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Bologna

Due biglietti per il Paradiso – 02 ago

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10:23
“Uffi mamma, mi sto annoiando, ma quanto manca ancora a prendere il treno?!”
“Dai topolino, stai buona e mettiti qui vicino a me che tra un po arriva!!!”
“Ma uffi, avevi detto che partivamo in vacanza con le tue amiche, ma passare una mattinata tra treno e sala d’aspetto non mi sembra quella gran vacanza!!!!!”
“Dai Angela, stai buona e siediti qua tranquilla!!! Il Lago di Garda è lontano da casa, dobbiamo cambiare treno, ed è per questo che siam dovuti scendere qua a Bologna. Calmati un po che ormai partiamo.”
“Ma uffi mamma, è caldo qua dentro!!!”
“Lo so topo, ma è anche il 2 agosto, ed è normale che sia caldo, non per niente andiam sul lago a farci le nostre meritate vacanze…”
“Mamma, ma c’è troppa gente oggi in questa stazione!!!!! Questa sala d’aspetto è pienissima!!!!”
“Topolino, è il primo fine settimana d’agosto, è normale che una stazione dei treni sia piena, le persone iniziano le ferie, e stanno per partire per andare in vacanza o per andare a trovar parenti lontani…”
“Ma noi sul Lago di Garda abbiamo dei parenti??”
“No, noi andiamo solo a goderci le vacanze topo”
“Capito… Ma uffi, finchè quel treno non arriva queste vacanze non inizieranno mai!!!! Mamma mamma, guarda che baffi strani che ha quel vecchietto seduto li davanti”
“Allora Angela, quante volte ti ho detto di non indicare col dito?!?! È maleducazione…. E comunque è vero, ha proprio dei baffoni strani, ma diciamolo a bassa voce se no si offende”
“Va bene mamma, scusa… Ma posso andare un po a giocare con quei bambini laggiù?”
“Angela, allora basta!!! Ho detto di star qua seduta!!! C’è troppo casino in questa sala d’aspetto, poi ormai dobbiam partire”
“Ma mammaaaaa, mi annoiooooo!!!!! E poi c’è quella valigia li vicino a te che non mi piace… È appoggiata li da sola, senza proprietario, ha un brutto colore e sembra vecchia… È una valigia triste, ecco!!!!”
“Ma come fa una valigia ad essere triste topo?! Poi vedrai che sarà di qualcuno che l’ha appoggiata un attimo li per andare al bar o in bagno e poi torna subito… A proposito di bagno, devi far la pipì prima di partire?”
“No mamma, non mi scappa adesso… Peró dato che mi annoio ora vado da quei bimbi laggiù!!!!”
“Allora Angela, basta, non correre e torna qua subito prima che mi arrabbio!!!”
Matte Sandy Santoli (Autore

