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Di Francesco è il regolatore degli equilibri – 12 ott

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Dipende tutto da te!”

Frase semplice da dire. O quantomeno, lo è sulla carta. Perché, se la analizziamo, la troviamo ricca di sfumature che possono portare anche ad un leggero sovraccarico di responsabilità, in un certo senso. E sia mai.

Federico Di Francesco, dopo lo stop contro l’Inter è stato, suo malgrado, l’ago della bilancia. Ora rischia di esserlo un’altra volta. Già perché la sua o meno presenza o meno dal primo minuto può (deve) rovesciare completamente l’assetto della squadra visto contro Sassuolo e Genoa, tornando alle partite precedenti. Su Di Francesco, per intenderci, giù Petkovic, o chi per Lui.

Ma la presenza del figlio d’arte in ottimo stato di salute e con l’infortunio alle spalle (l’esterno è tornato ad allenarsi col gruppo già da un paio di giorni e verosimilmente ci sarà contro la Spal) può giocare un ruolo decisivo nella scelta sia del modulo che degli interpreti da schierare in campo.

Perché è vero che Donadoni ha esplicitamente detto, più volte, che la squadra va scelta anche in base alla partita che si ha intenzione di fare, all’avversario che si ha di fronte e al gioco che si vuole proporre, ma un’ala come Di Francesco, in questo momento, viene difficile considerarla non inamovibile.

Gira tutto attorno a Lui: 4-3-3 o 4-2-3-1. E se la scelta fosse la prima, si opterebbe per un 4-3-3 come quello visto al Marassi, ovverosia “ibrido”, oppure si tornerebbe alla normalità, schierando Di Francesco e Verdi larghi?

 

I quesiti nella testa di Donadoni sono tanti, soprattutto per quanto riguarda il pacchetto offensivo (e questo è un bene), ma di una cosa siamo certi: gira tutto attorno a DiFra …

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