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Dan Ndoye, l’esterno perfetto per Vincenzo Italiano

Dan Ndoye ha subito stregato Vincenzo Italiano per la sua applicazione. Ad oggi sembra essere l’unico esterno imprescindibile.

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Dan Ndoye, Bologna-Udinese (© Damiano Fiorentini)
Dan Ndoye, Bologna-Udinese (© Damiano Fiorentini x 1000 Cuori Rossoblù)

Nel corso della passata stagione, la crescita dell’esterno svizzero fu quasi una sorpresa. Adesso invece, Dan Ndoye è uno dei punti fermi di questo Bologna e anche Vincenzo Italiano l’ha capito in fretta. Ad oggi sembra essere imprescindibile per l’allenatore, che vede in lui l’esterno d’attacco perfetto. Nessuno in quel ruolo è ancora riuscito a convincere il mister quanto lui.

Ndoye ha sorpreso Italiano, gli altri ancora no

La cosa che più piace di Dan è la sua applicazione a 360°. Nel suo ruolo, è l’unico della rosa dei rossoblù a fare in modo eccellente entrambe le fasi del gioco. Un altro come lui sembrava poter essere Nicolò Cambiaghi, ma purtroppo si è infortunato subito. Altri invece, come Orsolini, sul piano difensivo fanno ancora un po’ di fatica a calarsi pienamente nella parte.

Lo stesso Iling-jr può ancora crescere molto sotto questo punto di vista, lui che è un altro esterno molto offensivo. Discorso leggermente diverso invece per Jesper Karlsson. Anche lui, come molti compagni di reparto, è molto più portato per la fase offensiva, ma il suo problema principale è che non è mai riuscito realmente a incidere dopo più di un anno.

Un requisito richiesto ovunque

Il modo di intendere il ruolo di Dan Ndoye rispecchia esattamente le richieste del calcio moderno. Non è un caso infatti che Thiago Motta si era innamorato di lui a tal punto da chiedere a Giuntoli di fare un tentativo per portarglielo a Torino. Il Bologna però, sapendo bene il suo peso all’interno della rosa, ha ovviamente respinto quello e altri attacchi.

Lo stesso Mikel Arteta, allenatore dell’Arsenal, pretende esattamente la stessa cosa dai suoi sue esterni d’attacco. Nel match contro l’Atalanta, Bukayo Saka e Gabriel Jesus si sono ritrovati a difendere quasi sulla linea dei difensori pur di dare il loro contributo. Stiamo parlando di due giocatori, soprattutto Gabriel Jesus, che si trovano nettamente più a loro agio nella trequarti avversaria.

Ormai lo stampo che deve avere l’esterno offensivo è quello lì: attacco, gol, ma anche rincorsa dell’avversario.

Fonte: Claudio Beneforti, Stadio

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