Bologna FC
FA.NE.P: Mamme in campo
Il 7 aprile al via il girone di ritorno
1000cuorirossoblu.it ha il piacere di puntare i fari su “ Mamme in Campo”, torneo di calcio a 8 organizzato da delle “super” mamme in tacchetti da calcio, con lo scopo benefico di raccogliere fondi per la FANEP. Ne parliamo con Oriana Gasperini, una delle mamme in campo, che ci illustra meglio di cosa si tratta, oltre al suo sogno di giocare una partita al Dall’Ara contro il razzismo. A seguire, nelle prossime puntate, approfondiranno l’argomento Debora “Debby” Pederzoli (mamma e stylist del gruppo) e Paolo Roncarati.
Ciao Oriana, grazie della disponibilità dell’intervista. Com’è nata l’idea di organizzare il torneo di calcio a 8 “Mamme in Campo”, per raccogliere fondi per la FaNeP?
L’avventura delle “Mamme in Campo” nasce quasi per caso sulle tribune dei campi di calcio tra le chiacchiere delle mamme che assistevano alle partite dei propri figli. Poi come tutte le cose che facciamo noi donne, con la nostra caparbietà ed il nostro impegno, nulla è stato più lasciato al “caso”. Sullo slancio delle mamme di giovani calciatori della squadra A.MI.CA. di Minerbio (ora Granamica) che per prime hanno indossato i pantaloncini e gli “scarpini” per aiutare FANEP, anche altre mamme hanno raccolto la sfida di scendere in campo e di mettersi in gioco per raccogliere fondi. Lanciata l’idea in poco tempo si sono raccolte varie adesioni e, nella primavera del 2008, è partito il primo “Campionato Mamme in Campo” tra le squadre A.MI.CA, CORTICELLA, CASTENASO, BOCA e CASTEL D’ARGILE. L’entusiasmo che ci ha sempre contraddistinto e la voglia di sconfessare lo scetticismo di alcuni uomini che sorridevano al solo pensiero di vederci giocare a pallone, ha fatto sì che continuassimo anche dopo la pausa estiva. Si è svolto quindi anche il secondo campionato tra l’autunno 2008 e la primavera 2009, con la squadra delle mamme del PROGRESSO di Castel Maggiore che ha sostituito la compagine del Castel d’Argile che aveva dato forfait. In questa stagione si gioca la quinta edizione del campionato e le squadre sono GRANAMICA, CORTICELLA, CASTENASO, CIRCOLO PIZZI CASTEL MAGGIORE, S. GIORGIO, GALLIERA. Continua il nostro impegno per Fa.Ne.P. e siamo veramente felici di aver contribuito anche in minima parte, a raggiungere uno degli obbiettivi principali dell’associazione, quello di avere un nuovo ed attrezzato reparto totalmente dedicato alla Neuropsichiatria infantile al padiglione 13 del Policlinico Sant’Orsola, inaugurato nel Novembre 2012. Due le aree: una dedicata alla neuropsichiatria, l’altra ai disturbi del comportamento alimentare. Reparto sempre guidato dal Prof. Emilio Franzoni che in varie occasioni ci ha testimoniato la sua vicinanza presenziando ad alcune gare del nostro campionato insieme anche ad altri testimonials Fa.Ne.P. come Paolo Mengoli, Andrea Mingardi ed il compianto Maurizio Cevenini.
Il 7 aprile inizia il girone di ritorno, siete cariche?
Il 7 Aprile ricomincia il campionato 2012-2013 con il girone di ritorno. Non nascondo che siamo davvero cariche. Giocare ci piace moltissimo, scendiamo sempre in campo per vincere naturalmente ma se usciamo sconfitte non ne facciamo certo una tragedia, il nostro scopo è sempre quello di divertirci insieme ed il gruppo è compatto anche quando i risultati non sono quelli sperati. Noi poi siamo sempre cariche, anche se facciamo un’amichevole perché la passione che abbiamo per il calcio fa sì che il solo pensiero di giocare ci “carica”. Purtroppo il girone di andata non ha portato i risultati sperati anche se, a detta di molti, abbiamo giocato bene. Abbiamo perso qualche partita per episodi sfortunati che fanno parte del calcio. Vogliamo dunque raccogliere di più in questo girone di ritorno e la carica è quindi fortissima.
In quali campi giocherete, e a quali orari, le prossime partite?
