Bologna FC
Dan Ndoye e il Bologna sulle spalle: è il momento del salto di qualità
Terzo gol consecutivo e decisivo per il suo Bologna da parte di Dan Ndoye: segnali per un necessario salto di qualità, per uno come lui
Non c’è due senza tre, avrà pensato. E i tifosi del Bologna non aspettavano altro. Dan Ndoye, nel match contro la Juventus è andato a segno con il suo terzo gol stagionale, e il suo terzo gol consecutivo: dal Venezia ai bianconeri, tre gol pesantissimi nell’economia Rossoblù. È arrivato il vero momento di Dan?
Ce lo chiediamo un po’ tutti: l’unica “critica” allo svizzero è sempre stata la poca freddezza sottoporta, cosa che nell’ultima settimana sembra magicamente comparsa nel bagaglio del numero 11 Rossoblù. È il momento di sfruttare quest’onda positiva. È il momento, per Dan Ndoye, di fare quel salto di qualità che gli permetterebbe di diventare davvero grande.
Dan Ndoye, i numeri del Bologna dicono tanto
La stagione di Dan Ndoye, la seconda a Bologna, è partita con aspettative totalmente diverse. Diverse per cosa? Nella stagione scorsa si è presentato, diciamo, ai grandi palcoscenici, come possono essere Serie A e Europeo. Dopo tante voci (anche) sul suo conto, alla fine è stato tutto spazzato via dal vento, e Ndoye è rimasto saldo attaccato alle Due Torri. E qui, aveva ancora da dimostrare. Fuori due fidi compagni che spesso l’hanno accompagnato nella scorsa stagione, Zirkzee e Saelemaekers, toccava a lui (insieme a Castro e Orsolini), prendersi più responsabilità, più peso sulle spalle.
Già, perché anche per sé stesso la voglia di dimostrare di non essere stato materiale da una stagione, come tutto il Bologna, è tanta. E Dan, in un inizio non del tutto soddisfacente, è stato forse il più costante nel reparto offensivo: non come produzione, ma come prestazione. Ndoye è quel tipo di giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero: guardando la sua heatmap delle 16 partite giocate tra Serie A e Champions League, notiamo che lo svizzero è davvero un “uomo-ovunque”. Per uno con la sua propensione da maratoneta sulla fascia, la poca lucidità nel momento clou può essere anche “giustificata”. O meglio, poteva: si, perché è questa la differenza nel salto di qualità.
Dan, in Serie A, ha prodotto esattamente lo stesso numero di gol rispetto a quelli “aspettati”: 3, per 3.16 xG (dati Sofascore, ndr). Tutto ciò, però, va rapportato anche per i tiri: lo svizzero registra poco più di due tiri a partita (2.2), ma poco meno di uno in porta (0.8). Numeri che, se rapportati a quello che rappresenta Ndoye nel sistema offensivo del Bologna, posso solo che essere ritoccati verso l’alto. Per definire bene il “cosa rappresenta”, prendiamo anche il numero di dribbling riusciti a partita: 1.5, e cioè il 46% di quelli tentati. Nessuno meglio di lui nel Bologna.
Ora è il momento giusto
Tre gol nel momento più adatto, quelli messi a segno da Dan Ndoye per il Bologna. È il momento più adatto perché i Rossoblù si trovano senza colui che più ha segnato con questa maglia negli ultimi anni, e cioè Riccardo Orsolini. Lo è, anche, perché la squadra è in un costante momento di crescita generale, dimostrato da prestazioni convincenti e risultati che iniziano a essere, spesso e volentieri, positivi. Il Bologna si trova sempre all’ottavo posto, appaiato al Milan, settimo. La squadra è in linea con il percorso prefissato, ma gli inciampi, ora, pesano un po’ di più, e bisogna evitarli il più possibile.
C’è anche la Champions League, per il Bologna, un dettaglio non trascurabile: i Rossoblù, al di là delle ambizioni di classifica, vogliono trovare la prima vittoria nella competizione europea. Non un passaggio da poco, e chi si è dimostrato davvero di livello europeo è proprio Dan. Ecco perché, questo, può essere sempre di più il suo momento. La famosa teoria del ketchup che tanto ci divertiamo a citare, non è poi tanto (scusate la ripetizione) uno scherzo: una sola rete può trasmettere fiducia, consapevolezza nei propri mezzi, e dare una spinta ancor più forte alle proprie prestazioni.
Questo deve essere la regola, ora, per Ndoye. Lo scorso anno aveva dovuto aspettare fino a dicembre per il primo gol, in Coppa Italia contro l’Inter, e per il secondo addirittura fino a maggio, in campionato contro il Napoli. Ora è già a tre, in una sola settimana. E non può non contare nella sua testa, l’essersi già superato. Ci si attende tanto da lui per il valore che gli viene dato, non solo a Bologna ma, evidentemente, dall’ultima estate, anche al di fuori. E quindi, Dan, è ora di fare quel passo completamente nelle tue corde, e diventare grande per, e con, il Bologna. Tutto passa da qui.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook