Bologna FC
Federico Ravaglia: «La Coppa Italia sarebbe un sogno»
Il portiere rossoblù Federico Ravaglia ha raccontato del suo percorso a Bologna in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

Nell’intervista rilasciata oggi a La Gazzetta dello Sport, Federico Ravaglia, portiere del Bologna e di Bologna, ha raccontato il suo percorso con il club felsineo. Nato nel capoluogo emiliano nel 1999, Ravaglia ha giocato sin da piccolo nelle giovani rossoblù e ha sempre sognato di poter esordire in prima squadra. Sogno che alla fine, non solo si è realizzato, ma che è anche stato coronato dal debutto in Champions League.
Ravaglia: meglio la Coppa Italia della Champions League
Federico Ravaglia è soddisfatto del percorso che il Bologna sta facendo quest’anno e non ha dubbi che la squadra terminerà la stagione in modo sicuramente positivo. Quando gli è stato chiesto se preferisse il quarto posto e la qualificazione in Champions oppure vincere la Coppa Italia con la conseguente Europa League, non ha avuto dubbi: «Vincere la Coppa sarebbe qualcosa di storico, un traguardo importantissimo per questa società. Vorrebbe dire scrivere un’altra pagina indelebile da parte di un gran bel gruppo, quindi forse ad oggi dico la Coppa […] Non voglio sbilanciarmi, ma spero che si possa realizzare».
La qualificazione e l’esordio in Champions League
Successivamente, il portiere rossoblù ha ricordato il momento della qualificazione storica in Champions League dopo 60 anni e il festeggiamento sul pullman in giro per la città: « È stato qualcosa di incredibile, mi vengono i brividi ancora adesso. Prima di salire sul pullman, De Silvestri ha regalato a ognuno un cappellino personalizzato con le nostre iniziali e la scritta We Are One (lo slogan del club ndr). Un bel modo per unirci ancora di più dopo un traguardo del genere».
I brividi ci sono stati anche in occasione del suo esordio in Champions League, dove ha giocato da titolare contro lo Sporting a Lisbona. Un’esperienza che Ravaglia fatica a descrivere a parole, non solo perché ha giocato nella più prestigiosa competizione europea, ma anche perché lo ha fatto vestendo i colori della sua squadra del cuore: « […] è stata un’esperienza che porterò nel cuore per tutta la vita. Ho ripensato al percorso fatto, da dove sono partito. Essendo bolognese è stato ancora più speciale: ho sentito il calore e l’affetto che la gente mi ha dimostrato in tutti questi anni. In particolare quello degli amici che mi seguono dappertutto e della famiglia che mi è sempre stata vicina».

Federico Ravaglia e il debutto in Champions League in Sporting Lisbona-Bologna (© Bologna FC 1909)
Il sogno di essere protagonista a Bologna e l’alternanza con Skorupski
Ravaglia ha poi raccontato di essere grato per tutte le esperienze fatte in prestito in Serie B e C e di come, ogni volta che andava via da Bologna, il suo obiettivo era quello di fortificarsi per poi tornare nel club rossoblù da protagonista: «Non so se definirla ossessione, ma ogni volta che andavo via il mio obiettivo era quello di tornare. Ho vissuto tutti i prestiti, con i relativi alti e bassi che ci sono stati, con l’intento di farmi trovare pronto per i rossoblù».
Attualmente, sulla carta è “secondo portiere”, ma ha già totalizzato 8 presenze in campionato, una in Champions e una in Coppa Italia. Con Skorupski c’è una sana competizione, entrambi si aiutano l’un l’altro perché l’importante è il bene della squadra: «Il mister non ci dice mai la formazione prima, è un modo per tenerci tutti coinvolti. La nostra priorità è il Bologna, non i singoli: quando gioca Lukasz io sono il primo a dargli una mano. Ci tengo a citare anche Bagnolini. Insieme ai preparatori abbiamo creato un bel gruppo, si lavora bene e c’è una bella sintonia».
Fonte: Gabriele Lussu – La Gazzetta dello Sport
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