Per quanto riguarda campi, giornate ed orari faccio prima a rimandarvi alla locandina del torneo che contiene tutte le indicazioni. Si disputano solo due partite a giornata perché noi giochiamo a 8 su campo disegnato come quello della categoria “Pulcini” vale a dire con le porte più piccole posizionate sulla linea laterale del campo, una partita per ogni metà campo, in contemporanea. Sono due tempi da 25 minuti con cambi volanti tipo basket. Ci “controllano” gli arbitri UISP che fin dall’inizio si sono messi a disposizione gratuitamente per il nostro campionato. Alcuni ci seguono fin dalla prima edizione e si è instaurato un bellissimo rapporto. Diciamo che sono ben felici di arbitrare i nostri incontri. Fino ad ora non c’è stata la necessità di estrarre il fatidico “cartellino” anche se, ultimamente, alcune partite sono state abbastanza combattute. Di solito giochiamo dopo la partita della Prima Squadra della Società ospitante per cercare di avere più pubblico, anche se ultimamente il pubblico stesso è scarso. La maggioranza sono famigliari delle giocatrici.
E’ un torneo che si fa da 5 anni, organizzato dalle squadre partecipanti: Corticella, Castenaso, Galliera, Granamica, Circolo Pizzi Castel Maggiore, S. Giorgio. Tu collabori per l’U.S. Corticella. Com’è la sintonia con le altre società? Avete intenzione di organizzare anche altre manifestazioni?
La mia collaborazione con il Corticella nasce tanti anni fa quando mio figlio cominciò a giocare a calcio per questa società. Da quando è iniziata l’avventura delle Mamme in Campo mi occupo di organizzare tutto ciò che è necessario per la squadra. La dirigenza del Corticella si è sempre dimostrata molto sensibile nei nostri confronti. Ci mette a disposizione i campi e gli spogliatoi per gli allenamenti, ci fa stare al caldo e protette nel periodo invernale riservandoci spesso un campo da calcetto coperto. Cerco di dare una mano in società organizzando tutto quello che serve alla squadra delle “Mamme” senza chiedere ulteriori sforzi al Corticella (ci auto-finanziamo per sostenere le spese varie) e mi rendo disponibile in caso di necessità per manifestazioni varie che la società organizza soprattutto per i bambini. Per quanto riguarda i rapporti con le altre società sono sicuramente ottimi. I problemi sono comuni a tutte le squadre: reperire mamme disponibili a mettersi “in gioco”, trovare risorse per equipaggiamenti vari (mute, palloni, etc.) e salvaguardare i nostri allenatori che, tutti uomini, hanno un bel compito nell’allenare noi donne. Per tanti motivi, facilmente comprensibili, non è facile “insegnare” calcio a donne che non hanno certamente una grande competenza calcistica, sono mamme ed hanno quindi mille problemi a monte ed arrivano agli allenamenti diciamo un po’ “stressate”. Ho però constatato che questi nostri “mister” sono davvero speciali, innamorati della causa e pazienti come pochi. Un plauso va certamente a loro che, per primi, ci mettono tanto impegno. In ogni squadra ci sono due/tre persone che si occupano più attivamente di organizzare il tutto e con queste persone ci si trova per preparare il campionato, per risolvere eventuali problematiche e per valutare nuove iniziative / partecipazioni a manifestazioni varie. Con queste persone è nato e cresciuto un rapporto di amicizia veramente speciale. E’ indubbio comunque che tra tutte noi giocatrici c’è un buon rapporto e nei nostri incontri il buon umore e l’allegria non mancano di certo. Spesso si organizzano cene post partita che vengono promosse anche per raccogliere altri fondi per FaNeP magari con lotterie a premio. Nella pausa invernale, tra il girone di andata e quello di ritorno, vengono organizzati tornei di calcetto indoor e nella stagione estiva, post-campionato, siamo ben contente di andare in giro per il territorio provinciale partecipando a vari tornei per “calciatrici” non professioniste del tipo “festa della Birra”, “festa dell’Uva” ecc. Dove ci chiamano noi andiamo cercando sempre di mantenere intatta la nostra voglia di divertirci. Evitiamo naturalmente manifestazioni che vedono scendere in campo giocatrici più esperte, non tanto per le brutte figure che potremmo fare ma per paura di farci male visto che siamo già abbastanza avanti con gli anni (la media della squadra del Corticella è sui 45 anni!).
Siete donne, mamme e mogli..la maggior parte di voi non aveva mai indossato i tacchetti da calcio..come vi siete ambientate in questo “universo calcistico? Le maggiori difficoltà riscontrate? E le gioie ottenute?