10:25

“Mamma, mamma dove sei, non ti vedo!”
“Son qua topolino, stringimi forte forte e stammi vicino!!!”
“Ho paura mamma, non lo conosco questo posto… Un attimo fa eravamo in stazione, e ora dove siamo?! È tutto diverso!!!”
“Siamo su una nuvola Angela, la nostra nuova casa…”
“Su una nuvola?!?! Ma quindi vuoi dire che stiamo volando?! E come mai?!”
“È successo un casino topo, ma tu sei ancora troppo piccola per poter capire certe cose…”
“Ma mamma, basta dire che son così piccola, ho già 3 anni, non sono appena nata…. Mamma mamma, guarda giù, guarda sotto i piedi… Ma cos’è quel palazzo crollato per metà??”
“Non avresti dovuto guardare giù piccolina… È la stazione quella… Purtroppo…”
“La stazioneeee?!?! Ma noi eravam dentro… Come abbiamo fatto a saltare fuori prima che crollasse?? Non mi ricordo…”
“Sarebbe meglio non ricordasti proprio niente, e per favore, abbracciami forte forte e smettila di guardare giù!!!”
“Ma mamma, voglio vedere cosa succede… Guarda tutta quella gente per terra, sotto i pezzi di muro, tutto quel fumo!!!! È pieno di ambulanze qua sotto!!! Guarda mamma, ci son persone che arrivano da ogni angolo per dare una mano a scavare sotto i blocchi di cemento… Se parliamo piano si sentono anche quello che dicono… Peró forse è meglio non ascoltare, perchè sento dire tante parolacce…”
“Te l’ho già detto Angela, basta guardare, basta ascoltare… Ma ormai è troppo tardi e hai voluto fare di testa tua…”
“Mamma, quel signore che arrivava in macchina s’è fermato in mezzo alla strada, ha urlato “Serve un dottore?!” Poi è corso in mezzo al casino… Perchè un dottore? Qualcuno sta male tanto?”
“Purtroppo piccolina sono in tanti quelli che qua sotto stanno male in questo momento, e ancor di più saranno quelli lontano da qua che ci staranno in futuro, ripensando a quello che è successo…”
“Tante persone che staranno male in futuro?! Non capisco quello che vuoi dire mamma…”
“Meglio che tu non lo capisca Angela, una bambina piccola come te non dovrebbe conoscere certe cose…”
“Mamma, te l’ho già detto, basta dire che son piccolina!!!! Mamma mamma guarda, quel signore viene portato fuori su una sedia è caricato in un taxi che è partito velocissimo… Mamma mamma, quella bimba su quella tavola di legno sembro io… Mi caricano su un autobus, il 37, ma perchè?! Io devo andare al Lago di Garda in treno, non in autobus, l’autobus va lento!!!!”
“Non so se riusciremo ad andarci al lago tesoro…”
“Perchè no mamma?!?! Mamma mamma, guarda, da quella macchina è sceso quell’uomo che vedo sempre alla televisione, non so come si chiama, qualcuno lo chiama Presidente, qualcuno Pertini, non mi ricordo quale dei due sia il nome, ma son sicura che sia lui!!!! Mamma mamma, senti quello che dicono… Qualcuno parla di una caldaia scoppiata, è vero?! Siamo scoppiati anche noi?!”
“Una caldaia… Sarebbe bello fosse stata una caldaia purtroppo…”
“Uffi mamma, perchè dici così?? Non ti capisco se non parli chiaro…”
“Meglio che tu non capisca certe cose piccola, credimi…”
“Mamma mamma guarda, qua dietro di noi c’è ancora quel vecchio coi baffi strani, anche lui guarda giù…. E stavolta da brava bimba non l’ho indicato col dito, così non ti arrabbi… E ci sono i bambini con cui volevo andare a giocare prima, ma non stanno più giocando neanche loro, son tutti abbracciati ai propri genitori… Siamo in tantissimi qua su, e aumentiamo sempre di più, arrivano sempre più persone…”
“Purtroppo qualche stronzo ha voluto che noi venissimo in questo posto…”
“Stronzo?!?! Ma mamma, mi dici sempre di non dire parolacce poi le dici tu… E poi, in che posto siamo che non l’ho ancora capito?? Dobbiamo starci tanto?? Al Lago quando ci andiamo?!”
“Certe volte le parole escono da sole topolino, sopratutto in questi casi, quando certe persone non si possono chiamare con nomi diversi da quello che sono realmente… No topolino, al lago non ci andiamo più, ma ti assicuro che staremo sempre assieme in un bel posto, un posto migliore, dove certe cose non accadranno mai, e sopratutto dove chi comanda e dovrebbe proteggere lo fa davvero, senza far scoppiare bombe o caldaie se vogliamo dirla così… Ora abbracciami forte forte e giurami che starai qua vicina a me…”
“Ok mamma, lo prometto… Ti voglio bene mamma!!!!”


Maria Fresu e sua figlia Angela erano in stazione quel 2 agosto 1980, erano partite con amiche da Firenze per andare in vacanza sul lago di Garda, e a Bologna avrebbero dovuto cambiare treno. Nel momento dello scoppio Maria era seduta proprio a fianco alla valigia… Di lei si trovó solo qualche mese più tardi un piccolissimo frammento che l’esplosione aveva fatto arrivare sul primo binario, a metri e metri di distanza dalla sedia su cui era seduta… Non sembrava possibile e invece diventó realtà, si scoprì che una bomba era in grado di disintegrare una persona. Purtroppo una strage come la bomba di Bologna può fare anche questo, può far scomparire completamente una persona, quasi come se non fosse mai esistita…

10:25 del 2 agosto 1980, l’autobus 37, 85 morti, più di 200 feriti… Direi che può bastare questo per raccontare cosa fu questo efferato e brutale episodio, purtroppo indimenticabile negli anni per tutti i cittadini bolognesi, questa vigliaccata di cui probabilmente alcuni tra i veri colpevoli sono ancora in giro a fare quello che vogliono e a viversi la propria vita, al contrario di troppe persone innocenti!!!

 

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