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ESCLUSIVA:Le storie più belle del sito: STEGIO

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Oggi giornata campale che definìrei storica e memorabile per chi vi scrive quotidianamente;  perché il sottoscritto Danieleang, in compagnia dell’ultimo acquisto del sito il “verdissimo” Bettu,  ha avuto il piacere, l’onore e il privilegio di entrare in casa di Stegio, il più noto e bravo vignettista bolognese, che ci ha concesso due ore di chiacchierata a ruota libera sulla sua vita, sbalordendo i due cronisti .per tutto il tempo dell’intervista

Iniziamo col raccontare che il Nostro Stegio vive nella prima periferia di Bologna, in un condominio anni 60, che non risente dello scorrere del tempo e dall’interno del suo appartamento, talmente in alto da sfiorare il cielo, si ha una visuale sui tetti di una Bologna meravigliosa, con un istantea da brividi su San Luca: immagine talmente bella che mi ha tolto il fiato per diversi minuti.

Se dobbiamo trovare un piccolo difetto in quello che stiamo raccontando,( possiamo dirlo?) , a casa Stegio il gallo  non canta mai prima delle undici!! 

Sarà per il suo lavoro che per una vita lo ha costretto ad alzarsi nel cuore della notte, sarà perché e’ uomo nottambulo e incline all’allegria e con a fianco una  compagna piena di vita, ma Stegio preferisce vivere la “noche” piuttosto che svegliarsi alle sette per andare a comprare il pane.

Straordinaria la sua collezione del ” calcio illustrato”,che inizia, pensate, dal 1947, una vera reliquia per chi ama il genere che custodisce gelosamente e che ha permesso al sottoscritto di fotografarne alcune pagine .

Le sorprese sono appena iniziate però perché dobbiamo  ancora entrare nel “Sancta sanctorum” dove nascono tutti i suoi capolavori: una stanza asimmetrica con un terrazzo tutto ricoperto da un legno che lo protegge dalle intemperie e dai segni del tempo, ben due televisioni e un computer che gli permettono con un colpo d’occhio di poter seguire tre eventi sportivi diversi, mentre la moglie, lasignora Giancarla ma per tutti è la  mitica Stegia, ancora si chiede sbalordita come fa a coniugare la mente su tre cose differenti allo stesso tempo.

Età? Diciamo solo che è’ stato compagno di classe di Pavignani vice presidente del Bologna e qua finiscono gli aiuti. 

La sua stanza di lavoro piena di chiodi, ricordi affissi alle pareti e similaria, per un arredo veramente tutto incentrato sulla sua fantastica matita  che lascia attonito il mio compagno di intervista Bettu, quasi intimorito da così tanti capolavori.
Uno Stegio sempre sorridente, con la battuta sempre nella sua faretra e il racconto pronto come una freccia al suo arco quando ci narra l’episodio di come iniziò a conoscere a cinquant’anni il pc.

Un passo indietro per raccontarVi che, dopo un inizio da fruttivendolo, diventa un tecnico della Lamborghini dove si occupava di ritrarre …. delle pompe idrauliche, ma non con il pc come accadrebbe oggi,  bensì replicando le loro forme con il  disegno  manuale.
Naturalmente, la sua istintiva e maniacale precisione gli fece percorrere una brillante carriera molto velocemente sino a …..all’era del computer: essendo  contro la modernità e preferendo la strada vecchia rispetto alla nuova, l’impatto con la tastiera ed il video fu assolutamente sconfortante così come con l’insegnante che il titolare della Lamborghini chiamò per far conoscere i fondamentali dell’informatica ai dipendenti.Fu così che un giorno, dopo un diverbio con lo stesso tutor, tornò a casa e si mise in testa un idea meravigliosa: ” imparare il pc da autodidatta”.
Bene oggi usa tutti i programmi con una invidiabile disinvoltura e addirittura è diventato un insegnate lui stesso per il vicinato e fra i suoi allievi c’è pure un anziana donna di anni 80.


Il vignettista Stegio però fino al 64 doveva ancora nascere ed essere apprezzato. Quale fu l’evento che fece assurgere il Nostro amico ad artista riconosciuto quale è ora? 

Accadde  tutto ad una cena / festa del dopo scudetto, che fu preceduta da una partita celebrativa, svoltasi al celebre campo della Salus, oggi Fortitudo, situato dentro a Porta Saragozza,  fra  Bernardini (e i suoi amici) e una squadra (Bar Margherita), composta dalle più importanti e note personalità dell’epoca fra cui il Nostro Vignettista , che in quel frangente marcò Bernardini, in maniera così rocciosa che Civolani presente all’evento lo soprannominò “il terzinaccio della Salus”.

