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ESCLUSIVA – Le Fantestorie: Il torneo del l’esposizione di Parigi

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IL TORNEO DELL’ESPOSIZIONE DI PARIGI
 
L’aereo sorvola Parigi per un po’, quasi come se volesse renderle omaggio mostrandola in tutta la sua grandezza, poi finalmente atterra. Il mio amico Francoise mi riserva un accoglienza di quelle di solito concesse alle grandi personalità. Lui è uno dei responsabili dell’Expò che in questi giorni si sta tenendo nella capitale transalpina, ma ha trovato lo stesso il tempo di venire personalmente in aeroporto. Per dare un tono di maggiore internazionalità all’Esposizione hanno anche organizzato un torneo di calcio. È per questo che sono qui, perché oggi si gioca la finale tra il Bologna e gli inglesi del Chelsea. I miei beniamini rossoblu sono arrivati alla finale dopo aver battuto prima i francesi del Sochaux (si sono arrabbiati tantissimo e Di Lorto,, il loro portiere, ha affermato che sono stati loro a giocare male e non il Bologna a giocare bene, ma il punteggio di 4-1 non lascia spazio a molte discussioni), e poi lo Slavia Praga, corazzata boema, battuta con un perentorio 2-0. Il Chelsea invece è arrivato a questa finale dopo avere superato il Marsiglia grazie al sorteggio (il campo aveva decretato un pareggio per 1-1) e poi il prestigioso Austria Vienna per 3-0 al termine di una vera battaglia dove è emersa la scarsa correttezza degli austriaci.
 
La finale si gioca allo stadio di Colombes. Si vocifera che qui probabilmente si giocherà anche la finale di Coppa del Mondo il prossimo anno. Le squadre entrano in campo alle 16.30 e a sorpresa il Chelsea si schiera in maglia azzurro-bianca per non confondersi con gli avversari. Gli inglesi partono bene ma il Bologna ribatte  alla grande con otto giocatori allineati in difesa. Poi il terzino Barkas consente a Reguzzoni di segnare un facile punto e ha così inizio il trionfo del Bologna che si impone col punteggio di 4-1. Ma ecco come un giornale italiano descrive l’evento il giorno dopo. Di certo io meglio non potrei farlo:
 
Il Bologna sbaraglia il Chelsea (4-1) e vince il torneo dell’ Esposizione di Parigi
 
BOLOGNA: Ceresoli; Fiorini, Gasperi; Montesanto, Andreolo, Corsi; Busoni, Sansone, Schiavio, Fedullo, Reguzzoni.
CHELSEA: Jackson; Barkas, Barber, Mitchell, Craig, Weaver, Spence, Argue, Bambrick, Gibson, Reid.
Arbitro: il francese Leclercq.
 
