina, è la terza squadra del campionato ad aver fatto più punti dentro le mura amiche (33), dopo Inter (36) e Napoli (35). Ci sarà un motivo.

Bologna-Napoli, tra andata e ritorno un abisso

Sembrava che, per come fosse iniziata la partita, ci attendesse un epilogo simile a quello dell’andata. O almeno, è quello che speravano a Napoli. Il Bologna sapeva benissimo di arrivare a questo scontro con più coraggio e consapevolezza dei propri mezzi, con la voglia di non volere deludere un Dall’Ara sold-out come quello di ieri sera. Anche se il gol di Zambo-Anguissa e l’uscita anzitempo dal rettangolo di gioco di Skorupski hanno fatto storcere il naso a più di un tifoso, sono bastati qualche minuto per riaccendere la fede rossoblù. Il Napoli si è ritrovato a difendere per tutto il secondo tempo il risultato. Errore madornale. Il Bologna ha attaccato senza sosta fino a trovare il gol del pareggio con un tacco sopraffino di Dan Ndoye, e sfiorando più volte la vittoria nel finale.

Fatto un passo se ne fa un altro

Si è concluso il primo step del tour de force che attende il Bologna in questo finale di campionato. Ora, però, la strada non è che sia in discesa. Anzi. Sulla carta, questo non rappresentava nemmeno lo scalino più difficile. Dopo che avrà affrontato l’Atalanta a Bergamo, al Dall’Ara arriverà la capolista, l’Inter, e successivamente la Juventus (con in mezzo il ritorno con l’Empoli di Coppa Italia e l’Udinese in trasferta in campionato). Superate queste, rimangono i match tutt’altro che banali a San Siro e al Franchi, per poi concludere in casa con il Genoa. Il Bologna se la vedrà con molte squadre con cui si lotta gli ultimi due posti per la Champions e, per questo, non dovrà fare prigionieri.

Si può capire come il pareggio di ieri sera stia stretto a entrambe le squadre. Al Napoli serviva la vittoria per sfruttare al massimo il passo falso dell’Inter di sabato. Per il Bologna, invece, vincere ieri sera significava andare terzi e staccare sempre di più le inseguitrici. Forse i rossoblù, per occasioni create, si meritavano anche un gol in più, ma si dovranno accontentare di questo. Con la consapevolezza che, se giocheranno tutte le partite con questa fame, il posto in Champions è assicurato.

Fonte – Davide Centonze, Più Stadio
di Pietro Selvi

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