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Danimarca-Tunisia 0-0: danesi spenti, Skov Olsen non punge
Via alle 14 alla prima sfida del girone D di questo Mondiale. La Danimarca si schiera con un 3-5-2 asimmetrico. Tra i pali Kasper Schmeichel, trio difensivo formato dall’ex doriano Andersen, il milanista e capitano Kjaer, il blaugrana Christensen. A centrocampo la coppia di mediani è composta da Pierre Emile Højbjerg del Tottenham e Delaney del Siviglia. Sulla trequarti Christian Eriksen, mentre sugli esterni agiscono l’atalantino Maehle a sinistra e Kristensen, esterno del Leeds. In avanti, Dolberg del Nizza, e largo a destra, a supporto, Andreas Skov Olsen.
Tunisia in campo con un 3-4-3, che in realtà è più un 5-4-1. In porta Dahmen, portiere del Sfaxien in patria. Trio difensivo con Talbi del Lorient, il salernitano Bronn e Meriah dell’Esperance, squadra più titolata di Tunisia. A centrocampo, mediana con Skhiri del Colonia e Laidouni in forza al Ferencvaros, mentre sugli esterni a sinistra Ali Abdi del Caen e, a destra, Mohamed Drager, esterno del Lucerna in prestito dal Nottingham Forest. In avanti tridente con due tunisini in forza a squadre danesi come Jebali dell’Odense e Slimane del Brøndby, più il fantasista Msakni dell’Al-Arabi.
Partita bloccata nella prima frazione tra Danimarca e Tunisia. I nordafricani si presentano sulla carta come una squadra piuttosto remissiva e molto improntata al gioco di ripartenza. I danesi, invece, sono ben più quotati potendo contare sulla regia offensiva del suo numero dieci, Christian Eriksen, e sulla bravura nell’uno contro uno offensivo di Andreas Skov Olsen.
L’avvio è tutto di marca tunisina, con la formazione del CT Jalel Kadri combattiva e stranamente aggressiva sul portatore di palla. I tunisini però non riescono a costruire particolari occasioni, a parte un tiro deviato, finito al lato di pochissimo.
Col passare dei minuti la Tunisia abbassa il suo baricentro, rispettando di più l’atteggiamento che ci si attendeva alla vigilia. La Danimarca non trova così spazio, cercando di far circolare il pallone da destra a sinistra coi difensori, cercando le imbucate verticale per Eriksen sulla trequarti, creare il due contro uno sulla sinistra dove Maehle spinge più di Kristensen oppure isolare l’ex rossoblù Skov Olsen.
Niente da fare. A trovare comunque più spazi è la Tunisia che accetta di abbassarsi per attaccare la profondità, soprattutto con il numero nove Jebali, che trova anche il gol, apparentemente regolare, ma l’attaccante, che gioca proprio in Danimarca con l’Odense, parte in fuorigioco quasi sulla linea di metà campo.
Il finale del tempo scorre via con una sola emozione: Msakni imbuca centralmente per Jebali, in posizione dubbia, il 30enne centravanti tunisino tenta lo scavetto a tu per tu con Schmeichel che con la mano alto, da terra, para. Da segnalare, al 45’, l’infortunio del mediano del Siviglia Delaney, poi sostituito con Damsgaard, e conseguente cambio tattico con Eriksen passato in mediana accanto a Pierre Emile Højbjerg. A fine prima frazione, ancora un mega recupero con i 4 minuti assegnati dal direttore di gara messicano Cesar Arturo Ramos.
Nella ripresa, pronti via e subito la Tunisia in avanti aggressiva con un angolo che non sortisce particolari. Ritmi bassi per la Danimarca, che non trova spunti e spazi e spesso butta via il pallone pur non avendo spazio in profondità o un centravanti in grado di giocare palloni alti di sponda.
Due spunti interessanti tra il 54’ e il 56’. Il movimento in profondità in area di Damsgaard mette in difficoltà la difesa tunisina. Sulla prima occasione con inserimento centralmente verso destra, l’ex Samp mette al centro, la conclusione finale che finisce in rete è proprio di Skov Olsen, ma il gol non è valido per fuorigioco.
Due minuti dopo, ancora inserimento di Damsgaard, questa volta in posizione regolare, servito dalla fascia sinistra da Maehle, cross per Dolberg che manca l’appuntamente con la torsione di testa a pochi passi da Dahmen.
Al 65’ finisce la partita di Skov Olsen e Hjulmand cerca la svolta coi cambi: fuori Kjaer per far posto a Jensen del Brentford, fuori proprio Skov Olsen per Lindstrøm (qui la sua scheda) poi dentro l’ex Parma e Atalanta Cornelius per Dolberg. Danimarca che passa al 4-3-3
Nella Tunisia, al 67’, fuori Slimane e dentro Sliti, centrocampista meno offensivo di Slimane, in forza all’Al Ettifaq in Arabia Saudita.
Nonostante i cambi non sembra cambiare marcia rispetto alla prima ora di gioco. Al 69’ primo accenno di fatica per la Tunisia che lascia spazio ad Eriksen che conclude dai 20 metri e Dahmen mette in angolo. Sugli sviluppi dell’angolo, grande occasione per Cornelius che non arriva sulla torre di un compagno.
All’80’ ancora cambi nella Tunisia: fuori Jebali e Msakni, dentro il talento di proprietà del Manchester United Mejbri e Khenissi. Con il CT tunisino che così cambia tutto il tridente.
La Danimarca ci prova fino alla fine. Nei 3 minuti di recupero con un tiro-cross di Lindstrøm viene salvato dal portiere Dahmen.
Poi un check del VAR al 93’ per un possibile tocco di mano in area tunisina, fa tremare la tifoseria nordafricana. I tunisini però, dopo oltre 6 minuti di recupero, con forza, grinta e dedizione portano a casa un grande 0-0.
Prova incolore della Danimarca, ma anche dell’ex Bologna Skov Olsen che delude le attese. Hjulmand dovrà rivedere la manovra della sua squadra che non ha certamente rischiato la sconfitta, ma non è andata vicino alla vittoria. Skov Olsen, forse penalizzato anche dalla posizione larga a destra, senza corrispettivo a sinistra, ne ha aumentato la pressione dei marcatori avversari.
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