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La storia recente rossoblù passa dal Carlo Castellani, per questa semifinale di Coppa Italia, fra Empoli e Bologna. Italiano non ascolta le fatiche lagunari e schiera, forse, il migliore Bologna possibile; a riposare ci si penserà mercoledì e giovedì. Il Napoli di Conte adesso è lontano e Vincenzo e i suoi ragazzi vogliono vivere l’hic e il nunc.

Il primo tempo di Empoli-Bologna

Così il mister rossoblù ricama sulla pelouse dello stadio toscano la seguente formazione: fra i pali Skorupski, Calabria e Miranda sugli esterni, centrali Beukema e Lucumi. A centrocampo la doppia effe: Freuler e Ferguson, mentre in avanti, dietro a Dallinga, il trio di attaccanti più forte: Orsolini, Odgaard e Ndoye.

La partita non esce dal controllo rossoblù, quasi un monologo su questo palcoscenico, troppa la differenza dei due “undici” in campo, sul quale la squadra di Roberto D’Aversa risulta solo attrice non protagonista. Il Bologna è primo attore assoluto dei primi quarantacinque minuti, senza un sussulto, senza un imperfezione, neanche quando Solbakken tira in diagonale, ma i guantoni di Lukasz accompagnano la sfera fuori.

I gol, in sequenza, sono la logica conseguenza della sceneggiatura scritta e diretta da Vincenzo Italiano. Il Bologna trova la prima segnatura al 23′: cross dalla sinistra di Odgaard, Dallinga fa velo e al centro dell’area Orsolini la spinge dietro alle spalle di Seghetti. Il bis solo sei minuti dopo: Ndoye smista la palla verso l’olandese Dallinga che la accarezza con la scarpa destra, entra in area e, sempre con la destra, l’appoggia contro il palo alla sinistra dell’estremo empolese. La palla bacia il palo ed entra nel sacco. 0 a 2 e la partita sembra chiusa.

I secondi quarantacinque minuti, di stampo rossoblù

Un Empoli spaesato e sfiduciato rientra in campo, ma sono di nuovo gli uomini di Italiano marcare il cartellino, inesorabilmente. E’ il 51′: Ndoye sale in motocicletta sulla sinistra dell’attacco del Bologna, brucia De Sciglio e piazza una palla che Dallinga, in spaccata, spinge in fondo al sacco. 0 a 3 e partita chiusa con 40 minuti di aniticipo. E non la riapre nemmeno Gyasi al 60′, solo davanti a Skorupski; palla che accarezza il palo alla sinistra del portiere polacco.

Un Empoli che tira fuori le ultime forze, ma ne lucidità ne precisione aiutano l’undici di D’Aversa

Empoli-Bologna, con 4   minuti di recupero, cala il sipario. Bologna in comando per tutti i 90 minuti, con pochissime sbavature e tre gol che danno sicurezza per il ritorno.  Bene la difesa, bene il centrocampo, bene l’attacco, con menzione d’onore a Dallinga. L’Olimpico del 14 maggio è sempre più vicino.

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