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Esclusiva Perinetti: “Inzaghi è pronto per la Serie A”
Dall’esterno Giorgio Perinetti potrebbe sembrare cinico e calcolatore. In fondo, il calciomercato lo richiede.
Invece, il Direttore Generale del Genoa è una persona molto pacata nei modi, gentile e soprattutto appassionata al proprio lavoro. Dal tono della voce si sente il suo entusiasmo per il lavoro che sta svolgendo al Genoa, senza però dimenticare gli anni piacevoli passati a Venezia. E quando si sofferma su Filippo Inzaghi si sente un moto di orgoglio, dettato dalla soddisfazione di essere stato colui che ha puntato sul rilancio di SuperPippo.
Dell’attuale allenatore del Venezia e di molto altro, ha parlato Perinetti ai nostri microfoni.
Direttore, come valuta la stagione del Genoa?
Positiva. Dopo un inizio controverso con Juric, il cambio dell’allenatore è stato determinante. L’arrivo di Davide Ballardini ci ha consentito di raggiungere la salvezza con largo anticipo.
Si parla di Lapadula come pezzo pregiato del mercato in uscita: c’è qualcosa di vero?
Lapadula l’abbiamo acquistato dal Milan. Ha avuto grossi guai fisici e ha trascorso 2 mesi lontano dal prato verde, ma rimane un giocatore su cui puntiamo tanto. Siamo sicuri che farà meglio dopo una stagione così sfortunata. Per ora è incedibile, ma chiaramente nel mercato non si può mai dire nulla di certo e può accadere di tutto. Si possono registrare tante cose.
Sente a proposito di Lapadula, si parlava di un possibile scambio con Mattia Destro: ci sono dei fondamenti? Lei come valuta i due ragazzi?
Per ora uno scambio di questo tipo si tratta solamente di fantamercato, poi chiaramente tutto può succedere, ma mi sembra improbabile. Entrambi sono dotati di grandissime qualità, ma sono accumunati da una stagione sfortunata e ricca di infortuni. È una coincidenza particolare.
Quali sono gli obiettivi di mercato del Genoa?
Come sempre cerchiamo di rinforzare la squadra con un uomo per reparto, anche se le valutazioni che faremo saranno condizionate dal mercato in uscita. Le cessioni saranno seguite da acquisti mirati.
A ottobre 2017 lei ha concluso la Sua esperienza al Venezia. Come è stato lavorare con la vecchia conoscenza felsinea Joe Tacopina?
Era luglio di due anni fa, quando Tacopina mi chiamò per ripartire insieme dalla lega dilettanti. Accettai con grande entusiasmo e con grande umiltà di ripartire dalla Serie D. Ma non è stato facile. In una settimana abbiamo ingaggiato 22/23 giocatori. Sembrava impossibile e invece abbiamo vinto la D e l’anno successivo la Lega Pro. La cosa che mi rende più orgoglioso è che tanti giocatori di quel Venezia in Serie D sono ancora nel capoluogo veneto, segno che è stato fatto un ottimo lavoro. Altri presidenti come Arvedi ci hanno messo 8 anni per vincere un campionato. La Serie D infatti non va sottovalutata perché non è per niente facile.
Sempre restando sull’asse Venezia-Bologna, si parlava di Inzaghi come nuovo allenatore rossoblù. Lei crede che il suo arrivo potrà dare nuova linfa al progetto di Saputo?
Filippo lo avevamo ingaggiato puntando sulla sua passione dopo una stagione no al Milan. È ripartito dalla C con grande umiltà, come feci io quando arrivai al Venezia in D. Si merita la Serie A. Ha lavorato bene l’anno scorso, ma ancora meglio quest’anno. Sono convinto che possa fare molto bene a Bologna, perché possiede passione oltre ad uno staff tecnico competente e adeguato.
Si aspettava una crescita così evidente di Inzaghi dopo l’esperienza sfortunata al Milan?
Possiede conoscenza adeguate per le enormi esperienze fatte da calciatore. Sono convinto che quando un campione come lui ha raggiunto traguardi così straordinari da calciatore, da allenatore possa sfruttare un bagaglio di conoscenze fuori dal comune. È ovvio che uno come Inzaghi sia bravo anche da mister. Ha inoltre grandissima passione e merita le attenzioni dei club di Serie A. Oltretutto, in Lega Pro, ha battuto Parma, Reggiana e Padova con quattro giornate d’anticipo. Sarebbe bello conquistasse la A. Ha la mentalità giusta per far crescere una squadra.
Uno dei protagonisti di questo Venezia è stato sicuramente Leo Stulac, autore tra l’altro di un eurogol nei playoff. Quale impatto potrebbe avere con la Serie A? È pronto?
Stulac lo presi in D come rinforzo per la categoria superiore, anche se in quel momento non eravamo sicuri di salire in C. Purtroppo all’inizio non ebbe modo di mettersi molto in mostra, perché aveva bisogno di tempo. Ma quest’anno, dopo una fase iniziale in cui non era titolare, è esploso e si è conquistato il posto, oltre a far fare il salto di qualità al Venezia. È un centrocampista centrale che ha fatto sette gol, e questo significa che ha grandissime qualità, anche se deve ancora completarsi. Sono convinto però che sia pronto per la Serie A. Per le sue doti tecniche e per i tempi di gioco che possiede, sono sicuro possa fare meglio in A che in B, perché gli avversari sono meno aggressivi e ha più modo di ragionare in mezzo al campo.
Quest’anno, quando non aveva ancora il posto da titolare, aveva avuto due proposte dalla C, ma le ha rifiutate entrambe. E ha fatto bene, perché nella seconda parte di stagione è esploso e si è conquistato il posto da titolare. Con grande vantaggio per il Venezia e per Inzaghi.
Fonte immagine di copertina: Veneziafc.club
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