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Bologna FC

E’ un Bologna che cresce di partita in partita: 2 a 1 al Frosinone

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Di quel 27 gennaio del 2019 rimane solo una traccia (0 a 4 in casa proprio col Frosinone) nella memoria di Skorupski e Orsolini che, in quella fredda giornata di inverno, videro la porta di Lukasz gonfiarsi per 4 volte, rendendo il risultato oltremodo imbarazzante. Da li la storia racconta che Sinisa Mihajlovic sostituì Pippo Inzaghi e fece una cavalcata importante, salvandoci e arrivando decimi in classifica finale.

Circa 4 anni dopo, oltre ai succitati portiere e ala destra, la squadra si compone di Lollo De Silvestri, Sam Beukema e il “segente” Charalampos Lykogiannis, la diga elvetica composta da Remo Freuler e Michel Aebischer, e davanti Lewis Ferguson a imbeccare Joshua Zirkzee, il Riccardo nazionale e Alexis Saelemaekers, preferito a Dan NDoye, il terzo rossocrociato della compagnia.
Il Frosinone, pieno di prestiti delle “grandi”, gioca un calcio aperto e fatto di corsa, dove la meglio gioventù, capitanata da Barrenechea e Soulè, fanno dell’aggressività e del raddoppio l’arma più importante.
Studio fra le due squadre per i primi 10 minuti, poi  i ventidue in campo iniziano  a tessere il calcio che sanno: possesso e giro palla, con il Bologna più intraprendente.
Al 17esimo bell’azione degli  ospiti che con Oyono impegnano  a terra Skorupski. 
Poi nell’arco di 3 minuti (fra il 19esimo e il 22esimo) la partita cambia: un “uno due” micidiale, prima con Lewis Ferguson che in spaccata volante ribadisce in rete una palla in mezzo all’area, poi Lorenzo De Silvestri che ribadisce di testa, da fuori area, in rete una palla respinta di pugni da Turati, portando il suo Frosinone, al 22esimo,  già sotto di due reti.
Eusebio Di Francesco, impietrito nella sua area tecnica, non ci crede.
E’ un Bologna fantastico, che ha mandato a memoria il verbo mottiano, qualunque siano gli interpreti e gioca a meraviglia un calcio spettacolo. Di prima, divertendosi e divertendo gli oltre 26mila accorsi allo Stadio Dall’Ara.
Ancora al 30esimo lancio preciso (e inaspettato) di Aebischer sula corsa di Orsolini, che prende le misure a Marchizza, lo supera quasi in velocità e lascia partire un diagonale che Turati deve deviare in corner.
E’ un Bologna che arriva prima sulle seconde palle, che triangola a meraviglia e che quasi irride gli avversari con giocate di prima di ottima fattura. E ci teniamo a ricordare che prima della partita il Frosinone ci stava sopra di un punto.
Il primo tempo  si chiude, con due minuti di recupero concessi  con gli ospiti in avanti, ma sterilmente, lasciando pressochè inoperoso Lukasz Skorupski.
 
Nessun cambio all’inizio della ripresa, nessuna modifica alle trame di gioco, con un Bologna superiore per cifra di gioco sempre e comunque. 
Di Francesco prova a cambiare l’inerzia della partita al 55esimo: dentro Baez e Cuni, fuori Garritano e Cheddira.
Calafiori “sporca” la sua ottima partita perdendo al limite della sua area un pallone sanguinosissimo che solo per l’imprecisione degli avanti laziali non trova il bersaglio grosso.
Beukema, al 62esimo, invece spinge a terra in piena area l’avanti del Frosinone, indecisione di Doveri che viene chiamato al Var: dal nulla di fatto alla decisione di concedere il rigore è un attimo.
Soulè non sbaglia e sigla il 2 a 1.
Una partita che sembrava docilmente da traghettare in porto, vede incresparsi il mare a pochi minuti dall’attracco. 
Il Frosinone ci crede e con gli undici i 1300 arrivati dal capoluogo laziale: rosario di corner battuti alla viva il Parroco, dove l’ultimo innesca un contropiede mortifero che solo l’egoismo di Orsolini non tramuta nel terzo gol rossoblù.
Al 74esimo anche Motta decide di cambiare qualcosa nel suo “undici”, mentre il suo Bologna gioca un calcio arioso e spettacolare: fuori Lykogiannis  e Orsolini, con Ndoye e Kristiansen.
Mossa e contromossa di Di Francesco:. nel Frosinone entra Ibrahimovic e Brescianini, ma è sempre il Bologna che tiene altissimo il suo baricentro e col neo entrato Kristiansen spara alto, sulla traversa di Turati, da fuori area al 76esimo.
All’80esimo arriva il momento di un triplo cambio: entrano Tommaso Corazza, Oussama El Azzouzi e Nikola Moro, escono Saellemaekers (che nel frattempo sfiora la traversa con una palla dolcissima, calciata su punizione), Freleur e De Silvestri, spostando Ferguson sulla sinistra.
Entra anche Kaio Jorge (altro satellite bianconero in orbita frusinate), ma la gioventù gialloblù ha perso smalto e incisività e il gol ospite è parso più una boutade isolata che non il frutto di azioni insistite e corali.
 
I cinque minuti di recupero non sono un bel segnale per le coronarie rossoblù, ma servono solo a far espellere il capitano Mazzitelli, irriso dall’ennesimo tunnel di un immenso Zirkzee e conseguente fallo sull’olandese.
All’ultimo respiro azionissima per il Frosinone che sciupa l’occasione del pareggio, ma il Dio Pallone aveva già deciso che il Bologna doveva portare a casa i tre punti.
Il Bologna, con questa vittoria, si insedia ad un settimo posto momentaneo, in coabitazione con la Roma, e la storia di questa squadra racconta che ha portato a casa l’ottavo risultato consecutivo. Ottavo.
Adesso si va a Sassuolo, sulla via Emilia: sono pochi chilometri ma iniziano a profumare di Europa.
E la scaramanzia? Non ci interessa.

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