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De Silvestri: «L’obiettivo è di fare risultati importanti. Questa è una rosa importante»

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La scelta di continuare l’esperienza con il Bologna è stata anche un piccolo sacrificio e un gesto di amore verso questa squadra. Cosa ti ha spinto a fare questo e cosa vi siete ripromessi con il mister?

Nel contratto che firmai due anni fa c’era l’opzione per questa stagione in base a delle presenze che sono riuscito a fare, quindi automaticamente ho rinnovato. Sono molto contento di essere rimasto, in questi due anni mi sono trovato molto bene con il gruppo, con la società e con la città e non sono frasi banali. Sono carico per affrontare un’ulteriore stagione.

Questa stagione sarà molto particolare, con un inizio dietro l’angolo e una lunga sosta. Come la imposterete e cosa prevedi?

È una stagione in divenire che si plasmerà già da questo ritiro in cui mancano ancora un po’ di giocatori. Dobbiamo essere molto attenti ai dettagli sia individuali che di squadra. I dettagli faranno la differenza: iniziamo con tantissime partite, poi ci fermeremo e continueremo fino a inizio giugno, cosa che non mi capitava da tantissimo tempo. Dovremo sicuramente stare molto attenti ai dettagli e trovare motivazioni importanti, sia individuali che di squadra.

Cosa vi ha detto Sinisa e cosa vi dice se lo sentite qua?

Il mister ci ha detto di essere professionali, di continuare a esserlo, perché lo abbiamo già dimostrato in quelle sei partite. Faccio i complimenti al gruppo perché non è facile stare in una situazione del genere e tutti i giorni entrare a Casteldebole.  Dopo tanti anni di carriera vi assicuro che non è scontato. In una situazione così difficile devo fare i complimenti al gruppo, si sono comportati tutti molto bene e quest’anno dobbiamo ripartire allo stesso modo, cercando di far sentire tutti partecipi della situazione.

Dopo tanti anni di calcio dove trovi ancora queste motivazioni e cosa ti fa tenere acceso il fuoco dentro?

Ogni anno cerco di fare il resoconto della stagione passata, un’analisi di me stesso e di come è andata e poi mi cimento negli obbiettivi della stagione che andrò ad affrontare. È uno studio che faccio da tanti anni e mi ha aiutato molto, lo farò anche quest’anno in rit

iro. Mi aiuta molto ad affrontare il lavoro in una determinata maniera, dentro di me troverò gli stimoli per dare il 120%, che è quello che mi interessa.

Hai fatto 400 presenza in A, hai un sogno a livello individuale che pensi di poter raggiungere con questa maglia? La Coppa Italia? L’Europa?

Adesso penso a cercare di meritarmi il rinnovo per l’anno prossimo, sia dentro che fuori dal campo, come individuo e come esempio. Al momento mi viene in mente questo, poi durante il ritiro penserò a cosa posso dare e a quali possono essere i miei obbiettivi personali.

In questo lavoro che fai provi a coinvolgere anche i ragazzi giovani? In questa situazione come devono approcciarsi?

Con quelli con cui ho più rapporto provo a parlare anche di queste cose. Un po’ la mia esperienza aiuta, un po’ lo faccio anche come esempio nel quotidiano. Cerco anche di aiutarli nelle situazioni più delicate che si vengono a creare durante la stagione, di dare un consiglio: poi ogni giocatore fa la propria scelta. L’importante è esserci, per me durante la carriera ha fatto la differenza avere degli esempi e seguire quelli giusti. Spero e cerco tutti i giorni di essere tra quelli giusti.

Sicuramente in te può trovare un esempio Denso Kasius visto che giocate sulla stessa corsia. Stai cercando di essere la sua chioccia e di aiutarlo a crescere in questo ruolo? Secondo te a che punto di maturazione è e cosa dobbiamo aspettarci da lui?

Denso ha ottime qualità sia fisiche che tecniche, deve stare molto sereno. Lo aiuterò sicuramente per quanto riguarda la lingua e la comprensione di certe dinamiche, ma anche per la competitività. È giusto che sia così. L’obbiettivo della squadra è quello di migliorare e di fare risultati importanti, credo, quindi, ci debbano essere due giocatori titolari per ogni ruolo. Lo aiuterò con la mia esperienza, ma anche con la competitività nel ruolo, quella sana, che fa migliorare sia me tenendomi giovane, che lui perché lo tengo sul pezzo.

Hai detto che questa è la stagione più anomala del calcio, quali sono secondo te gli elementi più problematici? La lunga sosta invernale? L’allungamento del campionato?  Come si fa a mantenere in una situazione così la concentrazione per tutto il campionato?

