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Ecco le probabili formazioni: Italiano chiama Ravaglia (Resto del Carlino)
Stasera all’Olimpico sarà battaglia, e Italiano si perpara a schierare gran parte degli interpreti di Roma, con qualche sorpresa
Italiano cita Boskov. Non a parole, ma di fatto. Perché il motto più famoso dell’ex allenatore della Sampdoria, cioè “squadra che vince, non si cambia”, ricalca perfettamente la strategia di Italiano verso la gara di stasera. Contro la Lazio, infatti, i dubbi di formazione sono pochi, e le conferme tante.
La probabile difesa di Italiano
La prima sorpresa arriva tra i pali. Con Skorupski malato, però, Ravaglia titolare diventa un’ovvietà. Invece, i quattro della catena difensiva saranno Beukema e probabilmente Casale (occhio al rientro di Lucumi) al centro, con Posch e Miranda sulle fasce. Con quest’ultimo insidiato dal rientro di Lykogiannis, che però ha bisogno ancora di qualche allenamento per gestire i 90 minuti.
Il centrocampo dell’infaticabile Remo
Invece, nella parte centrale del campo sull’erba dello Stadio Olimpico di Roma ci sarà, come sempre, Freuler. Ma con chi? Pobega sembra in leggero vantaggio su Moro e Urbanski, tuttavia qui le certezze sono poche. Anche perché sta incombendo la nube Ferguson, pronto a riprendersi titolarità e decisione.
Certezze con Castro
I terminali offensivi del 4-2-3-1 dovrebbero essere Santiago Castro come prima punta, Odgaard come trequartista, Karlsson sulla sinistra e Orsolini sulla destra. Ma, nonostante l’ottimo periodo del nativo di Rotella, Iling in nazionale ha mostrato una forma smagliante. Oltre al fatto che mercoledì ci sarà la Champions League, e l’ala italiana sarà fondamentale contro il Lille, che in Champions ha mostrato una pericolosità inattesa.
Baroni contro Italiano: le contromisure biancocelesti
La Lazio deve restare attaccata al gruppone di sei squadre in due punti, e per farlo ha bisogno di una vittoria. Baroni dovrebbe schierare così il tridente composto da Isaksen, Castellanos e Zaccagni, ma Pedro e Noslin non dovrebbero essere esclusi dalla lotta per la titolarità. E nemmeno Boulaye Dia, dopo la sospetta malaria contratta in nazionale, che poi si era rivelata falsa dopo i test.
Fonte: il Resto del Carlino, Massimo Vitali
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