Ieri, allo stadio di Colombes, i calciatori del Bologna hanno battuto quelli del Chelsea per 4 a 1 vincendo il trofeo dell’Esposizione e attribuendosi la Coppa offerta dall’« Auto ». La folla che ha assistito alla partita era di circa 15 mila persone: pubblico numeroso, come si vede, al quale però l’amore per lo sport e l’interesse per l’avvenimento imminente davano una fisionomia vibrante e rumorosa. In tribuna l’Ambasciatore d’Italia Cerruti ed il Console a Parigi on. Maciotta. Il Bologna, favorito dei giornali era pure il favorito del pubblico e, tirando le somme, solo gli inglesi presenti allo stadio si schieravano in favore dei connazionali. La partita comincia. Il sorteggio per la scelta del terreno favorisce il capitano inglese Craig. Gli italiani attaccano ma poi gli inglesi manifestano velleità offensive. Essi praticano un giuoco spettacolare che impressiona il pubblico ma non i bolognesi. Appena i nostri trovano l’andatura e la velocità abituali la situazione si capovolge e il Chelsea ripiega, mentre una certa confusione si manifesta nei suoi ranghi. Il Bologna in un primo momento tenta di farsi strada cercando di sfondare al centro: in seguito, vista l’inutilità di tali sforzi, cambia tattica e gli uomini delle ali sono chiamati al lavoro con azioni rapide e sbrigative che danno il primo frutto al 14′. Su un errore dell’inglese Barkas, Reguzzoni intercetta la palla e segna con facilità il primo punto.
Incoraggiato dal risultato e dalla indecisione avversarla il Bologna scatena subito una offensiva travolgente con una serie successiva di attacchi in massa che permettono a Sansone di marcare al 22′ un secondo punto. Il pubblico scatta in piedi e saluta con applausi la squadra italiana che ora fa mostra di un brio, di una velocità e di una tecnica meravigliose. La situazione comincia già a diventare critica per gli inglesi che corrono ai ripari. Argue rimpiazza Craig come centro mediano mentre Barber passa all’ala destra: la squadra con queste modifiche parte all’attacco, cercando di riprendere l’ascendente dimostrato per breve tempo all’inizio. Il Bologna per pochi minuti si adatta alla difensiva e l’episodio permette agli spettatori di rendersi conto del valore dei nostri calciatori: irresistìbili nell’attacco, intrepidi e incrollabili nella difesa. Le metodiche azioni del Chelsea a nulla riescono; i ripetuti attacchi dei suoi giuocatori falliscono uno dopo l’altro. La difesa italiana è un muro infrangìbile che è impossibile sfondare. Gli inglesi, ostinandosi contro di essa, riescono soltanto a mettere in rilievo la loro impotenza e alla fine battono in ritirata, mentre i nostri riprendono l’iniziativa. La partita diventa a questo punto animatissima. Il Bologna manifesta un ardore straordinario. Al 30′ Schiavio manda la palla a Reguzzoni, che dall’ala è passato al centro, e questi con un tiro imparabile segna il terzo punto. La lezione tuttavia non sembra che profitti molto agli inglesi; manifestando una sorprendente mancanza di inventiva essi ripartono ancora una volta, con testardaggine anglo-sassone, all’attacco, cercando di portare il giuoco in campo italiano, ma ciò fanno con azioni che rivelano inconsistenza e puerilità. I nostri si oppongono con successo costringendoli a destreggiarsi al centro del campo. Malgrado i nuovi cambiamenti sopravvenuti nella formazione inglese e il ritorno di Craig come centro-mediano, a partire da questo momento il Bologna è padrone completamente della situazione.
Gli inglesi seguono con fatica l’andatura rapida dei nostri e il riposo giunge lasciando le cose come stavano: Bologna 3, Chelsea 0. Alla ripresa il Chelsea attacca ma senza pericolo e l’impressione lasciata dai ginocatori britannici è francamente mediocre. Bologna ritorna alla carica e, senza forzare per nulla, riprende la direzione delle operazioni. Il giuoco comincia a diventare pesante. Busoni e Weaver si azzuffano e l’arbitro linterviene per far tornare la calma. La volontà degli inglesi di segnare a ogni costo è evidente. Essi cominciano visibilmente a perdere il controllo dì loro stessi e le loro azioni restano sempre inefficaci e costellate di errori. Un quarto d’ora passa senza che la mischia dia luogo ad alcun risultato. In campo la tensione rimane seria e l’arbitro deve continuamente intervenire perchè gli sgambetti cessino e il giuoco non degeneri. I nostri ormai hanno di fronte degli avversari sfiancati, privi di controllo che manovrano disordinatamente. Reguzzoni sceglie questo momento e al 20′, scattando, marca il quarto punto per il Bologna. Sul terreno, in definitiva, non c’è che una sola squadra e probabilmente è l’eccessiva fiducia dei nostri che permette al 33′ agli inglesi di marcare la sola porta al loro attivo. Il punto è segnato da Weaver con un tiro che Ceresoli non riesce a parare. Il resto della partita non apporta modifiche alla situazione. Il Bologna domina sino alla fine e vince per 4 a 1.
 
Mi sveglio e mi ritrovo nella mia stanza d’albergo, a Montmartre. Che sogno incredibile. Eppure è successo tutto realmente, però sono passati 76 anni, era il 6 giugno 1937…

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