Si è parlato di Ilicic…

A me quello che preoccupa da sempre è l’adagiarsi e il non trovare degli stimoli, essere in quella zona di comfort: non parlo di classifica, ma di come uno affronta il proprio lavoro. Per quanto riguarda il campionato quello che ci mette più apprensione è la pausa invernale: è qualcosa di mai successo, lo staff, sia quello tecnico che quello fisico, e noi giocatori dobbiamo trovare una quadra. Anche le tante partite a inizio stagione sono un motivo di curiosità, può essere sia negativo che positivo.

Considerando l’arrivo di Sartori pensi che potrebbe essere una stagione diversa verso l’alto?

Il cambiamento porta sempre a dare qualcosa in più. Ci tengo a ringraziare anche il direttore sportivo Bigon, con cui ho avuto un bel rapporto, per questi due anni. Sartori è stato un arrivo importante per la società e porta una ventata di novità, segno della voglia di provare a fare qualcosa di più. Poi parleranno come sempre i risultati. Io continuerò a dare il massimo e questo è quello che devono fare tutti.

Ti dispiacerà se andrà via un ragazzo come Hickey che in due anni ha fatto fuoco e fiamme sul campo?

Aaron deve essere un esempio per i giovani. Ha fatto due anni meravigliosi venendo da un’altra nazione molto giovane e senza sapere la lingua. Nel corso di due stagioni non ha mai modificato il suo modo di essere. Questo deve essere d’esempio per quei giovani che vogliono tutto subito o che dopo qualche partita si sentono già arrivati. Lui sotto questo punto di vista si è meritato tutto, si è meritato queste due stagioni meravigliose. È sempre rimasto umile, voglioso di migliorare e ascoltava sempre i consigli, è da prendere d’esempio.

 

Si è parlato di Ilicic…

È un giocatore di qualità e ci penserà chi di dovere a migliorare questa rosa, qualora che ne sia bisogno. Questa è una rosa importante e sono molto fiducioso dei nostri interpreti, gli operatori di mercato poi faranno quello che c’è da fare. Sicuramente è un giocatore di qualità e ogni volta che ci ho giocato contro è stato decisivo, ma ne abbiamo anche noi tanti con talento davanti che possono fare una stagione importante.

Negli allenamenti di questi giorni voi esperti, in attesa di Medel, Arnautovic e Skorupski, avete parlato di come indirizzare il gruppo e come sistemare qualcosa che è mancato lo scorso anno?

Stiamo ancora aspettando che il gruppo si formi al 100%: questi sono allenamenti dove mettiamo un po’ di benzina nelle gambe, ci sono tanti giovani, alcuni molto bravi che facevano parte del nostro gruppo già lo scorso anno, che danno un po’ della leggerezza che serve. Per quanto riguarda gli obbiettivi andremo poi ad analizzarli insieme: ogni anno facciamo una riunione per cercare di motivarci l’uno con l’altro e cercare gli stimoli. Sappiamo quello che ha detto il presidente. L’anno scorso siamo arrivati a 46 punti e sicuramente proveremo a migliorare questa quota, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo analizzato fino ad adesso.

Prima hai parlato di qualità davanti. C’è un giocatore in questa rosa che forse l’anno scorso non è riuscito a esprimersi al meglio: Vignato. Cosa gli può mancare per fare un passo avanti?

A Vignato vogliono tutti bene e questa è una grande qualità. È un ragazzo di poche parole, ma non puoi non volergli bene, in più ha un grande talento. L’anno scorso purtroppo, per varie vicissitudini, l’ha dimostrato in poche occasioni per. Sono un amante di Manuel e quando tornerà avrà sicuramente l’affetto di tutti; magari dovrà mettere qualcosa di più negli allenamenti, ma è di talento e sa farsi volere bene.

Ci sono due giocatori nel Bologna, Arnautovic e Medel, che per quanto riguarda la gestione del gruppo sono bravi ed esperti: hai preso spunto da loro, anche se sei tu giocatore con tanta esperienza?

Io li guardo molto per l’approccio durante la partita, per come riescono ad auto motivarsi tramite un fallo o un duello. Quella garra che hanno entrambi l’ho studiata un pochino durante la stagione perché parliamo di due campioni. Sia Gary che Marko sono due giocatori molto forti che ci hanno dato tanto l’anno scorso e con la loro voglia di vincere tutte le partite, anche quest’anno saranno d’esempio.

Qual è l’errore che non dovete fare e che avete fatto l’anno scorso?

L’adagiarsi in alcune situazioni e pensare che il risultato arrivi da solo. Dobbiamo curare ancora di più tutti i dettagli perché il livello si è alzato molto. Anche le squadre medie e le piccole si stanno rinforzando molto e hanno grandi aspettative, il dettaglio quindi farà la differenza. Nelle situazioni di stagione dove abbiamo un po‘ peccato con la continuità li dobbiamo spingere di più, anche noi esperti dobbiamo stuzzicare un po’ di più tutti e trovare motivazioni ulteriori.

(Fonte: Bologna FC)

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