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ESCLUSIVA – Daniele Pagani: “Ecco un ritratto di Luan Patrick. Il Bologna potrebbe affondare il colpo se…”

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Buongiorno, Daniele. Si è parlato di Luan Patrick per la difesa del Bologna. Che ne pensi?

“Prima di sentire il suo nome accostato al Bologna, lo ricordavo per la partecipazione al Torneo di Viareggio con le giovanili dell’Athletico (edizione vinta proprio dalla Primavera del Bologna) nel marzo del 2019 e nei mesi seguenti al Mondiale Sub–17 con la Seleção, con la quale disputò una manifestazione da assoluto protagonista insieme a certi talenti come Kaio Jorge e Gabriel Veron. Negli ultimi giorni ho letto che il ragazzo, oltre che dal Bologna, è monitorato con interesse dalla Fiorentina e dall’Atalanta. Non c’è dubbio, sul fatto che possa rivelarsi un ottimo investimento in proiezione futura, in particolar modo per tutte quelle squadre che guardano alla linea verde come dogma fondamentale della propria politica societaria”.

L’Athletico Paranaense chiede 7 milioni: la cifra è congrua al suo valore?

“Ha giocato sei partite da professionista (1 nel Brasileirão e 5 nel Campeonato Paranaense, ndr) e gravita nel giro della Seleção Sub–20 più o meno dallo scorso dicembre. Sette milioni non sono e non saranno mai pochi. Ciononostante, il discorso è sempre lo stesso, ultrà retorico e ritrito fino a prendere le sembianze di una poltiglia. Le cifre d’oggi sono quel che sono, inflazionate come non mai. L’investimento effettuato su un calciatore, quindi, in questo caso su un giovanissimo talento emergente, declina più in una scommessa soggettiva correlata al potenziale che si pensa possieda anziché al suo effettivo valore hic et nunc. Si scommette, o non si scommette. Si punta, oppure si abbandona il tavolo. Oramai le regole del calciomercato sono queste, polarizzate a livelli estremi. L’Athletico, ad ogni modo, dopo Bruno Guimarães ci ha preso proprio gusto a sfornare talenti da mettere in vetrina. Nello stesso ruolo di Luan uno dei cardini dei rossoneri è Lucas Halter, classe duemila. Tanto per intenderci…”

Ci fai un ritratto del difensore: pregi e difetti.

“Nel suo modo di stare in campo, più che altro per come si porta il pallone in conduzione eludendo con due falcate il primo pressing avversario, per le scelte di tempo nell’anticipo e l’intelligenza di carattere posizionale sulle marcature a uomo, mi ricorda un po’ Lúcio. Tra l’altro, è un rigorista e rappresenta un bel connubio di eleganza e sicurezza quando imposta dal basso. Questa sua dote è tanto più evidente quando gioca nelle giovanili della Seleção, perché ogni pallone durante la fase primaria di impostazione del gioco passa inevitabilmente dai suoi piedi. Ogni tanto gli succede di lasciarsi tentare eccessivamente dal brivido della scivolata, rendendola quasi un esercizio di stile anche un filo banale, a dire il vero. Ciò non toglie che sia uno dei migliori prospetti del paese nel ruolo che ricopre, insieme a Kaiky del Santos (2004, ndr)”.

Che ruolo potrebbe avere nella difesa rossoblù?

“Pur avendo perso Danilo, che nelle ultime tre stagioni è stato un po’ il praefectus castrorum della retroguardia felsìnea, Mihajlović ha già ricevuto in dotazione dal mercato un elemento di enorme valore del calibro di Bonifazi, che nell’ultimo campionato con l’Udinese ha dimostrato veramente di valere la categoria e di possedere i mezzi tecnici per esserne un protagonista nel medio–lungo termine. In primo luogo bisognerà capire quale sarà il futuro di Tomiyasu. In più, come sappiamo da anni oramai, nella testa di Siniša rimbomba sempre il nome di Lyanco. Se il difensore centrale del Torino dovesse rivelarsi ancora inavvicinabile, per l’ennesima volta, ecco che si aprirebbe lo spiraglio giusto per l’approdo di Luan in rossoblù. Si tratta sì di uno scenario ipotetico, ovvio, ma penso comunque molto realistico”.

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