Ognuna di noi all’inizio della propria avventura calcistica è stata molto combattuta: la passione per il calcio che ci accomuna ha dato la spinta per partire ma la titubanza relativa ai giudizi del mondo che ci circondava e che ci giudicava “delle pazze” ci ha fatto dubitare. In realtà poi sono arrivati molti elogi e commenti favorevoli che ci hanno dato la forza di andare avanti. Le difficoltà maggiori derivano dalla mancanza di mamme/donne che hanno voglia di mettersi in gioco. In questi anni abbiamo visto, in tutte le squadre, arrivare nuove calciatrici che però hanno presto mollato. Nella nostra squadra, a parte il “nocciolo duro” costituito da 5/6 elementi che iniziarono nel 2008 e che continuano ancora, molte mamme hanno provato e tantissime hanno lasciato. Le difficoltà sono quelle di poter conciliare la vita e gli impegni quotidiani di noi donne con gli allenamenti e gli impegni delle partite. Direi che non abbiamo mai trovato grosse difficoltà nel trovare collaborazione da parte delle società e del mondo del calcio dilettantistico anzi le nostre società sono ben felici di avere anche una squadra “femminile”. Le gioie sono tante: prima di tutte quella di scendere in campo tutte insieme e provare a costruire un’azione di gioco degna di chiamarsi tale. Un gol fatto è un’esplosione di felicità, un gol subito è un’occasione per ricominciare tutte insieme. Una gioia è quando ci chiamano per andare ad un “memorial” a giocare per ricordare una persona scomparsa o a manifestazioni di beneficienza a favore di qualche ente. Bellissima è stata una nostra fugace apparizione allo Stadio Dall’Ara, in occasione di una manifestazione sportiva, dove una squadra mista di “Mamme” ha giocato sul mitico campo erboso del Bologna a 11, con il grande Maurizio Cevenini in campo con le mamme, contro una rappresentativa di ragazze calciatrici. Un’altra grande gioia è stata quella di giocare, per noi del Corticella, in due diverse occasioni, con squadre di ragazze straniere: Danesi e Finlandesi. Le ragazze, tutte under 20, ci hanno praticamente rullato ma il clima di amicizia e le bellissime sensazioni che abbiamo provato in quelle due occasioni ci accompagnano sempre. Sono queste le cose che ci danno la forza di andare avanti con questo nostro “calcio”.
I vostri compagni e i figli vi sostengono? Vi seguono al campo?
Quando iniziammo nel 2008 molti dei nostri “uomini di casa” ci guardarono straniti. Alcuni pensarono che fossimo impazzite ma noi donne possiamo essere davvero cocciute e quando tutti ci sono contro noi reagiamo con ancora più ostinazione. Poi, una volta che l’avventura è cominciata abbiamo avuto il pieno e totale supporto dei nostri uomini. E’ stato bellissimo e importantissimo per noi vederli sugli spalti ad incitarci. Fantastico sentire i nostri figli urlare “dai mamma corri, lancia in avanti”, “forza mamma che fai gol”, “vai mamma proponiti, fatti vedere!” E gli abbracci dei piccoli a fine partita, quando corrono in campo abbracciano la mamma e le dicono “mamma sei stata bravissima” , “sì però un gol lo potevi fare!” ? Fantastico, una sensazione davvero unica da provare. Alcuni dei nostri uomini hanno anche provato a farci trattati tecnici su come si doveva giocare, come dovevamo calciare il pallone ecc. ecc. ma si sa in Italia abbiamo 56 milioni di allenatori e anche una partita di calcio delle “mamme” può diventare un’occasione per discutere di formazioni e di giocate. Per noi è importanti sentirli vicini, presenti al nostro fianco, supporters sfegatati quando scendiamo in campo. E loro ci sono, a volte anche con divertenti striscioni. I nostri TIFOSI N. 1!!!
Quante volte a settimana e dove vi allenate per rendere al massimo la domenica?
Ci alleniamo due volte a settimana il mercoledì e venerdì sera (e spesso ci scappa una pizza post allenamento tanto per fare baldoria!). Si tratta di allenamenti di 1 ora o poco più con partitella finale. Luogo degli allenamenti campo Biavati a Corticella. Come dicevo prima la società ci mette a disposizione un campo a 7 in erba, ben illuminato e quando il terreno è impraticabile o è molto freddo, se è disponibile, possiamo utilizzare un campo da calcetto in erba sintetica all’esterno oppure un campo da calcetto coperto che è stato molto sfruttato in questo periodo di maltempo. A volte abbiamo anche inserito una partitella di Beach Volley sempre nella struttura del Biavati, tanto per fare “gambe” come dice il nostro mitico Mister Fabio.