A quella festa dove parteciparono anche Morandi, Dalla e Tobia (Il suo Manager)  e alcuni giocatori della squadra neo campione d’Italia iniziò la carriera del Nostro Stegio: sotto le sue mani un semplice tovagliolo diventò una meravigliosa tela, dove alcune faccine valorizzarono talmente tanto il suo talento che lo stesso Bernardini gli commissionò di fare la tutta squadra dove poi lui avrebbe fatto apporre tle firme da ognuno dei protagonisti. Questo tovagliolo,diventò poi un Calendario/poster murale che possiamo ascrivere ad  autentico documento dell’epoca, è rimasto affisso per oltre un anno alle pareti del Mitico Bar  Margherita di Porta Saragozza, esiste ancora ed è conservato gelosamente nell’archivio del Nostro artista, che fù addirittura intervistato da Rai 3 per questo piccolo capolavoro!

Da allora nasce il suo percorso artistico, che ne fa una persona sempre a contatto con Bologna e con il Bologna, vignette e ritratti che esprimono tutte le personalità che hanno lasciato un segno nela storia bolognese, dai cantanti ai giocatori,con i quali, soprattutto con quelli del passato, aveva uno straordinario rapporto. Iscritto al club Tre torri e al Club over 60 partecipa assiduamente a tutte le feste e non fa mai mancare le sue vignette domenicali ai siti internet e alle riviste che parlano del Bologna.

Strepitosi i calendari che ha sempre composto, dove inframezzava alle partite del campionato alcune vignette dei protagonisti delle stesse. Curioso il ricordo di come facesse pagare 1000 lire quelli in bianco e nero e 5000  quelli a colori.
Così in tutti i bar di Bologna non mancavano mai i calendari o le vignette di Stegio, fino ad arrivare al Bar Margherita, che l’uomo Stegio ha sempre considerato come luogo ” cult” di una Bologna che ormai non esiste più.
Il tutto fino a quando una delegazione della famosa caramella Polo, quella famosa col buco in mezzo, gli chiede una collaborazione, collaborazione che sfocia in magnifici calendari dove per ogni pagina c’era apposta sotto la foto della caramella.
Da quel momento in poi arrivò anche a fare calendari/ vignette per altre squadre, come quello memorabile dell’86 sullo scudetto del Napoli dove raccontava divertito che dovette mascherare la foto di Maradona sul Ciuccio da Arlecchino per non pagare i diritti di immagine di un personaggio famosissimo che immancabilmente sarebbero stati copiosi e salatissimi.
Tantissime sono le rubriche datate insieme ai libri, tutti “sold out “sulla storia del Bologna, sua vera grande passione .
Ha sempre avuto buonissimi rapporti con tutti i giocatori tranne un piccolo screzio con Pagliuca, poi nel tempo risolto per una semplice battuta fatta a Sestola in ritiro, dove forse anche per colpa delle fatiche del lavoro fisico una semplice gag fu presa forse troppo sul serio dal campione bolognese.
Il tempo riconcilia tutto e qualche mese dopo ad una presentazione di un libro ci fu un riappacificamento, anche perché credeteci e’ quasi impossibile avere screzi o rancori con una persona così gioviale e dal sorriso contagioso.
Bellissimo l’aneddoto su Negri dove, non riuscendo a dare un volto al giocatore nella vignetta, una notte si svegliò di colpo dopo che erano 15 giorni che provava senza successo e come d’incanto gli venne l’ispirazione e nel cuore della notte completo’ il disegno.
Per Stegio questo non è mai stato un lavoro o una sua grande risorsa economica, perché come tutti gli artisti dal cuore d’oro, come gli piace dire a lui, con le sue vignette e i ritratti “si pagava semplicemente le ferie”. 
Poi certo negli anni sono aumentate le commissioni ( fino a poco tempo fa faceva le vignette domenicali per ben tre squadre della regione compreso il cavalluccio di Cesena ), il lavoro , gli impegni ,ma ha sempre voluto e permesso a tutti che i suoi lavori fossero di dominio pubblico e non cose per poche eletti.
Forse il più bel calendario e’ quello fatto per il centenario  dove c’era la storia del club, foto d’epoca di tifosi  e di luoghi storici dove ogni mese si avanza fino alla storia recente.

Grazie Stegio, grazie di cuore per averci mostrato la tua casa, i tuoi lavori, la tua storia e per avere espresso un talento che non sempre è stato meritatamente riconosciuto, perché partito dalle Aldini, passato dai banchi della frutta fino ai banchi da disegni tecnici ( primo assunto della Lamborghini oleo dinamica !!!!) e’ arrivato al cuore della gente e di tutti i cittadini di Bologna.

Grazie Stegio!!!

Danieleang 

Bettu

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