Bologna FC
Esonero Inzaghi: perchè sì e perchè no
La situazione è molto grave per due motivi: il primo è che la classifica comincia a diventare parecchio preoccupante, soprattutto in caso di risultato negativo in quel di Empoli; il secondo è che questo è indubbiamente il momento più brutto dell’era Saputo, quando i programmi dovevano essere ben diversi.
Senza farci prendere dal panico, ma allo stesso tempo comprendendo il periodo molto negativo, proviamo ad analizzare lucidamente la situazione attuale dei rossoblù, concentrandosi sul più chiacchiarato: Pippo Inzaghi. Il tema è per forza di cose quello dell’esonero, ma perchè si dovrebbe o non si dovrebbe esonerare l’attuale allenatore?
PERCHE’ SI
Il mister piacentino è arrivato qui a Bologna come una star, e il tanto affetto aveva sorpreso anche lui, che fin dall’inizio ha sempre affermato che la vicinanza era quasi non meritata, visto che ancora non aveva dimostrato nulla.
Piano piano la situazione però è andata deteriorandosi, e ad oggi Inzaghi è visto ai più come un allenatore si grintoso e voglioso, ma scarsamente preparato e inadatto per la categoria.
Il suo 3-5-2 è un abito che ancora la sua squadra porta parecchio male, e la coperta è eccessivamente corta. Nelle prime partite i rossoblù non riuscivano a segnare, mentre oggi il gol arriva con regolarità, ma c’è il problema (enorme) della fase difensiva e degli errori individuali. Con Cagliari, Atalanta e Sampdoria si sono visti degli orrori difensivi difficilmente giustificabili, con una fase difensiva disordinata e dei giocatori poco attenti.
I nomi delle alternative sono Mihajlovic, Prandelli, Cosmi e Del Neri: tutti nomi non entusiasmanti, ma che potrebbero dare energia, carica e nervi saldi a un ambiente, ma soprattutto a una squadra, che sta giocando al di sotto delle potenzialità che possiede.
PERCHE’ NO
Inzaghi ha sì delle responsabilità, ma non può pagare solo lui per tutti i problemi che ci sono ad oggi nella Bologna rossoblù.
La squadra ha sempre detto, e spesso dimostrato, di seguire molto il proprio mister, anche quei giocatori che venivano in qualche modo penalizzati dal modulo tattico. Orsolini, per fare un nome, si è sempre messo a disposizione di SuperPippo, e quando ha segnato le rete contro l’Udinese, è corso verso il mister per abbracciarlo, a dimostrazione della buona intesa tra i due.
Un altro alibi per Inzaghi è il materiale a disposizione, che potrebbe toglierlo dalla posizione di colpevole numero uno. La squadra ha un’età media bassissima ed è poco qualitativa, e sia un allenatore giovane come lui, che uno esperto con un numero elevato di presenze in panchina nella massimo serie, avrebbe fatto fatica a gestire un gruppo del genere.
Le alternative inoltre chi sono? Mihajlovic, Prandelli, Cosmi, Del Neri? Tutti nomi che non convincono e che non farebbero fare il salto di qualità.
Domani sera si giocherà contro il Crotone in Coppa Italia, poi si andrà al Castellani contro l’Empoli per una sfida che potrebbe segnare il futuro di Filippo Inzaghi sulla panchina rossoblù. In caso di esonero il progetto tecnico sarebbe fallitto, e a dicembre non sarebbe di certo una bella notizia.
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