Un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
Il mio personale sogno nel cassetto è quello di giocare una partita allo Stadio Dall’Ara magari organizzando una manifestazione sempre a fini benefici. Una partita tra noi mamme bolognesi e una squadra di mamme straniere contro il razzismo o l’intolleranza in genere. Questo sì mi piacerebbe tanto.
Dulcis in fundo, sei tifosa del Bologna? Cosa pensi del Campionato del Bologna sino a qui disputato? Il tuo calciatore preferito?
Certo che sono tifosa del Bologna anche se non vado allo stadio. Sonia, mia compagna di squadra, è invece una “ultras” convinta e non si perde una partita del Bologna (a volte segue la squadra anche in trasferta). Ha sempre una maglia o una felpa del Bologna ad ogni allenamento. Questa è la sua risposta alla domanda: “Sei tifosa del Bologna?”
Certo è la squadra della mia città !!!!
Il Bologna si ama non si giudica altrimenti che fede sarebbe ???? Certamente sta disputando un buon campionato …… È un gruppo di giocatori che non demorde mai combattono fino alla fine anche quando tutto sembra perduto. Giocano in trasferta a casa delle così dette “grandi” senza nessuna remora e i risultati si vedono!!!! Giocano con una logica di gruppo e non per il singolo giocatore anche se le perle come Diamanti, Gabbiadini e Girardino fanno la differenza …… Il giocatori che incarnano di più lo spirito del Bologna sono Perez e Taider due pistoni del centro campo che fanno la differenza per il nostro attacco ma il giocatore che preferisco è Pasquato per me il miglior giocatore del BFC
A me piace molto Perez per la grinta che mette sempre quando gioca e naturalmente adoro Diamanti. Il mio preferito però è Garics: ho avuto il piacere di conoscerlo all’Isokinetic nel 2011 mentre facevo fisioterapia per recuperare un infortunio al ginocchio e lui recuperava dall’intervento al crociato. E’ un ragazzo davvero simpatico, molto disponibile e gentile, sempre sorridente e con una grande forza d’animo. Mi piace tantissimo l’allenatore del Bologna, Pioli che mi sembra stia trasmettendo una mentalità vincente al gruppo. Se il girone di andata è stato avaro di risultati anche per alcuni episodi sfortunati, penso che il girone di ritorno darà grandi soddisfazioni al Bologna (e ultimamente di soddisfazioni ce ne sono state). Battere due volte il Napoli in Coppa e in Campionato è stata davvero una grande impresa. Forza Bologna.
Cosa desideri per questo calcio attuale?
Vorrei tanto che il mondo del calcio, soprattutto quello dilettantistico e giovanile, tornasse a dare peso ai valori di sportività e correttezza di un tempo. Vado in giro per campi di calcio da 12 anni per seguire mio figlio (è arrivato a giocare fino in Promozione l’anno scorso, poi ha lasciato il calcio per andare all’Università a Milano) e ho visto tante scene ed episodi molto brutti. Genitori che incitano alla violenza in campo i propri figli di 10 anni, arbitri che vengono insultati e a volte addirittura picchiati per una decisione non condivisa. In Italia tutti pretendono di saperne di calcio e di poter giudicare l’operato di qualsiasi persona scenda in campo. Quando leggo il comunicato sul sito della Federazione sono più le pagine di squalifiche a dirigenti/squadre/giocatori (con cronache a volte incredibili) che di risultati calcistici. Tutti criticano tutto e tutti inasprendo all’accesso il clima degli stadi. Io vorrei tanto che ci si fermasse a ripensare che si tratta di CALCIO, il più GIOCO del mondo, ma rimane pur sempre un gioco. E’ così meraviglioso assistere ad un partita in tranquillità, godendosi le giocate dei talenti professionisti o dei calciatori dilettanti che ogni domenica scendono in campo per la passione e l’amore che hanno per questo sport. Sono così fantastici i bambini che poco più grandi del pallone rincorrono quella palla con la spensieratezza e la gioia di tirar calci insieme agli amici. Che si vinca o si perda a loro spesso non importa. Ho assistito a tante partite divertendomi tanto e non dimenticherò mai un bambino di 6/7 anni che uscendo dal campo con un suo compagno diceva: “ne abbiamo presi un sacco oggi, ma io mi sono divertito da matti!”
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