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EDITORIALE: Per il bene del Bologna…. parlatevi – 11 set

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Dopo l’articolo di Alberto Bortolotti su Guaraldi e Zanetti (su playbologna.it) e l’intervento del presidente BFC ieri a Radio International da Emanuele Righi, abbiamo pensato che fosse il momento opportuno per dire la nostra su un tema che sta a cuore a tutti noi: il bene del Bologna FC.

E il bene della nostra amata squadra non può non passare attraverso queste due persone (Guaraldi e Zanetti, appunto) che volenti o nolenti rappresentano il presente (e forse) il futuro del Club. A Voi la lettura.

 

Che Bologna sia in difficoltà a livello economico, pare una realtà più che una fantasia. Lo si desume non da voci di corridoio o da scoop giornalistici, ma da semplici ragionamenti legati a fatti oggettivi. La cessione di Portanova per onorare il prestito di Gilardino, le vendite di pezzi pregiati ed il NON riutilizzo dei liquidi sul mercato per andare a coprire la loro partenza, l’impossibilità di trattenere giocatori per poche centinaia di migliaia di euro (vedi Belfodil) e l’impossibilità di comprare giocatori il cui cartellino costa 3 milioni (vedi Grozav), sono dei chiari segnali. I soldi che ci sono, pochi o tanti che siano, servono ad altro. Tutto questo ancora prima di partire con il Centro Tecnico, che certamente porterà altre uscite alla società, ed ancora prima della ristrutturazione dello Stadio, già ipotizzata appena sarà finito il Centro Tecnico. Insomma, il futuro del Bologna che non spende, dovrebbe vedere aumentare le proprie spese.

Da qui, oltre che dall’infelice modo di gestire alcune situazioni, sono nate le continue contestazioni all’attuale società. Ma esiste un’alternativa a Guaraldi oggi? Tutti dicono no, ma in società c’è un socio come Zanetti, un socio che avrebbe le possibilità economiche per aiutare il Bologna.

Chiariamo subito un dubbio, noi di 1000 Cuori non scriviamo questo Editoriale per perorare una causa o l’altra; criticare Guaraldi può aver un senso, a patto che gli si riconoscano, oltre agli errori, anche gli sforzi che ha fatto in questi due anni e i risultati che ha ottenuto. Se davvero non ci sono alternative non ci resta che aspettare uno sceicco, sapendo che altrove sono arrivati ma l’incertezza politica e legislativa italiana non induce all’ottimismo, soprattutto se paragoniamo il bacino d’utenza del Bologna F.C. rispetto a quello dei lidi  in cui si sono accasati i ricconi asiatici.

E allora la domanda da farsi è questa: esiste un’alternativa credibile ed a portata di mano? Sì, sulla carta sì, ed è Zanetti. Che ha sempre detto, se c’è bisogno ci sono. Ovviamente alle sue condizioni, che sono queste, se non sono cambiate: entro, faccio un aumento di capitale assumo la maggioranza assoluta e gli altri soci (non ricordiamo se lo disse ma si può dedurre) vedono erodersi un po’ le loro quote ma restano dentro e magari, se sarò bravo, vedono il loro investimento non depauperarsi come purtroppo sta accadendo.
Ora quindi la prima domanda da fare è: Zanetti la pensa ancora così?
Se la pensa ancora così, deve sapere, e lo sa, che questa sua strategia non piace per nulla a Guaraldi.
Che vorrebbe essere liquidato.
Come capitò a Cazzola, ma non a Menarini o a Porcedda o prima a Gazzoni.

Chi ha ragione? Probabilmente tutti e due. Guaraldi perché ha investito per arrivare al 52% e vorrebbe rientrare, Zanetti perché sa che mettendo soldi nel club erediterebbe i debiti.

Ma ad entrambi, e forse anche ad altri, sta sfuggendo che non è questo il punto. A noi non interessa chi ha ragione, interessa semplicemente la risoluzione di un “conflitto” che non aiuta il Bologna F.C.. A noi interessa il bene del Bologna F.C. e questo può passare da una “riconciliazione” o comunque da un’appianamento dei loro “problemi”.

Pur essendo probabilmente due posizioni inconciliabili, devono esistere i margini se non per una trattativa quantomeno per un incontro prodromico.
Zanetti è in grado, sempre sulla carta, di assicurare al Bologna un futuro migliore. Non perché sia più bravo, ma perché ha altri mezzi e il primo a saperlo e a riconoscerlo è Guaraldi. Guaraldi che invece si è dimostrato abile nell’interagire con le istituzioni, più di altri suoi predecessori.

Non sarebbe il caso, per il bene del Bologna (e noi come ribadiamo non tifiamo per né per Zanetti né per Guaraldi ma solo per il Bologna), che entrambi facessero un passo avanti in direzione dell’altro? E’ davvero così impensabile riuscire a far rendere al meglio la presenza di un socio economicamente potente come Zanetti? E’ così impensabile, sedersi ad un tavolo e cercare di ripianare qualunque precedente possa essere intercorso per il bene superiore del Nostro Bologna F.C.?

Questa è la vera domanda. Questo è il motivo che ci spinge a scrivere questo Editoriale. A prescindere da chi abbia torto o ragione, a prescindere da chi sia più o meno simpatico a questo o quel giornalista o tifoso, davvero non esiste la possibilità di collaborare per trovare una soluzione che riporti al centro di tutto il Bologna F.C. 1909?

Non potrebbe capitare in questa era governata dal Re Denaro, dal business, una situazione “anomala” nella quale emerga, diversamente da tante altre situazioni, la passione e la voglia di far felice una piazza come Bologna?

 

La Redazione di 1000cuori

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