Bologna FC
Di Canio sul Bologna: «Sarà una stagione difficile. Se arriva tra le prime 6-7 ha fatto bene» (Il Resto del Carlino)
L’opinione dell’ex fantasista, nonché commentatore calcistico a Sky Sport da tanti anni
Paolo Di Canio sarà protagonista nel weekend, a Bologna, della Illumia Padel Cup. Il torneo di padel, organizzato da Tomas Locatelli in città giunge quest’anno alla 3^ edizione e vedrà in campo tanti ex giocatori. Tra questi anche l’ex calciatore di Juventus, Lazio e West Ham, oggi commentatore di Sky, che giocherà in coppia con l’ex centrocampista di Brescia e Cagliari Alessandro Budel. L’ex fantasista ha risposto è stato intervistato sul Bologna e sulla prossima Serie A da Gianmarco Marchini per Il Resto del Carlino.
Di Canio sul Bologna: «Stagione dura, la Champions ti toglie tutto»
Una delle domande inevitabili per Paolo Di Canio è sulla stagione che attende il Bologna. La squadra rossoblù si è qualificata in Champions League e c’è grande attesa per capire come si comporterà nella manifestazione continentale. Ma anche se riuscirà in qualche modo a confermare l’ottimo cammino in Serie A:«Se il Bologna arriva nelle prime 6-7 ha già fatto bene – dice Di Canio sottintendendo una nuova qualificazione in Europa – Sartori è bravissimo nel prendere giovani interessanti per un calcio sostenibile. Per Italiano sarà una sfida durissima: la Champions League ti spreme, ti toglie tutto. Vedi la Lazio: da seconda a settima. Per assestarsi a certi livelli serve un percorso lungo: l’Atalanta ci ha messo otto anni».
Sulla scelta di Motta di andare alla Juventus
Paolo Di Canio ha giocato anche alla Juventus senza lasciare grandissimi ricordi, tuttavia era arrivato in bianconero proprio l’anno in cui un altro allenatore del Bologna si era trasferito in bianconero: Gigi Maifredi. L’ex giocatore della Lazio dice la sua sulla scelta di Motta: «Mi sembra nelle premesse quello che successe con Maifredi nell’estate 1990, quando si passò dalla tradizione di Trapattoni al nuovo. Arrivammo io, De Marchi e Lippi dal Bologna-champagne di Maifredi. Poi Orlando, Baggio e Hassler. Fu rottura col passato: iniziammo bene, contendendo il titolo alla Samp fino al girone di ritorno quando crollammo – racconta Di Canio – Ci furono liti nello spogliatoio, il settimo posto e la Juve fuori dall’Europa. Ecco rivedo tante analogie: rivoluzione societaria e tecnica. Possono fare cose interessanti per il futuro, ma bisognerà capire che giocatori daranno a Motta».
Calafiori e Zirkzee
Proprio come quell’estate, Motta alla Juventus ha chiesto almeno un giocatore del suo Bologna. E questo si dice che sia Riccardo Calafiori, anche se i rossoblù sembrano tutt’altro che propensi a recepire le richieste bianconere: «Calafiori è un difensore moderno, ha personalità e applicazione, ma come si è visto con l’Italia deve crescere e migliorare nelle letture. Se sbagli un intervento al Bologna e prendi gol: pesa. Se lo fai alla Juventus: pesa tantissimo».
Poi su Zirkzee e la possibilità di perderlo concreta: «Sia lui che Calafiori sarebbero pronti per una big. Zirkzee è un giocatore meraviglioso, di un’eleganza che mi estasia. Però si piace troppo. In casa con l’Udinese, gara clou per la Champions, col Bologna in dieci, lui sulla trequarti deve far rifiatare la squadra. E invece che cosa fa? Suola, tacco e perde 2-3 palloni rischiosi. Nella grande squadra non puoi permettertelo. Lì devi fare il Benzema: copri palla, prendi fallo e la squadra respira».
La “cura Italiano” sarà utile all’olandese se rimanesse? «Non lo so. Italiano è un allenatore che ti urla se serve, è diverso da Motta. Riuscirà ad entrare nella testa del ragazzo? Vedremo. Poi quando fai la storia di un club e cambi in panchina, se va male il rischio è che i giocatori diano la colpa al nuovo allenatore. È quanto è successo al Napoli».
I pareri di Di Canio sull’Italia, il Milan, il Napoli e l’Inter
Di Canio sull’Italia di Spalletti, oggi impegnata contro la Spagna: «Spalletti ha messo qualità di Francia, Germania e Spagna, ma ha creato un gruppo tenace, di ragazzi che vogliono esserci. Un gruppo che, in gran parte, ha la memoria storica dell’impresa di tre anni fa, con tutto il trasporto che ci fu per Vialli. Luciano è uno spirituale: ha saputo cavalcare quel sentimento, ma non in modo patetico. Gli Azzurri sono più squadra di tutti: per questo potranno dire la loro. Già contro la Spagna».
Sul Napoli, potenziale rivale dell’Inter, con Antonio Conte in panchina: «L’Inter vince e non vende. Di che cosa parliamo? Inzaghi “è costretto” a vincere. Conte da solo ti può dare due, tre, quattro posizione, ma il Napoli è arrivato nono (decimo alla pari col nono, ndr). Quindi con questa rosa può arrivare quinto, sesto. Bisognerà capire il mercato e se lui sarà sé stesso. Se dice qualcosa e poi non vince, De Laurentiis starà al suo posto? È una situazione infiammabile».
Sul Milan che ha scelto Paulo Fonseca: «I rossoneri hanno fatto una scelta in linea col progetto centrato sui giovani e sulla tecnica. Fonseca è uno che pratica un calcio moderno, propositivo, sa migliorare i giocatori».
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