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ESCLUSIVA: Diego Costa e il ricordo a Lucio Dalla

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Anche stasera dobbiamo dirti grazie. Passiamo giorni bui, e il futuro è una nebulosa tutta da scoprire. Però grazie alle tue immortali canzoni, alle tue riflessioni così profonde, ci hai fatto dimenticare tutto. Piazza Maggiore, così, era uno spettacolo. Incoraggiava a sperare. Certo, passiamo le nostre giornate a lamentarci, di tutto. Dai bus ai fuori sede, ogni scusa è buona. E siamo specialisti dello sport del rimpianto e della nostalgia. Ma…
Ancora una volta, Lucio, con la semplicità delle cose importanti ci hai riportato in linea di galleggiamento. Ci siamo guardati intorno e ci siamo detti: siamo davvero fortunati a vivere in una città così. Bella Bologna e bella quella piazza Maggiore che toglie il respiro tutte le volte, come gli occhi di ragazza.
Hai visto? C’era pure il Bologna. Chissà che risate ti sarai fatto nel vedere Alino e gli altri fare il lupo con Iskra… Un siparietto garbato, come diceva Ulivieri “non si è sbracato”. Il Bologna ti ha dedicato due vittorie di fila (cose che noi umani… ricordavamo a stento)… Senti un po’, una curiosità però potresti togliermela, no? Tu che sei entrato nei cuori degli angeli custodi hai visto forse se, come scrive lo striscione più bello dello stadio, lì a casa del Principale si aggirano tifosi rossoblù? Te lo chiedo, sai, perchè è vero: il tifoso del Bologna andrebbe Santificato subito, in cielo ma anche in terra. E perdonami se sono stato un po’ blasfemo.
Ti saluto, Lucio. Ne approfitto per scusarmi, infine, per quella intervista che mi concedesti allo stadio. Non presi un solo appunto(… sai … l’emozione). Il solo parlarti fece sì che dimenticai subito quello che mi avevi detto. E così sul giornale ti resi probabilmente un cattivo servizio. Mi è capitato con te e con Giacomino Bulgarelli (salutamelo!): due miti, del resto.
Bene, è il momento del commiato. Mi sono asciugato due lacrimucce, poco fa. Di commozione e di orgoglio. Ho capito che i più grandi, cioè quelli come te, sono tali perchè riescono a essere anche come noi, comuni mortali. Da domani torniamo alle nostre cose quotidiane, alle banali insofferenze e ai problemi. Sono giorni difficili, te l’ho già detto. Ma ci sforzeremo: e penseremo positivo. Attingeremo dalle tue canzoni: Non avremo paura di aspettare domani… Perchè… Il dolore ci cambierà e l’amore ci salverà. Ciao Lucio. E sempre forza Bologna!

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